Ciò che è il nulla

di commentatore oscuro
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È difficile per me inventare una storia, in quanto non sono più poi così tanto abituato ad usare la fantasia. Anche se con un non del tutto trascurabile sforzo psicologico, vorrei narrarvi la storia di un ragazzo (se così è possibile definirlo) senza un barlume di fantasia e del suo modo di vedere la vita e il mondo (forse non così diverso dal nostro o dal mio). 

Tutto appariva nero ai suoi occhi, tutto era uguale, monotono, ripetitivo. Nulla aveva valore, colore, sapore per lui. Non c’era nulla nella sua vita che avesse rilevanza, nulla che contasse o che non contasse nel suo modo di vivere, di apparire. Tutto era esattamente sullo stesso piano e la sua indifferenza destava la curiosità di molti. Non era del tutto dissimile da una goccia di pioggia scura e limpida, piccola e insignificante come una foglia secca d’autunno. Non c’era nessuno che lo conoscesse veramente, forse nessuno che lo avesse mai visto. Coloro che affermavano la sua esistenza erano convinti del tutto che fosse orfano, senza casa né famiglia. Sembrava non avere un anima, privo di gioie e dolori, privo di affetto di calore ma quasi inafferrabile, spento, irreale. Mi era capitato spesso di vederlo davanti a me muoversi con una meccanicità inumana. L’avevo rincorso, ma non ero mai riuscito a sfiorarlo. Era come se fosse il mio reale riflesso, qualcosa forse che in futuro sarei potuto essere …





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