And I need
you more than ever
Arthur entrò
nelle sue stanze. Era stanco, sfinito, dopo
aver trascorso un’altra lunga giornata a governare il suo
regno.
Seduto sul letto, si mise
le mani al viso, in segno di
cedimento.
Merlin, intanto, stava
come sempre in piedi al suo fianco,
pronto ad assecondare i suoi ultimi ordini o, più
semplicemente, aspettando di
poter andare a cenare con Gaius.
«
Sire, allora… Se per oggi non vi serve altro io… »
disse dopo un po’ di tempo il mago,
lasciando la frase a metà tentando di far capire a Arthur le
sue intenzioni. Ma
egli non dava cenno di presenza. Semplicemente stava fermo, a pensare,
e agli
occhi increduli di Merlin la cosa si era ripetuta fin troppo spesso
negli
ultimi giorni.
«
Sire… Tutto bene? »
chiese titubante il giovane servo. Ma
non sentendo risposta capì che decisamente qualcosa non
andava. Così si
accucciò davanti a lui, per capire meglio la questione, per
aiutarlo.
«
Merlin, ho bisogno di certezze »
disse quindi Arthur con fare
calmo, come se quella fosse la conclusione ai suoi giorni pensierosi.
«
Cosa intendete? »
chiese il mago, cercando di
comprenderlo.
Arthur tacque per qualche
secondo, fissando ancora il
pavimento.
«
Per sopravvivere, per mandare avanti il regno »
continuò,
mal celando l’agitazione agli occhi di Merlin, che
intervenne: « Voi
avete il coraggio di mille cavalieri, e il valore di altrettanti, sono
queste
le vostre certezze ».
«
Parlo di certezze visibili, Merlin »
e
altri attimi di silenzio attraversarono la stanza, interrotti dalla
voce di
Arthur: «
Tu ci sarai sempre… vero? »
«
Sempre »
Rispose Merlin, poggiando una mano sulla
sua spalla, pensando a quanto fosse cambiato negli ultimi mesi,
diventando un
vero uomo.
«
Però non ho bisogno solo di certezze… »
continuò il re.
«
E di cos’altro, sire? »
chiese il servo, corrugando
leggermente la fronte, cercando di capirlo.
«
Ho bisogno di qualcuno che mi ami ».
Merlin stava per
pronunciare quel nome, senza pensarci più
di tanto.
«
No, Merlin, no »
disse Arthur guardandolo finalmente
negli occhi, dove Merlin cercava di trovare una risposta.
«
Tu, mi
ameresti? »
Arthur era serio,
perché se non lo fosse stato Merlin
sarebbe molto probabilmente scoppiato a ridere, dopo una domanda del
genere. Ma
non riuscì a controllare né le sue labbra
né la sua mente, fu tutto così
immediato che sentì solo la propria voce rispondere.
«
Sempre, Arthur
».
E il lieve sorriso che
comparve sul viso di Arthur contagiò
anche lui che, seppur imbarazzato, era felice.
E, da quel giorno, la cosa
più naturale per entrambi fu
vivere al fianco dell’altro.
Note dell'autrice:
Salve a tutti! :)
Allora, questa non è ancora una Merthur proprio allegra, ma
io la trovo dolce, e mi ispira anche... calma. <3
E' qualcosa di breve, senza alcuna pretesa, ma mi farebbe piacere
sapere lo stesso cosa ne pensate. E come sempre accetto volentieri
qualsiasi tipo di commento costruttivo :)
Ah, volevo precisare che il titolo "And I need
you more than ever"
è un verso del brano Total Eclipse of the Heart di
Bonnie Tyler, canzone che ho ascoltato scrivendo questa storia, che mi
ha ispirato. Per chi non la conoscesse ve la consiglio! :)
Baci, alla prossima!
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