L'ha toccata, sedotta senza amore

di Rota
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Le molle del letto cigolano: ti sei alzato dal materasso e ora fissi il vuoto, cercando nella mente le parole giuste da dire.
Senti la gola secca, e quando provi a muovere ancora le mani, per sgranchirti i muscoli e rilassarti, senti pesante - troppo, per continuare a muoverti ancora.
Alla fine, decidi di essere il più diretto possibile, per non sviare e non rimandare i tuoi doveri. Hai sempre pensato che le cose andassero fatte fino in fondo, e non ti senti d'essere incoerente proprio a quel punto: nessuno di voi due lo merita, davvero.
"Io vado."
La tua sentenza è precisa e netta, esattamente come il silenzio di lei. Non intuisci neanche le sue mosse, perché sai che possono essere sia stizzose sia rassegnate. Lei conosce tutto di te, e quando ha deciso di amarti lo ha anche accettato. Questo la rende la più imprevedibile di tutte le creature.
"Non so quando ci rivedremo, Coralin..."
Nessuna finzione, nessuna bugia - nessuna reazione da parte sua, non ancora almeno.
Hai ancora il suo sapore sulla bocca e la sua figura negli occhi, ma quell'attimo di incertezza che divide quel momento dall'afferrare frettoloso della divisa riempie le sensazioni di malinconia grave.
Quando apri la porta della stanza e ti volti verso il letto, lo vedi vuoto: Coralin è tornata nei tuoi sogni, ancora una volta.

L'ha toccata, sedotta senza amore - nell'illusione di ritrovare una realtà che sconfinasse almeno un poco nel sogno.




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