Rimanere
sobrio e pulito prima dei concerti di certo non era positivo: le sue
gambe
tremavano e le migliaia di voci che in coro li incitavano a salire sul
palco lo
spaventavano. Era la prima volta in cui gli succedeva una cosa del
genere.
Insomma, era Nikki Sixx e non poteva certo permettersi di ammettere di
avere
l’ansia da prestazione. Avevano suonato davanti a pubblici
più numerosi, ma la
sua razionalità era sempre annegata nell’alcol, o
mischiata alla robaccia nel
suo sangue. Quella sera no, dopo troppe esibizioni pessime nelle ultime
serate,
si era ripromesso di arrivare sul palco perfettamente cosciente e la
cosa lo
spaventava.
- Ehi Sixx, non hai una bella cera – commentò
Tommy, entrando in quella che era
la stanza più piccola dell’enorme backstage in cui
Nikki si era rintanato.
- Vattene T-bone – ringhiò, - voglio stare solo -.
Ma il batterista non gli diede ascolto e si avvicinò,
sedendosi accanto a lui
ed appoggiando un braccio dietro alle sue spalle. – Amico, so
che non è così -.
- Cosa ne vuoi sapere tu, mh? – chiese Sixx, senza staccare
gli occhi dal
pavimento.
- Ti conosco da anni e… beh, scusa, ma credo che nessuno,
nemmeno una delle tue
ex fidanzate ti conosca quanto ti conosco io. E tu ora non vuoi stare
solo -.
Ancora una volta,
Tommy aveva
fottutamente ragione. Ma aveva dimenticato un importante particolare:
non aveva
bisogno che qualcuno gli stesse accanto. Non di qualcuno che non fosse
Tommy.
Lui era effettivamente l’unica persona che desiderava fosse
lì. Alzò lo sguardo
e sorrise. Quel sorriso che destabilizzava i pensieri casti delle
ragazze,
trasformandoli in sporche e peccaminose fantasie.
- Perché sorridi a quel modo ora? – chiese Lee
– riesco ad influenzare così il
tuo umore con un’unica frase? -
- Strano tu non te ne sia mai accorto… - rispose Nikki,
accorgendosi di
sembrare alle prese con la sua prima dichiarazione d’amore.
– Sei l’unico in
grado di farmi ragionare, di farmi stare bene nonostante tutto -.
Così, senza preavviso, aveva pronunciato poche semplici
parole che nemmeno da
ubriaco, nemmeno da fatto, era mai riuscito a dire a Tommy. Nessuna
buona
ragione lo aveva mosso a farlo nel backstage, con un concerto che li
aspettava
di lì a pochi minuti, ma era successo. Non era certo
chissà che svolta, ma beh,
loro erano uomini, non si erano mai lasciati andare a tanta
sdolcinatezza. Il
massimo dell’amore fraterno che si dimostravano in quanto
migliori amici era
dividere la droga, l’alcol, o le ragazze.
Ed era proprio questo il motivo per cui T-bone si sentì in
imbarazzo per tale
affermazione. Era abituato alle frasi insensate o fuori luogo
dell’amico, ma
quella volta era sobrio e questo significava che aveva parlato il vero
Nikki.
- Uhm, beh… - mormorò. – Di solito
queste cose me le dicono le donne. -
Sixx sospirò: i suoi sospetti erano fondati, Tommy non aveva
afferrato il
concetto, oppure stava tenendo la testa sotto la sabbia fin che poteva,
facendo
finta di non capire.
– Già, beh… dev’essere
l’assenza di droga nelle mie vene che mi fa delirare
più
del solito… uhm, andiamo -.
Tommy non era del tutto sicuro che effettivamente fosse quello
ciò che il
bassista avrebbe voluto rispondere, dato che la sua espressione
assomigliava
più ad un “non capisci un cazzo T-bone”,
ma non ci diede troppo peso. Forse era
davvero lui quello che si faceva in testa dei filmini improbabili.
– Sì, il
concerto sarebbe dovuto iniziare venti minuti fa… ero venuto
a cercarti, a
proposito -.
- Beh, mi hai trovato, no? – rispose Nikki irritato.
Non vedeva l’ora di suonare, per poi poter scendere dal palco
e mettere fine
all’agonia dell’assenza dell’alcol e
della droga, per poter finalmente
scollegare il cervello e dimenticare tutto, anche quegli ultimi cinque
minuti
passati con Tommy.
Spero vi piaccia! Molto
presto arriverà il secondo capitolo <3
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