La neve cadeva
giù ormai da settimane sulla grande mela, notte e giorno
i cittadini occupati dovevano combattere con il tempo che bloccava
quasi ogni
mezzo, persino i taxi venivano rallentati e qualcuno per paura di
slittare sul
ghiaccio con la propria auto non metteva nemmeno il naso fuori di casa.
Alfonse Heiderich
invece nei panni del turista non doveva preoccuparsi
assolutamente di nulla, originario della Germania appena compiuti i
diciotto
anni aveva deciso di trasferirsi in Francia per studiare la lingua e
per
approfittare di un lavoro che gli era stato offerto in uno studio di
medicina,
dunque cosa ci faceva in America, per di più a New York?
E' stato in Francia che
ha incontrato l'amore della sua vita: Edward Elric, quando si sono
conosciuti
si era trasferito a Parigi da qualche mese e aveva già un
lavoro e un
appartamento tutto suo in centro, cosa molto complicata da trovare di
quei
tempi! Bé fatto sta che si sono frequentati e innamorati,
così per il loro
anniversario Alfonse ha avuto la brillante idea di farsi una vacanza a
New
York, città natale di Edward per fargli una bella sorpresa.
Non sapeva poi molto sul
passato del suo amante, l'unica cosa che gli aveva raccontato
è che si era
trasferito da New York dove era nato e cresciuto perché
voleva cambiare aria e
allontanarsi da qualche persona che a quanto pare gli aveva fatto un
bruttissimo torto.
Non sapeva chi era il
povero o la povera sventurata ma Edward senza pensarci due volte gli
aveva
voltato le spalle e raccogliendo le sue cose era scappato in Europa
senza dire
nulla a nessuno, solo giunto a destinazione si era degnato di mandare
un sms a
suo fratello.
Era davvero un tipo
divertente, Alfonse a volte fantasticava sul contenuto di quel
messaggio: “Non
torno a cena perché sono scappato dall'altra parte del Mondo
stammi bene tanti
baci Ed”.
Anche se lui lo trattava
come un oggetto cristallino e delicato, come un cucciolo o un gattino o
qualcosa di simile, Edward lo smentiva sempre dimostrando di essere
testardo,
avventato, coraggioso... però alle volte era davvero una
delizia averlo intorno,
come quando gli girava per casa con in dosso la sua camicia che gli
stava a dir
poco enorme.
Non che avessero mai fatto
qualcosa di concreto nella loro relazione, si scambiavano baci sulla
guancia, a
stampo sulle labbra raramente e si coccolavano sul divano tra qualche
carezza e
abbraccio.
Fosse per Ed sarebbero
andati oltre da un pezzo, eppure Alfonse in un anno aveva quasi paura
di
romperlo e lo trattava alla pari di un Dio, che doveva essere adorato
con la
più estrema delicatezza!
Ora per esempio, Edward lo
aspettava alle terme e il solo pensiero di vederlo nudo nell'acqua
calda in una
vasca deserta non gli faceva alcun effetto... si imponeva di fare
pensieri solo
casti e puri su di lui, di andare lì, dargli un bacio e
abbracciarlo mentre si
rilassavano per smaltire lo stress del viaggio.
Ed è quello che avrebbe
fatto, raggiunta la loro stanza all'ultimo piano e posate le valige si
preparò
per raggiungere l'altro, si diede una rinfrescata e scese nuovamente
diretto
alle terme.
Quando entrò era proprio
come
lo aveva immaginato, Edward si era già immerso e nella
stanza c'era un leggero
alone di vapore, in punta di piedi si avvicinò, si
chinò e delicatamente posò
le labbra sulla sua guancia iniziando ad immergere i piedi nell'acqua.
-Sei arrivato finalmente...-
-Si, per fortuna che non mi
ha fermato nessuno, senza di te non so come fare per interagire con le
altre
persone- Si perché mentre Edward parlava il francese per
interagire con le
altre persone a Parigi, parlava anche il tedesco, da usare solo in casa
per
farlo sentire a proprio agio. Invece lui di inglese non sapeva
assolutamente
nulla! E si vergognava di questo perché era la lingua di
Edward e si sentiva un
verme quando il suo ragazzo sfogliava un dizionario Inglese-Tedesco
quando gli
veniva qualche dubbio, per essere perfetto per lui!
-Dai Heide non cominciare
non è mica un dramma se non sai parlare la mia lingua...-
-Invece si, quando hai
parlato con le assistenti di volo, con il tassista e con il direttore
dell'hotel mi sono sentito un'ignorante! Non ho capito un
“h” di quello che vi
siete detti!-
-Vediamo... ho chiesto due
bicchieri d'acqua sull'aereo perché tu eri agitato, al
tassista ho chiesto
quanto gli dovessimo, gli ho dato trenta dollari e gli ho detto di
tenere il
resto e lui mi ha chiesto se fossi di New York perché
parlavo molto bene e io
gli ho detto la verità, che sono di qui ma che vivo in
Francia, poi vediamo...
il direttore ci ha dato le chiavi, ci ha chiesto come fosse andato in
viaggio,
ci ha chiesto i documenti e ci ha dato le istruzioni per la tipica
giornata in
hotel... non ti sei perso niente-
-Non è questo...
è che tu
hai imparato il tedesco per me e io della tua lingua so dire solo
qualche
stupidaggine- S'imbronciò teneramente incrociando le braccia.
-Bé visto che queste
parole sono praticamente mondiali, mi capisci se ti dico: I Love You So
Much...- Sussurrò le ultime parole baciandogli una guancia
lentamente.
-So che cosa...?- Chiese lui
invece molto confuso.
-Così Tanto...-
-Quindi tu... mi ami
così
tanto? Bé allora anche io: I Love you... com'è?-
-So much Heide...-
-Okay, I love you so much...
too?-
-Esatto bravo-
-Se sei tu a spiegarmelo
capisco molto meglio...- Si avvicinò dandogli un leggero
bacio a stampo sulle
labbra mentre gli levava l'asciugamano dai capelli che ricaddero sulle
spalle
nella loro forma a caschetto: Prima li aveva lunghi fino a
metà schiena ma come
dire, Alfonse lo aveva cambiato in qualcosa e ora li teneva solo fino
alle
spalle, anche se c'era più di qualcosa che ancora non gli
aveva confessato.
Ma che sarebbe venuta a
galla molto presto...
-Forza alzati andiamo a
riposare un po' il fuso è tremendo- Si alzò per
primo uscendo dalla vasca e
coprendosi con l'accappatoio lì vicino.
-Hai ragione mi ha
distrutto...- Concordò raggiungendolo verso la loro stanza.
Una volta arrivati Edward
indossò il pigiama e si sdraiò sul letto a
baldacchino -Hotel a cinque stelle
con vista e un bagno immenso quanto la loro stanza, non hanno badato a
spese
insomma- aspettando che il sonno lo raggiungesse, ma fece prima Alfonse
che
notando il suo stato quasi da coma profondo si sdraiò al suo
fianco
abbracciandolo per far sì che si addormentasse sul suo largo
petto e così
infatti fu...
…
Qualche
ora dopo quando Edward aprì gli occhi si ritrovò
da solo in quella stanza
immensa, si mise a sedere, si stiracchiò un po' e
stropicciò gli occhi per poi
bere qualche sorso d'acqua dal bicchiere che aveva sul comodino,
dopodiché a
mente più o meno lucida scostò definitivamente le
coperte e decise di alzarsi
per cercare Alfonse: Dove poteva essere andato non conoscendo nemmeno
una
parole d'inglese?
Uscito dalla stanza si
chiuse la porta alle spalle senza nemmeno pensarci ancora mezzo
addormentato.
-El! Ma dai sei davvero tu?-
Sentì quel ridicolo nomignolo con cui lo chiamavano alle
superiori e voltandosi
incontrò delle iridi più nere della notte che lo
scrutavano dalla stanza
parallela alla sua.
-R-Roy...?- Domandò
scettico, doveva trattarsi di un bruttissimo incubo... incontrare il
suo ex
mentre era in vacanza con il suo attuale fidanzato! Accidenti con che
coraggio
poi gli rivolgeva la parola? Lo aveva tradito con una prostituta,
motivo poi
della loro rottura.
-Esatto, ciao dolcezza come
stai?- Si avvicinò abbracciandolo ma lui lo
scostò quasi subito, diciamo che
prima ricordò quel dolce profumo che non era affatto
cambiato, il petto
spazioso e quelle braccia forti e muscolose, non come quelle di Heide
che erano
solo grandi e calde senza nemmeno un muscolo.
-Levati di mezzo, ora mi
sono appena alzato e non so se tu sei solo un mio vaneggio oppure sei
qui
veramente con la tua faccia tosta ma non puoi chiamarmi
“dolcezza” in quel modo
dopo quello è successo!-
-Hai ragione, volevo
parlarti ma sei sparito dalla circolazione e adesso ti ho davanti dopo
un
anno... dove sei sparito?-
-Mi hai fatto così
incavolare che me ne sono andato in Francia, puoi prenderla come una
decisione
avventata o stupida ma sono contento di averlo fatto!-
-In Francia addirittura?
Bé
ora non importa, se mi avessi dato modo di spiegare...-
-Spiegare cosa? Che mi hai
tradito con una puttana?!-
-E' vero non ti mentirò,
l'ho fatto e sono stato un vero deficiente perché solo dopo
ho capito a quello
a cui stavo rinunciando con il mio comportamento, El tesoro sei tu
quello con
cui vorrei passare la mia vita, sei tu il solo con cui sono in grado di
farlo,
quella donna non è stata niente per me, l'unica scappatella
di cui mi sia
pentito profondamente, non ho smesso di pensarti nemmeno un giorno da
quando
sei andato via... io...-
-Tu cosa Roy? Smetti di dire
cavolate, ormai è anche tardi tra l'altro...-
-Come sarebbe è tardi?
Io ti
ho aspettato per tutto questo tempo... e tu... non dirmi che
c'è un altro! Chi
è? Dov'è?-
-Non fare il fidanzato
geloso che non sei! L'ho conosciuto in Francia e mi ama tantissimo, mi
ha
portato lui in vacanza qui, oh a proposito non farci l'abitudine
perché sto qui
per poco tempo... poi me ne torno in Europa-
-Non puoi lasciarmi un altra
volta adesso che ti ho trovato!-
-Invece si fattene una
ragione e ora torna nella mia testa perché devo cercare
Heide che non so dov'è
andato e visto che non sa parlare inglese sarà anche in
difficoltà, quindi ci
vediamo, quando usciremo dalle nostre stanze per qualche sfortunata
coincidenza
nello stesso momento.-
-Io sono qui veramente, davanti
a te...- Lo fermò per le spalle voltandolo non appena
accennò a dargli le
spalle. -Ma non so se quello che sto guardando sei tu... ti ha cambiato
questo
ragazzo guardati, quando stavi con me avevi i capelli lunghi e pieni di
ciocche
rosse che ti eri fatto mettere dal tuo amico Envy ad una festa, bevevi
tantissima birra e ti facevi persino qualche spinello se non di
più! Dormivi in
mutande, estate o inverno... adesso che stai facendo?-
-Smettila di dire
stronzate! Ho tagliato i capelli e allora? Fa freddo e dormo con il
pigiama e
allora? Ho smesso di farmi e di bere come una spugna, sai adesso mi
sento
ridicolo per quei discorsi senza alcun senso che facevo sotto l'effetto
di
quella roba, sono cambiato in meglio e se tu sei sempre lo stesso non
mi interessa
più questa conversazione!-
-Ma per favore al liceo ti
divertivi, saltavi le lezioni, passavi il tempo sotto le scalinate del
campo da
rugby a fumare con Envy, ti tingevi i capelli di qualsiasi colore ti
passasse
per la testa, mettevi gli occhiali per nascondere gli effetti che aveva
su di
te il fumo e le altre cose... bevevi, alla finale della stagione ti
hanno
buttato nel bidone della birra, eri il Re dell'istituto, al pari delle
cheerleader e della squadra sportiva, cavolo non eri perfetto ma ti
piaceva e
ne andavi orgoglioso-
-Orgoglioso? Erano i
discorsi di qualcuno che non sapeva nemmeno quello che diceva non
dovresti
usarli nemmeno!-
-Forse, ma con quel qualcuno
ho passato dei bellissimi momenti, l'ultimo giorno di scuola te lo
ricordi? Io
ero alla riunione degli ex alunni e tu dovevi prendere il diploma
quindi
presentarti sul palco a ritirarlo, e non ci sei andato... ci sono
andati i tuoi
visto che nessuno riusciva a trovarti, e dov'eri? Te lo dico io: Con
me, nello
spogliatoio della palestra... te lo ricordi che facevamo?-
-Si me lo ricordo tappati
quella fogna-
-Questo lo sa il tuo
perfetto fidanzatino? Gli hai parlato di chi eri e di quello che facevi
o hai
paura che poi non ti amerà più?-
-Zitto-
-Gli stai nascondendo te
stesso-
-Zitto non sono più quel
tipo di persona-
-Ci hai mai fatto l'amore
almeno? Scommetto di no, tu non lo ami veramente è un
rimpiazzo-
-Sta zitto! Ed è
l'ultimo
volta che te lo dico, ora se vuoi scusarmi...- Sibilò
voltandosi per imboccare
le scale e cercare subito Alfonse.
Non capiva più niente,
sembrava di girare in tondo o era la sua testa a girare? Si stava
facendo tutto
così confuso e... sfocato.
-Edward...- Finalmente lo
trovò mentre freneticamente scendeva le scale, si
ritrovò senza una spiegazione
sul suo petto improvvisamente estraneo.
-Al... ti cercavo-
Sussurrò
senza alzare lo sguardo, concentrandosi sulla camicia bianca, si domandò che
fine avesse fatto quel
nomignolo che utilizzava sempre con lui... gli era venuto
così spontaneo
chiamarlo “Al” come raramente aveva fatto.
-Stai bene? Ed santo cielo
ma tu tremi...- Constatò posandogli subito una mano sulla
fronte, dopodiché lo
abbracciò e sollevò delicatamente per non farlo
sforzare e riportarlo in
camera.
-Non ne sono sicuro...-
Sussurrò ancora flebile sul suo collo, poi tutto cadde
nell'oscurità più nera
avvolgendolo completamente.
Angolino Autrice
:) salve a tutti!!!
finalmente dopo aver avuto il pc
rotto per taaaanto taaaanto tempo posso tornare alle mie adoratissime
fic *-* non vedevo proprio l'ora di postare questa meraviglia :)
Che dire? Spero vi piaccia come
sempre e che qualcuno mi lasci qualche recensione please XD non chiedo
molto
Fatemi felice =3
Ovviamente si scoprirà
molto di più sul passato di Edward e Roy nel corso della fic
e credetemi ci sarà da divertirsi XD che ne dite di fare
questo viaggio insieme a me? *-* hahahaha bè allora alla
prossima gente, vedrò di aggiornare regolarmente e se vedo
che la fic è seguita e recensita aggiornerò
subito :) i promise
P.s per le altre mie fic in corso
ci vorrà un pochino xke devo recuperare i file e venerare la
dea dell'ispirazione affinché mi benedica.
fatta eccezzione per: Black Rose -
An eternal Secret e Due uomini e un cane - amore nella cuccia
Enjoy Guys ;)
|