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Wecome To PageBreeze
La mia seconda fan fiction nonchè prima one
shot...però è la prima che pubblico quindi va be' consideratela la prima XD
Spero possa piacervi, è un po' banale ma mi ci sono impegnata XD e mi raccomando
recensite eeeeeh! xD Come ho già detto, è dedicata alla mia superkikka Karmy,
che nonostante la mia grande idea dei fagioli e melanzane dice che le è piaciuta
xDDDDD!!!
Hermione non aveva sonno. Mentre si rigirava nel
letto per l'ennesima volta, pensò che probabilmente non erano passate meno di
due ore da quando si era coricata, sperando di addormentarsi. Negli ultimi
tempi, apprezzava il dormire molto più di prima; solo nel sonno riusciva a non
pensare...non pensare alla morte, non pensare a Voldemort, non pensare a tutte
le persone che erano già morte per quella stupida guerra e a quelle che ancora
dovevano morire. Sospirò. Era la metà di Settembre ormai, e nè lei nè Ron e
Harry erano tornati a Hogwarts, la loro casa ormai da sei anni. Il loro gufo era
arrivato puntuale, comunicando loro che la scuola avrebbe riaperto come ogni
anno, ma loro non aveva preso neanche in considerazione il fatto di frequentare
il loro settimo anno. Hermione aveva sperato fino all'ultimo che Harry decidesse
di tornare; non aveva mai apprezzato l'idea di lasciare la scuola. Ma quando lo
vide appallottolare e gettare nel cestino il foglio di pergamena che li invitava
a riprendere gli studi, le sue speranze svanirono. Harry era molto deciso.
Avrebbero cercato ovunque gli Horcrux, nonostante non avessero idea da dove
partire, ed Hermione era ossessionata dall'idea che non sarebbe sopravvissuto
nessuno. Fra qualche mese saremo tutti morti, e non dovrò più preoccuparmi
della nostra vita, pensava malinconica fra sè e sè. Lentamente, si alzò dal
suo letto e attraversò la stanza che condivideva con Ginny. Sarebbero partiti il
giorno dopo, ed Hermione si soffermò a guardare dolcemente il viso dell'amica.
Ginny era così sicura di voler venire con noi, che ci zittiva in tutti modi
possibili quando cercavamo di farla ragionare...quando ci urlava dietro che in
fondo aveva solo un anno meno di noi e le nostre stesse capacità, vedevo sempre
il volto di Harry incupirsi. Potevo leggere nei suoi occhi quanto soffrisse,
quanto non avrebbe voluto che lei venisse con noi. Aveva il terrore di perderla,
di vederla morire, lo sapevo. Nonostante l'avesse lasciata qualche mese prima,
Harry era ancora profondamente, dannatamente innamorato di lei, e lo stesso
valeva per Ginny. Ogni tanto vedevo i loro sguardi incrociarsi, e il dolore che
ci potevo leggere era così enorme...sapere di amarsi e non poter stare insieme.
Non c'era cosa peggiore...e lo sapevo anch'io.
Hermione camminava con passi lenti,cercando di fare
più piano possibile. Aveva la gola secca. Scese le scale socchiudendo gli occhi
quando le faceva scricchiolare, come se così facendo avesse potuto soffocare il
rumore, e si avviò verso la cucina di casa Weasley, dove stava passando l'ultima
notte prima di partire per un viaggio che lei considerava di non ritorno. Accese
la luce, prese un bicchiere dalla credenza e si versò dell'acqua gelata. Era
Settembre ormai, ma il caldo era ancora cocente. Mentre beveva con piacere,
sentendosi rinfrescata dall'interno, sentì un rumore alle sue spalle, e si girò
allarmata.
-Che stai facendo?- le chiese una voce assonnata.
Hermione si calmò, mentre le batteva ancora il cuore dallo spavento. Da qualche
tempo ormai si spaventava a morte per qualsiasi sciocchezza.
-Oh, sei tu...mi hai fatto prendere un colpo- le
disse lei, posando il bicchiere sul tavolo e guardando con un'occhiata stanca il
ragazzo che era appena entrato. Ron era molto alto, lo era sempre stato, e
sembrava non aver intenzione di smettere di crescere. I suoi capelli rosso
fuoco, segno dei Weasley, erano stati lasciati crescere di poco, ed erano lunghi
appena sopra le spalle, ed erano terribilmente sexy, aveva sempre
pensato Hermione. Anche il suo sguardo era assonnato.
-Perchè ti sei svegliata?- chiese lui di nuovo,
avviandosi con rumorosi passi verso il frigorifero e stropicciandosi un
occhio.
Hermione si era appoggiata di peso sul tavolo,
guardando con espressione vuota la schiena di Ron, che stava evidentemente
cercando qualcosa di particolare sul fondo del frigorifero. -Avevo sete- rispose
la ragazza sinceramente, alzando lo sguardo e guardando il cielo blu notte da
fuori la finestra.
Era inevitabile, non poteva non pensarci. L'ultimo
anno passato a Hogwarts era stato, diciamo, illuminante per quanto
riguardava la relazione fra i due. Come spesso Harry faceva notare, mandandoli
nell'imbarazzo più profondo, era inutile continuare a negare che fra loro ci
fosse solo la più platonica amicizia. Entrambi, ma soprattutto Ron, non facevano
altro che bofonchiare a Harry che si sbagliava, che diceva solo sciocchezze, ma
potevano leggere nello sguardo dell'altro che non era così. Daltronde, bastava
aver visto anche solo da lontano il sesto anno del trio per capire che qualcosa
stava cambiando. Ormai era come se entrambi avessero capito i sentimenti
dell'altro, ma non ne parlavano, come vincolati da un silenzioso patto. Hermione
non poteva non pensare che, esattamente come per Harry e Ginny, anche lei e Ron
non potevano stare insieme...troppa paura di soffrire...Ci pensava e ci
ripensava continuamente, facendo capire il suo dolore anche al rosso solo con i
loro sguardi che si incatenavano sempre, ovunque fossero e qualunque cosa
stessero facendo.
Dopo la fine dell'anno scolastico, ogni istante in
cui restavano solo era imbarazzante, pesante e soprattutto, faceva stare male. E
quello sicuramente non era da meno...ma qualche volte era bello restare soli e
parlare e parlare...di notte, con quella brezza leggera che entra dalla finestra
aperta, mentre tutti gli altri dormono...sì, è perfetto.
Hermione riprese in mano il suo bicchiere e
sorseggiò stancamente un altro sorso di acqua fresca, mentre il suo sguardo si
riposava sul ragazzo, che sembrava aver trovato cosa cercasse.
-Dovresti assaggiare fagioli e melanzane a
mezzanotte, sono qualcosa di miracoloso per il sonno- disse sorridendo lui,
chiudendo il frigo,
Hermione rise dentro il bicchiere, con un
soffio.
-Credo che passerò per stasera, grazie- disse
continuando a sorridere. Ron, in religioso silenzio, prese piatto e forchetta e
si mise a sedere sul tavolo, accanto a lei, cominciando a mangiare con
gusto.
-Ron...-cominciò Hermione dopo lunghi attimi di
silenzio - tu credi...credi che Harry lascerà che Ginny venga con
noi?-
Il ragazzo sembrò non avere reazioni; continuava a
mangiare fissando il piatto come se nessuno avesse parlato, ma Hermione sapeva
che la stava ascoltando. -Io...io credo che Harry non vorrebbe mai che mia
sorella venisse, ma sono altrettanto certa che Ginny non si lascerà fermare dal
seguire il ragazzo che ama solo perchè lui ha paura di vederla morire- disse lui
infine, bloccando la forchetta nel piatto, ma senza alzare lo
sguardo.
-Già, è quello che penso anch'io - rispose Hermione
con semplicità. -Ma anche tu non vuoi che venga, vero?-
-Direi che dovrei già preoccuparmi a morte per
altre persone, sì- rispose, ricominciando a mangiare non appena finito di
parlare.
Per qualche secondo Hermione non parlò. Si stava
riferendo a lei? Ma certo che sì , le rispose una vocina dentro di
lei. Anche per te è così, continuò a pensare, nel più assoluto
silenzio. Nonostante tutto non era calato imbarazzo fra loro; non c'era nessun
Prescelto che faceva notare loro che si amavano da sempre, o qualche sorella
minore che cercava di spingerli accanto scherzando. Hermione sentì
improvvisamente una vampata di calore, senza sapere quale fosse la causa, quindi
si alzò lentamente dal tavolo e si avvicinò al lavandino, mentre gli occhi di
Ron la scrutavano. La ragazza fece scorrere l'acqua, all'inizio provando a
tenerla fra le mani. Lentamente poi, si abbassò appena e si lavò il viso con
l'acqua fresca, per provare un po' di sollievo. Mentre si asciugava con uno
straccio pulito, notò che Ron la guardava sorridendo.
-Allora non fa caldo solo a me- le disse
sorridendo, con quel sorriso che così tante volte le aveva fatto tremare le
gambe.
-Be', direi che siamo nella stessa situazione-
replicò Hermione, sempre sorridendo. A questa affermazione lo sguardo de ragazzo
si incupì un po', facendolo tornare svogliatamente al suo piatto.
Ecco, lo sapevo che nota doppisensi
ovunque, pensò Hermione esasperata, ma senza parlare. Lentamente, si rimise
a sedere sul tavolo con le gambe su una sedia, accanto al ragazzo che tanto
amava e che non poteva avere.
Il silenzio tenne loro compagnia per un po', ma
Hermione non ci fece molto caso; rinfrescata, accoglieva con piacere il vento
fresco che giocherellava con il suo viso, ad occhi chiusi. Appena Ron ebbe
finito di mangiare, posò il suo piatto sul tavolo dietro di lui, e chiese in
tono grave:- Moriremo tutti, non è vero?-
Hermione non rispose subito, nonostante avesse poso
a se stessa quella domanda milioni di volte.
-Io...io spero tanto di no, Ron- rispose, cercando
di non sbilanciarsi.
-Be', questo è ovvio- commentò Ron con freddezza -
Hai idea si quante volte me lo sia chiesto? Hermione, io non voglio morire, non
voglio che che Harry muoia, non voglio che tu muoia...-
Ormai i due si guardavano negli occhi, mentre
parlavano.
-Neanch'io voglio che qualcuno muoia, Ron- gli
disse Hermione, continuando a fissarlo seria -Ma non dobbiamo essere troppo
pessimisti, noi vinceremo, Harry ucciderà Voldemort e noi saremo liberi...-
concluse lei, forse non pensandolo veramente.
Ron non ebbe alcun brivido a quel nome che in
passato aveva tanto temuto; ormai ci si era abituato. Rimase impassibile,
dicendo: -Vorrei esserne sicuro anch'io...- sospirò, tornando a fissare il
pavimento.
Hermione non sopportava questa indecisione e paura
negli altri, anche ben sapendo che ne soffriva lei stessa. Mise con forza la
mano sulla spalla di Ron, costringendolo a guardarla. Ritrovando la connessione
dei loro sguardi, disse decisa:
-Noi non ci faremo uccidere tanto facilmente!- Ron
sorrise appena, annuendo.-Sì...non siamo la secchiona e il re per
niente!-
Hermiore rise, cercando di fare meno rumore
possibile e togliendo la mano dalla spalla di Ron per coprirsi la
bocca.
-No, direi di no- disse al ragazzo, che ridacchiava
anche lui.
-Hermione, hai i capelli attaccati alla
pelle...-disse lui con semplicità, mentre si avvicinava impercettibilmente a
lei. Hermione si sentì andare a fuoco, mentre la mano di Ron si posava sulla sua
guancia e cercava di spostarle i capelli che le si erano appiccicati alla
guancia dopo che si era lavata il viso.
Ron non sembrava aver fatto apposta quel gesto, ma
si rese conto troppo tardi della tensione che aveva creato. Il suo sguardò si
incatenò a quello di Hermione, in un misto fra colpevole e imbarazzato. Aveva
fermato anche la mano, che adesso era completamente poggiata sulla guancia di
Hermione in un dolcissimo gesto. Dopo qualche secondo, Ron abbassò lentamente la
mano con l'intento di toglierla e allontanarsi, ma senza sapere perchè, e contro
ogni regola che si era imposta negli ultimi tempi in vista della guerra,
Hermione si aggrappò al suo braccio e riportò lentamente la mano di Ron sul suo
viso, senza smettere di guardarlo in viso. Lo sguardo del ragazzo passava
stupito dalla sua mano, ancora aggrappata poco sotto il suo polso, ai suoi
occhi. Si capiva benissimo che non si aspettava niente del genere. Hermione non
riusciva a credere al suo gesto; sembrava che fosse stata un'altra persona a
compierlo, non lei, che tanto si era detta non andare avanti con
Ron...
I loro sguardi erano incatenati, stupiti,
imbarazzati, ma nessuno faceva la prima mossa. Passavano i secondi, e nessuno
dei due si muoveva di un millimetro, forse temendo troppo quello che avrebbe
potuto esserci fra loro.
Ma entrambi trovarono lo stesso monento per
muoversi; si avvicinarono velocememente all'altro contemporaneamente, come se
avessero entrambi contato mentalmente per lo stesso numero. Le loro labbra si
unirono con passione, voracemente, mozzando loro il respiro. Hermione portò
velocemente le mani sul collo di Ron cercando di sentirlo più vicino, mentre lui
portava un braccio sulla sua vita abbracciandola, con l'altra mano ancora ferma
sulla sua guancia. Dopo pochi secondi di baci le loro lingue si toccarono ancora
non più passione, cominciando a giocare furiosamente insieme. Le mani di Ron
cominciarono ad accarezzare la schiena a Hermione proprio mentre lei si staccò,
ansimando e inclinando la testa in basso. Ron era stupito.
-Credo...credo che dovremmo parlarne...-disse
Hermione continuando ad ansimare, incrociando di nuovo il suo
sguardo.
-Abbiamo parlato per sei anni, adesso non è il
momento- le disse Ron, catturando di nuove le sue labbra e cercando
immediatamente di approfondire il bacio. Hermione pensò di ribellarsi, ma non
aveva la forza necessaria: così riprese a baciarlo con più foga di prima,
facendo passare le sue dita fra i capelli del ragazzo.
Dopo minuti e minuti i baci appassionati, i due si
staccarono svogliatamente, inspirando profondamente e guardandosi negli occhi.
Ron sorrise appena, prima di dire:- Sarà meglio tornare a letto...-
Hermione rispose pigramente al sorriso, alzandosi
dal tavolo con un balzo. Le girava la testa. Adesso si sarebbe svegliata e
avrebbe scoperto che era un sogno...ma anche mentre salivano le scale e
attraversavano il corridoio insieme, soffocando le risate quando Ron la fermava
e la baciava, non si svegliò e non desiderò di farlo per niente al mondo. Quando
arrivò davanti alla sua camera, si stupì di se stessa rendendosi conto di non
voler dormire.
-Ehm...allora a domani- disse continuando a ridere,
dato che Ron le stava baciando il collo poggiandola dolcemente sul
muro.
-Buonanotte...-le rispose lui lentamente,
staccandosi da lei. Il sorriso di Hermione si spezzò all'improvviso, tanto da
far stupire Ron.
-Ron...noi non ci siamo mai messi insieme per la
guerra, lo sai...-cominciò a dire al ragazzo, che la guardava serio. -E...perchè
stasera è così diverso? Noi...noi non possiamo stare insieme. Poi la guerra
ci...- ma Ron la fece finire di parlare, e le chiuse la bocca con un bacio
dolcissimo e a fior di labbra.
-Quello che Voldemort vuole, che il male vuole
-cominciò a spiegare Ron -è proprio questo. Noi, come molte altre persone, non
possiamo e non vogliamo vivere la nostra vita normalmente, per la paura di
soffrire. Io l'ho capito, e ho deciso che non voglio che questo accada. Noi
dobbiamo stare bene, anche se questo in un futuro ci porterà a stare più male.-
Hermione lo fissava a bocca aperta, facendo ripassare mentalmente la parole di
Ron nella sua testa.
-Noi vinceremo, 'Mione. Ti rendi conto di quanto
tempo avremo perso poi?- chiese lui semplicemente. Hermione non rispose, sorrise
e basta, facendo passare lentamente una mano sul collo di Ron per avvicinarlo a
sè e baciarlo.
-Buonanotte, Ron- disse sottovoce guardandolo negli
occhi, non appena si furono staccati. Aprì la porta della sua stanza
scoccandogli un'altra occhiata sorridente, e quando la richiuse ci si appoggiò
con la schiena, sospirando con un sorriso, senza sapere che Ron stava facendo lo
stesso dall'altra parte. E sempre insieme, si dissero :"Qualunque cosa
accada...qualunque cosa accada.