Dialoghi tra luce e buio

di Modis
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Vidi il vento avvolgere una voliera

al vispo versare del lume

e voci avvisare la venuta del salvatore,

evitando al vogo il volitivo voto

di ravvedere la propria vita.

 

Senza scritte su sudici sassi

siamo solo sussurri nello spazio,

sprovvisti di sentore sul tempo spirato.

 

Quanto a lungo attenderai?

 

  La notte è eterna forma del tempo

 

Perché ti aggrappi su questa tenera corda? Non vedi quanto sia logora, ormai?

Continua a scalare, si spezzerà.

 

La notte è un flusso di emozioni dietro una porta che si schiude.

   Ascoltala.

   Ascoltami.

 

Non hai fibra per riparare ciò che fibra crea. Un dono, dono d'amore elemosina!

Il richiamo è forte, ma stringi stretto i fili sfilacciati. Serra la mano e allungala, a cogliere le spine.

 

   Sono sospiri nel sonno, fronde di un salice che sibilano al vento.

   S'increspa l'acqua del lago, ma il fondo non nè è mai turbato.

   Profonda, come l'acqua scura e fredda sia la tua anima per sfuggire al richiamo.

   Profonda, fredda e scura come la notte. 

 

 

E' giorno? Non lo so. Vedo luci oltre la montagna, ma la neve cade sui suoi sentieri. Ci sommergerà.

E' giorno. La luce filtra oltre la foresta. Dove sei?

 

   E' giorno, l'alba dell'amore.

   E' giorno, ma i miei occhi chiusi non lo sanno.

   E' giorno, buonanotte.

   E' giorno. E' giorno. 





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