Partiamo
dal presupposto che oggi è il compleanno di Jake ❤ che non
c'entra nulla con la storia, ma visto che lui c'è, dovevo
metterlo :D
Poi aggiungiamoci
il fatto che la mia socia scrisse una
cosuccia bellissimerrima del genere, qualche mese fa, e che
mi ha fatto venire l'ispirazione *w*
Mettiamoci la
causa di tutto che è questo benedetto video di
Cole agli Scream Awards.
E sommiamo il
resto ;D
Dedicata
quindi alla mia socia (GDelaunay)
spero che ve gusti ;)
Besos!
L.
After
That
“Dio,
non ci posso credere! Mi spieghi perché hai chiamato me?
Cosa
c'entro? A farvi da terzo incomodo!” ringhiò per
la terza volta
dopo aver scoperto il vero motivo del mio spasmodico bisogno di
averlo al mio fianco, in quella camminata per New York che gli aveva
rivelato non trattarsi solo di un'uscita tra amici per andare a bere
qualcosa.
Lo
guardai colto in fallo e dispiaciuto allo stesso tempo, ma con una
vena supplicante nello sguardo che lo fece desistere dal tenere quel
tono.
“No
Jay! Senti, avevo bisogno di parlarne con qualcuno ok? E tu sei
l'unico che in questi casi mi aiuta davvero e...”
“Certo,
ovvio..motivo?”
Mi
spiazzò “In che senso?”
“Perché
dovrei essere io l'unico?”
Aprì
la bocca in sorpresa “Perché sei nella mia stessa
situazione e mi
capisci e..”
“A-a-a
ferma! Chiariamo: io non sono nella tua stessa situazione e, fattelo
dire Jar, sei un caso perso in queste cose”
Sbuffai,
alzando gli occhi al cielo poi annuendogli.
“Ok,
d'accordo è vero! Ma è proprio per questo che
avevo bisogno del tuo
aiuto”
“Mi
spieghi per cosa? Mica posso essere io ad andare a parlargli per una
cazzata che hai fatto tu! Poi, più che cazzata direi
'scenata' ma
tanto dovrebbe esserci abituato no? Perché ti stai facendo
così
tanti problemi?”
“Perché
questa volta è diverso...damn..” misi le mani
avanti cercando di
calmarmi, anche perché era da due giorni che avevo
quell'ansia
addosso.
Da
quando non mi aveva più risposto ai messaggi.
“Se
ti stai riferendo al fatto che il tuo incazzo è stato per
gelosia
non è una novità nemmeno questa” disse
piatto e gli mollai una
pacca sul petto, guardandolo male.
“Che
carino che sei! Grazie davvero! Io chiamo il mio miglior amico
perché
mi tiri su di morale e tu fai tutto il contrario!” ribattei
con un
misto di scocciatura e lamento palpabile.
Jake
sospirò fermandosi anche nel camminare, mentre io proseguii
notandolo solo dopo e mi girai guardandolo interrogativamente,
aprendo le braccia ai lati del corpo.
“Cosa?”
Sospirò
di nuovo e tolse la distanza tra di noi guardandomi dispiaciuto.
“Ok
scusa...però anche tu, diavolo! Gli fai una chiamata da
moglie
isterica su un fatto pubblico dove è ovvio che lui stesse recitando!
Dovresti
saperlo meglio di chiunque altro..”
Misi
le mani in tasca, facendo finta di non dargli ragione ma sapendo che
invece ce l'avesse in pieno e se chiamavo sempre lui da anni un
motivo c'era.
La
sua schiettezza però a volte mi spiazzava, era disarmante.
Non
capivo come facesse ad essere sempre così diretto.
“E'
che mi ha dato fastidio..” dissi a denti stretti, guardando a
terra.
“Cosa?
Che si siano abbracciati o che Cole gli abbia letto una
poesia?”
Lo
indicai, infervorandomi di nuovo e facendogli capire che avesse
centrato il punto.
“Cazzo
esatto! Come diavolo si è permesso di farlo, cristo! E poi,
cosa
voleva significare eh? A me non ha mai fatto niente del genere e
Downey l'avrà visto sì e no un paio di
volte!”
“Un
po' di più secondo me...e comunque Rob ha tutt'altri
pensieri”
fece piatto mettendosi le mani in tasca.
Lo
fulminai.
“Già
perché tu sei suo amico no? Ve le dite le cose”
affermai acido.
“Jar
non cambiare discorso! E non dire stronzate”
“...Okok
scusa...”
Aprì
le braccia di lato, guardandomi in aspettativa “Quindi?
Qual'è il
tuo piano? Ormai mi hai invischiato completamente, non ti lascio
così..”
Sorrisi
sommessamente, guardandolo con gratitudine ma sbuffai, scuotendo la
testa in disperazione e rimettendomi a camminare.
“Non
lo so...per questo ho chiamato te”
“E
io ti ripeto per l'ennesima volta che se non sarai tu a parlarci lui
non muoverà un muscolo...lo conosci no? Sai come
fa..”
“Già
esatto.....ma è proprio per questo che ho paura che questa
volta non
mi vorrà nemmeno vedere”
Mi
diede una leggera gomitata sul braccio “Andiamo, non
è vero...lo
sai che non può starci senza di te...e le sue uscite di
testa le fa
lo stesso, come le fai tu...non siete proprio quella che si
può
definire coppia stabile però avete i vostri punti a
favore”
Lo
guardai sconvolto ma ridendo senza riuscire a trattenermi
“Cosa
sei, il mio psicologo per caso?”
Rise
“Dimmelo tu”
Mantenni
un sorriso divertito addosso “Dio...e lo sapevo che saresti
riuscito a tirarmi su di morale”
Sorrise
ridendo a sua volta “Sono qui per questo no?” ci
scambiammo uno
sguardo complice mentre la cassa toracica mi si era sgonfiata davvero
dopo due giorni in cui ero rimasto in uno stato isterico cronico.
Per
non dire che avevo fatto ammattire Shannon con le mie pare mentali.
Avevo
idea che mio fratello odiasse Colin.
“Comunque...dove
stiamo andando?”
Blocco
improvviso.
“Ah..”
mi guardai intorno “...cazzo, non dovevamo girare di
qua” notai
la sua espressione compatente e gli diedi un altro pugno leggero sul
petto “...a parlare mi distraggo...dobbiamo tornare
indietro”
“Ancora
però non mi hai detto qual'è la meta”
“Un
altro locale?”
Gli
annuii, sperando che non fosse troppo tardi e che le due e un quarto
di mattina non l'avessero fatto indirizzare verso il letto.
“Penso
che sia qui...doveva fare una serata con degli amici..”
“Lo
segui pure, adesso?”
Gli
inviai uno sguardo sarcastico “So cosa fa e con chi si
vede”
Annuì
con un'espressione loquace e ambigua, oltre che sorniona che mi fece
capire anche troppo bene quanto fossi sgamabile senza doverlo
specificare.
Entrammo
che il locale era ancora immerso in un'atmosfera bassa, calda, sia
per le luci che per il sottofondo musicale che non aveva niente a che
vedere con gruppi rock. Dava più l'impressione di un lounge
con
piano-bar.
Non
era affollato, ma nessuno fece caso a noi, forse non riconoscendoci
ma nemmeno dandoci troppa attenzione, mentre il mio sguardo si era
già messo in moto radiografando i tavoli con la speranza
bruciante
interna che l'avrei trovato.
Oppure
non avrei avuto la forza di aspettare un altro giorno o di dovermi
limitare al telefono per chiamarlo. Anche perché non mi
aveva
risposto alle ultime, non volevo riprovare la sensazione di
smarrimento sentita nel rifarlo.
Sentii
Jake prendermi un braccio per farmi spostare dall'entrata dopo aver
avvistato un tavolo vuoto, almeno per non rimanere nella posizione
imbambolata davanti alla porta come un deficiente e lo seguii senza
aggiungere altro, continuando solo a far lavorare le pupille in ogni
direzione.
Damn!
Perché non c'era? Eppure sapevo che ci andava spesso e non
era uno
che si chiudeva in casa troppo presto a quell'ora di sabato sera.
Forse
avrei dovuto davvero ragionare di più prima di fargli quella
scenata. Cristo, se non mi sentivo immaturo come lo ero quando si
trattava di lui non l'avrei mai sentito con nessun altro.
Ci
sedemmo, liberandoci delle giacche, che avevo già la
speranza sotto
ai piedi e Jake ordinò per entrambi due birre, la mia
euforia prima
aumentata grazie alle sue parole ora stava già tornando
velocemente
sottoterra.
“Jay
scusa ok? Non avrei dovuto tirarti dentro a tutto questo..e hai
ragione, non voglio trattenerti se avevi altro da fare o se vuoi
andare a dormire o...”
“Ma
finiscila con queste stronzate! Lo sai che non mi da fastidio e
comunque ci sono abituato” fece ironico guardandomi nello
stesso
modo mentre lo ricambiai con un cenno consapevole, perché se
lui non
aveva passato davvero tutti i miei isterismi su quella relazione non
ne avrei saputo indicare un altro al suo stesso livello.
“Comunque
sembra che questa sera non si sia fatto vedere...quindi possiamo bere
e andarcene” tentai di ricambiare, in maniera frettolosa, ora
davvero sentendomi un'idiota e con una voglia incredibile di
andarmene da lì.
Niente
da fare.
Scosse
la testa, sorridendo “Le ultime parole famose” si
portò la birra
alle labbra mentre mi voltai di sbieco, seguendo la traiettoria del
suo sguardo alle mie spalle e congelandomi quando, di fronte a me,
incrociai proprio lo sguardo di Colin che era rimasto basito
nell'intenzione di arrivare fino al bancone del bar, impossibilitato
dal fatto che il nostro tavolo fosse prima di esso e che avrebbe
dovuto passarci di fianco per raggiungerlo.
Per
poco mi andò il liquido di traverso. Tossii un paio di
volte, mi
girai di nuovo verso Jake con occhi sgranati e un verso di ansia
misto a sorpresa che non seppi trattenere.
“Oh
cazzo...diodiodio, siamo ancora in tempo per andarcene no? Non mi ha
visto e..”
Mi
guardò allucinato, bloccandomi da un braccio
“Fermo! Stai seduto e
falla finita, devi risolverla questa situazione e, comunque,
sì che
ti ha visto!” ribatté con sarcasmo pungente
facendomi deglutire e
lottare per tenere a freno il battito che stava andando troppo
veloce.
“Ti
ci sei messo da solo in questo casino, non puoi continuare a
evitarlo” ribatté con tono pratico ma io ero
già in palla.
Perché,
cazzo, finiva sempre così?
Trai
due ero io quello più grande, tecnicamente no?
Perché allora,
appena Colin faceva anche un solo gesto o mi guardava mi sentivo
tutt'altro? Per non dire il più inesperto essere umano sulla
terra
verso qualsiasi atteggiamento normale.
“Merda!
Che sta facendo? Lo so che non vorrà parlarmi, cazzo...mi
starà
odiando, dov'è adesso?”
Jake
sospirò alzando gli occhi in aria “Smettila di
fare l'isterico...e
calmati! Sta venendo qui”
Mi
irrigidii ancora di più con una voglia di scomparire
immediata e la
sensazione che non avrei dovuto fare quell'improvvisata senza dirgli
niente.
Certo
che se lui non rispondeva ai messaggi non avrei avuto poi tanti modi
per chiedergli di vederci.
“Non
fare scenate ok?” continuò Jay a denti stretti e
bassa voce,
facendomi tornare a terra e rimanere a bocca aperta nel tentativo di
rispondergli quando sentii un'altra voce alle mie spalle che mi fece
gelare ancora di più ammutolendo allo stesso tempo.
“Ehi
guys..guarda chi si vede”
Sentii
la sua presenza alle spalle ma non riuscii a voltarmi mentre vidi
Jake farmi una velocissima espressione di ammonimento con la quale
tentò di dirmi di muovermi per poi sorridere e salutarlo per
primo.
In
maniera normale.
“Ciao
Cole”
“Tutto
bene?”
“Alla
grande!” si scambiarono tra di loro, mentre lo vidi allungare
il
pugno verso di lui che gli ricambiò e un attimo dopo la mia
visuale
venne riempita anche dal mio problema primario.
Lo
era da sempre da quando era cominciata quella storia ma, il vero
problema era che non riuscivo a uscirne.
“Jared”
disse piatto guardandomi nello stesso modo, lo stesso con una vena
sarcastica mentre io mi limitai a spostare lo sguardo su di lui,
già
rimanendoci e non trovando le parole.
Trattenni
un verso di dolore quando Jake mi diede un colpo sul ginocchio col
suo per farmi reagire e accennai un sorrisino estremamente finto,
cosparso di agitazione, per poi muovere una mano in un cenno idiota
di saluto.
Jake
sospirò, alzando gli occhi al cielo senza farsi vedere,
scuotendo la
testa.
“Penso
che dovremmo parlare o sbaglio?”
Lo
guardai rimanendoci, sentendo un gran caldo al viso e con
un'improvvisa voglia che Jake non se ne andasse. Avevo paura di
quello che sarebbe uscito da quella discussione e non volevo
affrontarla da solo...anche se sapevo che era altamente stupido e
ancora più profondamente immaturo.
Jake
mi diede un altro colpo per farmi reagire e, di riflesso, annuii
senza più risorse e fottendo completamente il mio io per
dargli
ragione e piena consapevolezza che ero io quello che aveva torto su
tutti i fronti.
Ma
non l'avrei mai ammesso.
“Jake,
scusaci un attimo...” continuò lui guardando
l'amico che, con
perfetta tranquillità che era sua, innata e che gli
invidiavo
costantemente, annuì dandogli il via libera e non dicendo
niente
quando Colin mi afferrò malamente per un braccio per
trascinarmi
fuori dal tavolo e, soprattutto, fuori dal locale.
Fui
scaraventato nel gelo completo, la giacca non mi aveva permesso di
prenderla, ma anche lui era nella mia stessa situazione, solo che non
sembrò accusarlo tanto quanto me.
“Così
adesso ti sei anche messo a seguirmi eh? Non ti bastano le trenta
telefonate al giorno e il fatto che non ti vada bene niente tra
quello che faccio o con chi esco?!”
Quello
sfogo, urlo, improvviso mi fece rimanere di sasso, non aspettandomelo
e nemmeno avendoci ragionato sul serio.
“Sei
tu che non devi farle certe cose, cazzo! Non mi hai mai risposto! Se
l'avessi fatto non avrei continuato a chiamarti ed è proprio
con chi
esci il problema!”
“Cosa?
Jay stai scherzando vero?! Ti rendi conto che mi hai fatto una
scenata su una stronzata assurda? Era tutto preparato diamine, cosa
pensi che ci dicano di fare prima di fare quelle diavolo di
presentazioni?! Poi cosa dovrei dire io, eh, di tutte le cazzate che
fai tu tra le interviste e i tuoi concerti?! Mi rodo il fegato ecco
cosa, ma tanto sembra che sia sempre tutto rivolto verso di te, a
senso unico! Quello che sbaglia sono sempre e solo io,
giusto?!”
urlò ancora e mi ritrovai improvvisamente senza parole, con
una
forte chiusura alla stomaco e il fiato completamente bloccato.
“Che
poi, dannazione, hai pensato davvero che fosse vero? Una stupida
presentazione e un abbraccio?!” scosse la testa
“Dio, sei ridotto
male sul serio..”
“Fanculo
Cole! Chi credevi di impressionare? Poi perché una fottuta
poesia?
Non bastava una presentazione normale?!”
Mi
guardò sconcertato “E' questo
il problema?!” rise ma in nervosismo “...dimmi che
scherzi Jay
perché non riesco a credere che stiamo avendo una
discussione su
questo!”
Mi
rabbuiai “Credici invece...e se ti diverte tanto scherzare o
stare
con Downey, fallo non sarò certo io a impedirtelo”
Perché
invece non stavo zitto una volta tanto?
Lo
dissi amaramente, senza guardarlo e senza volerlo significare
davvero, cercando di rientrare ma sentendomi bloccare di nuovo,
quando mi prese il braccio mi spostò da davanti l'entrata
per girare
l'angolo adiacente del muro e spingermici contro, togliendoci dalla
visuale della strada.
Sgranai
gli occhi, sorpreso ma in improvvisa euforia che, era inutile
ammettere il contrario, usciva sempre quando ce l'avevo ad una
distanza così ravvicinata, però tentai lo stesso
di non guardarlo e
di mantenere l'espressione sostenuta.
“Non
provare a troncare la cosa...e ascoltami bene, per una fottutissima
dannata volta, cazzo: non me ne frega niente di nessun altro ok?
Prima o poi mi stancherò di ripetertelo ma non è
ancora arrivato
quel momento quindi mettiti in quella dannata testa, una volta per
tutte, che nella mia ci sei solo tu...e mi sembrava che te l'avessi
anche già dimostrato più volte!
Quindi
falla finita con le tue crisi isteriche da prima donna
perché non mi
incantano e se sei geloso pensa a tutte le volte in cui io
avrei voluto farti molto male per le tue trovate del cazzo ogni volta
che sei sul palco! Chiaro? E se non ti rispondo i motivi ce li ho,
parecchi anche..”
Deglutii,
senza più fiato e sotto il completo controllo del suo
sguardo, non
accorgendomi dell'espressione amareggiata e dispiaciuta che non
riuscii a trattenere e che gli fece fare un sospiro di totale
rassegnazione stanca.
Scosse
la testa “Riuscirò a liberarmi di te prima o
poi”
Il
movimento successivo fu troppo veloce perché entrambi ne
fossimo
consapevoli ma quando la sua lingua fu di nuovo sulla mia in un
leccarsi ossessivo, me lo strinsi addosso, fregandomene del fatto che
fossimo all'esterno, sapendo solo che era quello che dava davvero
senso a tutto.
Mi
tenne stretto dalle guance approfondendo fino a che non tremammo
entrambi, ora per il freddo palpabile che ci costrinse a staccarci,
il respiro visibile dalle nostre bocche che stava uscendo in maniera
frettolosa.
“Devi
finirla di dimenticartelo” disse sottovoce guardandomi
seriamente e
io mi sentii un guscio vuoto, sapendo che aveva ragione e che stare
così non mi faceva bene.
Il
problema era che avrei voluto che fosse sempre e solo con me, mentre
invece non sarebbe mai potuto succedere.
“.....lo
so....scusa...” ammisi infine, sottovoce facendolo sospirare
sommessamente ma finalmente ridere con un leggero sorriso
più
addolcito.
“Sei
assurdo...” mi passò una mano tra i capelli
scompigliandomeli
dolcemente “...il problema è che mi piace anche e
soprattutto
questo di te” confessò facendo sorridere anche me,
già bell'e che
andato.
Mi
diede un altro bacio meno spinto, tenendomi il mento, poi si
staccò
facendomi cenno di seguirlo e rientrare.
“Andiamo
dai...e non ci credo che hai tirato in mezzo anche Jake! Non ne ha
già abbastanza delle sue? Perché devi romperlo
con i tuoi di
problemi...anzi, no scusa...le tue sono stronzate non
problemi!”
Gli
diedi un pugno sul petto guardandolo male e indignato, mentre lui
invece rise di nuovo, fermandomi poi la mano per evitare che glielo
ridessi.
“Ehi!
E' il mio migliore amico ecco perché”
“Già,
hai detto bene...visto che ti sopporta può essere solo
questo”
Continuai
a fulminarlo “Hai finito?”
Scosse
la testa divertito, mi tenne stretto per farmi camminare fino a che
non fummo di nuovo davanti alla porta poi mi lasciò una
volta dentro
al locale, proseguendo davanti a me.
Avevo
lo stomaco ancora sottosopra ma la verità era che, ora mi
sentivo di
nuovo sollevato e, dannazione a lui, ma tutto quello che provavo e
che mi faceva reagire di conseguenza nelle mie giornate era sempre
per motivi legati a lui.
Ormai
ci avevo fatto l'abitudine.
_________________________
xD *.* Direi che non ho
altro da aggiungere se non Fluff portami via xD e che adoro farli
litigare (chiunque a dir la verità ^^)
Grazie a chiunque
leggerà o recensirà o aggiungerà da
qualsiasi parte e.......happy b-day Jake!!! ♥
Beso a tutti
Leia
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