la nostra storia tra le tue dita ..3
Questo capitolo è dedicato a Barbarak alla quale Auguro un Felice Anno Nuovo...
Tesoro come vedi ti sto accontentando continuando questa one shot..
Inoltre voglio augurare a tutti voi Un sereno 2012, Buon Anno a tutte voi, un grande bacio ed un abbraccio dalla vostra Mal...
" Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta, ma a distanza di
molto tempo, quando la si ricorda, perchè il ricordo non si
spegne.."
(J.Jaques Rosseau )
c’è una ragione di più
l’hai detto
ma che bravo
ma questa parte di te
davvero la ignoravo
non me l’aspettavo davvero
è come bere il più potente veleno
è amaro
non recuperare ti prego
tanto più parli e ancora meno ti credo
peccato
lascia al silenzio la sua verità
aspetta
voglio dirti quello che sento
farti morire nello stesso momento
BASTARDO
voglio affrontarti senza fare un lamento
voglio bruciarti con il fuoco che ho dentro
per poi vederti cenere bastardo
far soffiare su di te il vento
io spezzata in due dal dolore
mentre ti amavo tu facevi l’amore
per gioco
lasciami sognare la vita
l’hai detto tu quando è finita è finita
io vado
chissà se un giorno poi mi passerà
la rabbia che porto nel cuore
voglio dirti quello che sento
farti morire nello stesso momento
bastardo vedere gli occhi tuoi in un mare profondo
farti affogare nei singhiozzi del pianto
e spingerti sempre più giù bastardo
ma purtroppo tocca a me
soffrire gridare morire
tu hai preso senza dare mai
noi la cosa che non vuoi
maledetto sporco amore…
voglio dirti quello che sento
farti morire nello stesso momento
bastardo
e poi vederti cenere
bastardo
ma purtroppo tocca a me
soffrire
gridare
TI AMO BASTARDO !!!
Si era rifugiata nell'unico posto dove si sentiva al sicuro dove lui
non sarebbe potuto arrivare da Pansy, doveva riflettere e mentre lo
faceva magari raccogliere i cocci della sua vita.
I suoi bambini come soldatini, si stavano infilando il pigiamino
aiutati da lei e zia Pansy, il tutto fu eseguito nel più
religioso silenzio, Scorp diede l'orsetto ad Anthares e passò
alla madre il ciuccio di Eltanin poi la fissò con i suoi occhi
che erano identici a quelli del padre e di colpo la strinse
abbracciandola.
- Ti voglio bene mamma -
Hermione ricambiò l'abbraccio di Scorp, e rimboccandogli le
coperte gli accarezzò il capo mentre gli poneva un bacio sulla
fronte sussurrò
- Io di più cuore mio, io di più -
poi spense la luce ed augurò la buonanotte ai suoi angeli e disse
- Vi lascio la porta socchiusa, ora chiudete gli occhi e lasciatevi
cullare dai vostri angioletti, la mamma vi ama e se chiamate
sarà qui in un momento, notte cuccioli -
un coro di
- Notte mammina - la seguì mentre raggiungeva Pansy in salotto,
che scalpitava per avere i particolari dettagliati di quella invasione
notturna, mancavano pochi giorni a capodanno e fuori una tormenta
imperversava, quando si era vista comparire Hermione ed i suoi
bambini nel cuore della notte.
Non aveva fatto domande, il viso sconvolto dell'amica parlava
chiaro il biondino ne aveva combinata un altra delle sue, ne era
certa in undici anni aveva visto troppe volte lui scivolare e lei
giustificarlo attraverso il suo amore, ma si vede che ora il vaso era
colmo è la sua ultima " bastardata " doveva aver lasciato un segno profondo.
Sapeva che Draco l 'amava, ed anche molto, ma l'essere un Malfoy non
cancellava il suo vero " IO ", e per quanto lei celasse i suoi
sentimenti tutto era fatto e vissuto per lui.
Pansy la vide entrare, era pallida e dopo averle allungato una
tazza di the, battè con la mano sul divano e le disse
- Vieni qui accanto a me, e se ti va di parlare io sono qua ti ascolto -
Lei si sedette e dopo aver sorseggiato la bevanda calda presi lungo respiro e disse
- Non c'è molto da dire Pansy, mi sono presa una pausa da Draco
e dal suo essere il padrone del mondo - ridacchiando scuotendo la
testa la moretta disse
- Herm, guarda che sono io, non lo devi giustificare, lo conosco forza
sfogati ti farà bene, e giuro che non andrò a cruciarlo,
alla fine del tuo racconto -
e mentre l'amica parlava Hermione andò indietro a poche ore prima
Flash back
- Ma sei impazzito Draco, ma che diamine ti è preso aggredire
così il primo ministro quand'è che impari a
controllarti?! Stavamo parlando di lavoro, semplice e puro lavoro e poi
può essere mio padre - il tono di Hermione era molto alterato
tanto che il figlio più grande infilò la testa
dentro per vedere che cosa stava succedendo ed entrambi i genitori si
voltarono di scatto e gridarono all'unisono
- Prendi i tuoi fratelli ed andate i camera vostra, ora! -
Poi con la bacchetta lei sigillò la stanza e la insonorizzò e fu scontro aperto.
Suo marito le dava le spalle mentre si versava da bere, ma ormai la
rabbia le era montata dentro, non era la prima volta che lui faceva una
delle sue piazzate per la gelosia, ma metterla così in imbarazzo
era troppo, lo afferrò per il braccio e lo fece girare, ma
quello che vide fu spaventoso, il viso di Draco era trasfigurato gli
occhi erano socchiusi come due e lame, la mascella e la vena sul collo
si muovevano ritmicamente, la bocca era piegata in una smorfia di
disgusto e le parole uscirono furono devastanti
- Tu sei solo una lurida sporca mezzosangue, che dovresti sentirti
onorata di essere scopata da me, sei solo una troia che sbava dietro a
chi sta seduto al potere, dimmi come era ?! -
nella stanza risuonò lo schiocco di una mano che si era infranta su di una guancia ed un gridolino di sorpresa
seguito da un balbettio
- Scu..sami, non vo..levo.. davvero -
ma lui non aveva sentito una sola parola, era calato come un
falco sulla preda e torcendole il braccio fino a sentire uno
scricchiolio le berciò furioso
- Non ci provare mai più, o il dolore che senti ora sarà niente in confronto a quello che ti farò -
Gli occhi colmi di lacrime, il cui sapore amaro era quello della delusione e della sconfitta, lo stavano fissando
Aveva creduto che il suo amore avrebbe potuto guarirlo dentro quel suo
animo devastato, insegnarle la fiducia e l'amore, ma aveva fallito
miseramente..
Poi drizzando le spalle , mosse la mano e sbloccando la porta gli sussurrò
- Me ne vado Draco, ho bisogno di riflettere, non cercare di fermarmi,peggioreresti le cose -
Malfoy, che l'aveva raggiunta e le bloccava il passaggio, si
scostò e la lasciò passare ma la seguiva in
silenzio, la rabbia era svanita con le ultime parole di sua moglie.
Stavolta non scherzava, lo sapeva e mentre la vedeva scomparire
sulle scale, si diede dell' idiota, ottuso uomo folle di gelosia,
che aveva distrutto quello che di buono aveva costruito grazie a lei.
A malincuore la doveva lasciare andare lo sapeva, il tempo forse
avrebbe lenito le le ferite che le aveva inferto, e magari sarebbe
tornata da lui.
- Allora Hermione cosa pensi di fare?! - disse Pansy quando l'amica terminò il racconto
- Non lo so, onestamente questi suoi scatti d'ira mi fanno paura, e
poi.. è inutile nasconderlo le sue parole mi hanno ucciso, ha
riaperto vecchie ferite, per ora in lui vedo solo il bastardo che era,
e non l'uomo che ho sposato, ma lo amo Pansy -
La mora annuì, poi si diresse verso un mobiletto e le disse
- bevi è una pozione del sonno,ne hai bisogno per il resto se ti
va domani possiamo riparlarne, puoi rimanere qui tutto il tempo che
vuoi -
Con un mezzo sorriso prese dalle sue mani la fialetta e portandosela alle labbra, bevve tutto d'un fiato..e disse
- Grazie -
la mora facendo spallucce le fece segno di seguirla e le mostrò
la camera che risultò comunicare con quella dei suoi figli, ai
quali gettò un occhio.
I suoi angeli dormivano beati, ma sapeva che Scorpius era quello a cui
il giorno seguente avrebbe dovuto dare spiegazioni convincenti, tra lui
ed il padre per quanto si assomigliassero fisicamente non aveva nulla
in comune, e lei sospettava che quel figlio sarebbe stato smistato a
Grifondoro il prossimo settembre, infatti caratterialmente era
più un Granger che un Malfoy.
Con un sospiro s'infilò il pigiama, dopo essersi svestita, e sopraffatta cadde in sonno privo di sogni.
Ora passeggiando nel parco cercava di venire a capo della situazione,
che Draco fosse il più grande dei bastardi era risaputo,
ma lei ricordava anche momenti felici, il giorno delle nozze dove
ridendo come matti avevano ballato stretti l'uno nelle braccia
dell'altro, la sua prima volta, dove lui teneramente e con dolcezza
l'aveva resa donna, la nascita dei loro figli e tanti altri piccoli
momenti.
Ciò non toglieva, che nelle sue orecchie rieccheggiarsero le
parole dure gridate quasi con odio, avrebbe meritato in quel momento di
avere al suo fianco una donna come Pansy, che gli avrebbe reso pan per
focaccia, una donna che lo avrebbe ferito e non solo a parole.
Voleva vederlo crollare sotto il peso delle sue stesse parole, vederlo
strisciare implorare il suo perdono, ma era poi disposta a
concederglielo?
Lo amava questo era innegabile, ma stavolta parole e gesta erano stati
controproducenti, ed ora la grifona faticava a digerirle, non
riusciva per quanto ci provasse.
Ogni volta il ricordo, le faceva bruciare il suo essere che gridava
vendetta, ma poi se socchiudeva gli occhi ecco che le appariva il Draco
che lei amava, il Draco che le sorrideva, il Draco appassionato, il
Draco che spesso la stupiva.
Ma poi bastava un niente per far emergere quella parte che lei odiava il Draco bastardo!!
Con un sospiro si girò verso Pansy che la stava chiamando a gran
voce, e l'aveva riscossa dalle sue elucubrazioni mentali.
- Hermione..Hermione - la chiamava trafelata e da come la guardava
sembrava avesse visto il diavolo, con lentezza le andò incontro
e disse
- prendi fiato Pansy, respira o ti scoppierà il cuore - disse
ridacchiando all'amica che sbuffando si piegò in due e
poggiando le mani sulle ginocchia ansimando come un vecchio mantice
- Sfotti tu, ma se non ti sbrighi ad andare alla porta, giurò
che farò molto di più che che farmi esplodere la milza o
il cuore -
Perplessa s'incamminò verso i cancelli dove da lontano riconobbe
una chioma bionda, il primo istinto fu quello di girare sui tacchi ed
andarsene, ma non era da lei scappare e poi per quanto fosse stato
crudele e bastardo voleva accertarsi che stesse bene, l'amore per lui
prevaleva sulla rabbia che provava.
- Ciao Hermione.. Pansy non mi da il permesso di entrare, ma io volevo vederti parlare e sopratutto scusarmi -
Lei lo guardava attraverso le sbarre, e doveva dire che non aveva un
bell'aspetto, le occhiaie dimostravano che riposava male, ed il viso le
sembrava più scarno.
Draco sembrava muoversi a disagio, dondolava sulle gambe come fosse in
trance, sembrava voler far fuoriuscire dalle sue labbra parole
costruite, un discorso preparato con cura, ma riuscì solo a dire
- perdonami ti prego, torna a casa, torna da me -
e poi attraverso le sbarre le porse una rosa, che lei timidamente prese
e portò alle labbra il profumo intenso che emanava la pervase,
era un segno di pace era una richiesta di perdono
Pardon… oui ce qui est fait est fait mais je m’en
Excuse… Offre-moi un sourire je te tends une
Rose… Sur cette nouvelle amitié une paix se
Pose… Parce que je sais comment je suis et en effet je demande
Pardon… oui ce qui est fait est fait mais je m’en
Excuse… Offre-moi un sourire je te tends une
Rose… Sur cette nouvelle amitié une paix se
Pose… PARDON
Ici l’hivers n’a pas peur… moi sans toi j’en ai un peu
Ici la rage est sans mesure… moi sans toi… je ne sais pas
Et la nuit danse toute seule… Sans toi je ne danserai pas
Capitaine abats les murs… car tout seul je n’y arriverai pas
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa " amicizia " nuova pace si
Posa... perché so come sono infatti chiedo...
Perdono... si quel che è fatto è fatto io però chiedo
Scusa... regalami un sorriso io ti porgo una
Rosa... su questa amicizia nuova pace si
Posa... PERDONO
Qui l'inverno non ha paura... io senza di te un po' ne ho
Qui la rabbia è senza misura... io senza di te.. non lo so
E la notte balla da sola... senza di te non ballerò
Capitano abbatti le mura... che da solo non ce la farò
I loro sguardi si intrecciarono, l'argento liquido si fuse con l'oro
degli occhi di lei, era una muta richiesta di pace, e di poter
ricominciare da lì..
Lo conosceva e sapeva che lui non avrebbe mai dato voce al tumulto di
sentimenti ed emozioni che lo contrastavano internamente, lui era
così, e se voleva ricominciare doveva accettarlo per quello che
era.
Sapeva che l'uno senza l'altro erano erano come morti, loro si completavano.
Ma era pronta a ricominciare? Era pronta a dargli una nuova chance? Con lo sguardo abbassato su quella rosa,
capì lui ci provava a modo suo ma ci provava, erano piccoli
passi ma lei non era pronta, e sapeva che aveva paura di averla persa,
è il suo cuore si era congelato esattamente come l'inverno
freddo e gelido che li aveva visti allontanarsi.
Hermione non riusciva a dire nulla e vedeva che lui era in attesa di
una qualsiasi risposta, ma sicuramente anelava di sentire solo
RICOMINCIAMO, ma le ferite fresche ancora stridevano nei suoi ricordi,
le parole sibilate erano come macigni nel suo cuore, solo il tempo
forse avrebbe potuto guarire i segni lasciati.
A malincuore disse
- Draco, ho bisogno di tempo per metabolizzare, è vero undici
anni non si possono cancellare, ma neanche le parole dette che hanno
fatto più danni delle azioni commesse, non ti prometto niente a
giuro che se c'è un minimo spiraglio per poter ricominciare io
lo coglierò, ora ho solo bisogno di riflettere, come tu hai
bisogno di analizzare i tuoi errori causati dal tuo carattere
irascibile, non voglio vivere nella paura di te -
Draco abbassò il capo sconfitto, aveva sperato, ma forse era troppo presto e disse in un sussurro
- Mi manchi Hermione, e non sai quanto, tu sei il braccio la mia mente,
il mio sole al risveglio, le mie stelle il mio cielo, ho bisogno di te
come dell'aria che respiro, ho bisogno di te per vivere -
Lei sorrise, quelle parole le avevano riscaldato il cuore, baciò la rosa e gliela restituì dicendogli
- Prendila e custodiscila, prometto che prima che si secchi saprai la
mia decisione, ma ricordati se dovesse tornare, voglio cambiamenti e
non promesse -
Poi con la punta delle dita le inviò un bacio, e girandosi si
diresse verso casa, dove una Pansy ansiosa l'aspettava all'ingresso.
Sapeva che lei amava quel biondo egoista e presuntuoso, ed avrebbe
fatto di tutto per farli tornare insieme, anche se lui non la meritava.
Quando le si avvicinò la strinse in un abbraccio ed insieme
entrarono in casa, sapeva che per Hermione era stata dura, ma lei era
al suo fianco e l'avrebbe aiutata a fare chiarezza...
In fondo ci voleva più coraggio per dimenticare, che per
ricordare e la sua amica era una grifondoro, culla dei coraggiosi e
sapeva che lei ne aveva da vendere di quest'ultimo, lo aveva dimostrato
più e più volte, anche se il ricordo è traditore e
spesso ferisce alle spalle di chi lo vive!!
"Le perdon mon amour..mes mots viennent de mon coeur, sans vous je n'ai acune raison d'exister "
( The Dragon )
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