la nostra storia tra le tue dita 4
" Quei giuramenti, quei profumi, quei baci infiniti, rinasceranno.."
(C.Baudelaire)
A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
(Jovanotti)
Le
settimane passavano e di lei lei nemmeno una notizia, deluso e disfatto
si aggirava come un fantasma per le stanze del manor, quel silenzio
gli sembrava assordante.
La camicia sgualcita, e la barba lunga,
facevano di lui un uomo irriconoscibile, si stava lasciando andare
chiunque lo conoscesse si sarebbe stupito di vederlo in quello stato,
distrutto da una donna,lui l'uomo che faceva impazzire il mondo al
femminile.
Lei l'unica che contava veramente, lei che lo aveva
aiutato a superare le paure e le incertezze, lei che lo aveva amato per
quello che era, e difeso quando il mondo sembrava avercela con lui, lei
che gli aveva concesso una seconda vita.
Era come se Hermione
l'avesse raccolto ad un angolo di strada, ed aiutato a rinascere
attraverso lei, ed ora lei lo aveva abbandonato portandosi via tutti i
sogni e le illusioni che lui aveva costruito attorno a loro.
Le
aveva dato indietro la rosa, che ormai secca giaceva sulla pagina
aperta del libro che lei amava leggere e rileggere, un libro babbano di una
autrice babbana, una storia d'amore tormentata proprio come la loro.
La
loro storia nata da uno scontro con il suo nemico giurato, era
cresciuta nel tempo si era impostata sulla fiducia sul rispetto ed
insieme avevano scoperto l'amore, da quell'amore erano nati i loro
figli, teneri virgulti ed ora la sua gelosia " morbosa " aveva rovinato
tutto, distruggendo quello che avevano costruito, facendo crollare
sogni ed illusioni.
In quel momento un crepitio echeggiò nel camino,ed una luce verde annunciò una visita
Zabini spolverandosi con le dita le spalle, alzò il capo e
vide quello che ormai poteva definire un relitto umano, ma che invece
era il suo amico.
-
Cazzo Draco, basta piangerti addosso devi reagire, la vuoi? E allora
vattela a riprendere, ma piantala di di aggirarti come l'ombra di te
stesso per il manor, tira fuori le palle dimostrale quanto vali e
quanto vuoi cambiare, vivere nei ricordi non serve, buttati alle spalle
il passato e ricomincia da qui -
Draco con in mano ormai il fedele bicchiere che ormai da giorni era il
suo unico compagno, lo fissò come si guarda un folle che diceva
di aver visto il fantasma di Voldemort
-
Non mi vuole Blaise, ha deciso che io non devo più far parte della sua
vita, almeno lei ha i ragazzi ad aiutarla a superare, io sono solo,
Scorp non mi vuole incontrare ed Anthares è più interessato a quello
che ne può ricavare dallo stare una giornata con me, che a regalarmi
momenti tra padre e figlio, in quanto alla bambina, beh lei è piccola e
non capisce che sta succedendo - la voce di Draco era quasi un lamento
doloroso
- E se io ti dicessi un piccolo segreto, ma che forse è uno spiraglio, sapresti farne buon uso?! -
Draco con lo sguardo vacuo di chi aveva bevuto fino ad annientare il cervello
oltre che lo spirito alzando il cristallo verso di lui lo incoraggiò a
proseguire
- Domani, lei andrà al San Mungo, smetti di bere, prendi una
pozione per il dopo sbronza, datti una ripulita e giocati le tue ultime
carte .-
Poi facendole un saluto militare come era venuto Blaise se
ne andò lasciando il suo amico, a rimuginare sulle sue parole sibilline.
A passi svelti raggiunse il suo laboratorio, dove assunse la pozione, mentre le frasi del suo amico gli ronzano in testa, poi
la
doccia rigenatrice ed i vestiti puliti lo aiutarono a sentirsi un pò
meglio ma ora mordeva il freno, voleva vederla, il desiderio di
parlarle era così forte che sembrava soffocarlo.
Il giorno dopo
agguerrito più che mai e pronto a tutto pur di riaverla nella sua vita
si smaterializzò e con un incantesimo di disillusione, si apprestò ad
attendere non sapeva chi l'avrebbe accompagnata, e perchè era li e per
non creare inutili tafferugli aveva preferito celarsi nell'ombra ed
aspettare che lei fosse sola per poterle parlare ed implorare il suo
perdono.
Dopo duna lunga attesa la vide sopraggiungere da sola,
sembra stanca e sciupata, chissà pensò lui magari era stanca di quella
vita solitaria, magari sentiva la sua assenza.
La vide andare
incontro ad una donna coi capelli biondi con il camice, poi
parlottarono e vide sua moglie che mentre la donna parlava si mordeva il
labbro segno che era a disagio, ma della con lui non riuscì a sentire
nulla, con passo silenzioso appena le due donne s'infilarono in una
stanza lui riuscì a scivolare all'interno insieme a loro.
E tutto quello che si susseguì sembrò come un sogno
già sento battere il suo cuore arriva il frutto dell'amore
e il suo pianto naturale sarà musica speciale
la catena per legare questo amore sempre più
se vuoi adesso puoi sentire..
..battere il suo cuore il nostro frutto dell'amor
e è un principino da cullare e poi la notte coccolare
quella stella da seguire nel cammino insieme a me,
il gioco da dividere con te..
per ore ed ore nell'amore e nel dolore nella vita che più vita ora cè
(profumo di mamma)
Il
cuore gli batteva all'impazzata, stava per esplodere nel suo petto... e
l'emozione che lo invase fu talmente potente che in confronto uno
schiantesimo era una carezza al confronto.
Voleva urlare uscire allo scoperto, ma sapeva che si sarebbe giocato
male le sue chance ed appena le donne uscirono si smaterializzò,
ora sapeva cosa fare.
Per due giorni lavorò come un pazzo al suo progetto, voleva che
tutto fosse perfetto, voleva che ei capisse che non l'avrebbe
abbandonata, che ci sarebbe stato per lei per quella nuova vita e per i
suoi figli.
Lui doveva rinascere e quella era la rampa di lancio, creò la
più dolce delle nursery, colori pallidi con tutti i personaggi
dei cartoni animati babbani, a cui fece un incantesimo in modo che si
muovessero in festoso girotondo..
Un arcobaleno copriva un intera parete con i suoi brillanti colori ed
andava a morire vicino ad una cascata, dove dei pesciolini incantati
nuotavano, una moltitudine di farfalle e fatine svolazzavano, una culla
ricoperta di morbido tulle e pizzo antico, vicino al
camino un morbido tappeto e la sua sedia a dondolo, dove lei avrebbe
cullato il suo bambino.
Mentre lavorava come un pazzo, senza risparmiarsi perchè tutto
fosse impeccabile nel minimo dettaglio, dal morbido piumino che
ricopriva la culla, alle tende con gli orsetti, ai giochi ed ai libri
che sicuramente lei desiderava avere a portata di mano..
Il carillon che girava sulla culla suonava una dolce ninna nanna, ora
sì che la sua vita poteva dirsi ad una svolta e sperava in
positivo come sperava che e lei accettasse quel suo piccolo pegno
d'amore, per lei e per i suoi bambini.
È per te
La voce dei cantanti
La penna dei poeti
È per te
Una maglietta a righe
È per te
La chiave dei segreti è per te
Ogni cosa che c'è
Ninna na
Ninna e
È per te
Ogni cosa che c'è
Ninna na
Ninna e
È per te
Il dubbio e la certezza
La forza e la dolcezza
È per te
Che il mare sa di sale
È per te
La notte di natale è per te
Ogni cosa che c'è
Ninna na
Ninna e
È per te
Ogni cosa che c'è
Ninna na
Ninna e
(Jovanotti)
Con un sorriso fiducioso decise che era ora di bussare al cuore di sua moglie, e sperare che ascoltasse.
Si era smaterializzato al ministero, sapeva per certo che aveva ripreso
a lavorare e qui sicuramente la donna del suo cuore non gli sarebbe
sfuggita.
La vide mentre camminava svelta il volto pallido, e l'aria stanca, ma
presto, se glie ne avesse dato occasione lui si sarebbe preso di cura
di lei.
La seguì senza farsi vedere nel suo ufficio e quando lei vi entrò la seguì.
Vederla così debole ed indifesa, gli fece stringere il
nodo che aveva alla gola. L'istinto era di stringerla fra le braccia e
rassicurarla, ma sapeva che prima di farlo doveva farle vedere che si
stava impegnando, che ci provava.
Con un incantesimo non verbale, sigillò ed insonorizzò la
stanza, non voleva creare equivoci in caso lei non avrebbe gradito la
sua visita, e ritrovarsi circondato da auror.
- Hermione, amore -
La vide sobbalzare al suo richiamo, e spalancare gli occhi per poi balbettare
- Che..dia..diavolo ci ..fai qui Draco?! Mi hai spaventato -
Sorridendo con cautela le si avvicinò e rispose
- Scusami non volevo, ma non avevo altro modo per avvicinarti -
La vedeva rigida, e sicuramente prevenuta, ma come poterle dare torto?!
- Volevo mostrarti una cosa, sempre se ti va di venire con me, non ti
ruberò più di dieci minuti, lo giuro, e se dopo non
vorrai più vedermi giuro che sparirò -
Hermione, si mordeva il labbro sembrava valutare, forse rifletteva
quale fosse il suo scopo, o forse voleva vedere il cambiamento in lui
prima di fidarsi a seguirlo, doveva convincerla o la loro nuova vita
non avrebbe avuto inizio ed ogni sogno sarebbe svanito.
Lui inclinando il capo sorridendo dolcemente le allungò la mano
dalle lunghe dita, che lei timididamente afferrò ed insieme si
smaterializzarono al manor.
La sentì rigida, ma subito lui le disse
- Tranquilla voglio solo mostrarti una cosa -
Poi riprendendola per mano la trascinò su per le scale, e vicino alla stanza si fermò.
Pregò che lei apprezzasse il dono, ma vedendola titubante con tono volutamente calmo e vellutato disse
- vieni dolce amore mio, questo è solo una parte del nuovo Draco
che sto forgiando per te, se lo accetti allora credo che possiamo
ripartire da qui, io giuro che farò tutto quello che è in
mio potere essere e diventar l'uomo che vuoi al tuo fianco, ma ho
bisogno che ti fidi di me -
Poi vedendo un barlume di speranza in quegli occhi nocciola dalle pagliuzze dorate ripetè
- TI FIDI DI ME?!!! -
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