*Ecco
un altra shottina breve ma divertente su una delle tante ossessioni di
Mike. Questa più che tale è una stranezza o comunque una particolarità
che spicca e dalla foto la noterete da soli. Dal titolo si capisce.
Vedendo le sue foto dove espone di sé una tipologia di essere umano
piuttosto calmo, carino e coccoloso si direbbe che gli piacciono le
cose altrettanto calme, carine e coccolose. Peccato che poi tutto ciò
venga completamente smentito dal fatto che sta con Chester (e non serve
aggiungere altro) e dal cane che ha. Ok, non so se di preciso quello
della foto sia il suo ma da come se lo coccola con quel capolavoro di
espressione ho immaginato che fosse lui. Comunque che il suo cane si
chiama Bessie è vero.
Sono oltretutto lieta di annunciare che l'ultima one shot di questa
raccolta è arrivata quarta ad un contest del forum dell'EFP 'Erotic
Contest' indetto da SaraViktoria e Andrea. Grazie per la posizione ed i
complimenti. Chi non sa di che fic si tratta perchè aspetta la
pubblichi, resti sintonizzato!
Buona lettura.
Baci Akane*
ANIMALI FEROCI
Mike era seduto
al mixer. Lui e Joe stavano cercando di ragionare sui suoni dell’ultima
canzone incisa. Era come se mancasse qualcosa, in realtà niente di
specifico. Le musiche andavano bene, come al solito tutti gli strumenti
erano stati registrati alla grande ed avevano trovato spazio per
aggiunte dell’ultimo minuto, tutti avevano personalizzato in qualche
modo, ma secondo lui e Joe, gli specialisti degli effetti speciali,
mancava qualcosa.
Mentre gli
altri se ne erano ormai già andati, in studio erano rimasti solo loro
due e Chester. Era ovvio che non potesse andarsene prima di Mike.
Dopo aver
girato e rigirato in lungo ed in largo, si era fermato nella poltrona
ad osservarlo lavorare sui suoni con molta serietà. Era estremamente
concentrato e gli occhiali da vista gli donavano un’aria estremamente
intellettuale e da secchione. Insomma, tutt’altro rispetto a ciò che
poi era veramente.
Lui e Joe
comunque ebbero ampiamente modo di perdersi in discorsi complicati da
spacca neuroni, cosa anomala per loro visto che solitamente erano
quelli che facevano i dialoghi più demenziali.
Più noiosi e
comuni di così per Chester non potevano essere…
- Secondo me
dobbiamo riuscire a dargli un’impronta tanto delicata quanto… non so,
nostra! È una canzone tragica e romantica al tempo stesso, ma non quel
romantico sdolcinato, quel romantico così drammatico che richiede un
tocco di cupezza in più rispetto al connubio degli strumenti che
abbiamo usato. Cioè, quello che c’è va bene ma manca qualcosa in più,
che ci identifichi. Che quando lo si ascolti si capisca subito che è
nostra. È bella ma è ancora troppo ordinaria. Serve un tocco di
surreale ed imparagonabile che non si sia ancora sentito in giro! -
In mezzo a quel
vortice di parole su arte, creatività ed anche romanticismo di tanto in
tanto, Chester pensò di essere tornato a scuola ed associando il volto
serioso ed intellettuale di Mike a quello di uno dei suoi odiati
professori, si chiese come potesse fare per farlo tornare l’amato ed
eccentrico assurda creatura di cui era perdutamente innamorato!
Fu nel
dormiveglia, quando si stava calando nel sonno più profondo, che gli
venne l’idea perfetta e scattando in piedi come una molla uscì
sbraitando allegramente che sarebbe tornato subito.
Mike lo sentì
appena andarsene, Joe nemmeno se ne accorse.
Era turbato e
seccato da questa mancanza, non trovava proprio la chiave giusta, ci
voleva qualcosa che arricchisse in qualche modo quella canzone così
drammatica, tragica e romantica al tempo stesso. Era uno dei loro
capolavori, ne era convinto, ma ci mancava qualcosa… ma cosa?
Provarono suoni
e suoni e molti li inventarono ma niente pareva convincerli fino a che,
al colmo della serietà che incombeva sulle loro facce e specie su
quella di Mike più cupo di sempre e seccato per la mancanza del suo
solito tocco di genialità che normalmente aveva nei momenti più
critici, la porta si aprì.
Prima di
girarsi a vedere chi era sentì il respiro veloce e pesante e capì
subito.
Quando si voltò
infatti aveva già gli occhi che brillavano e quando lo vide le lucette
di natale avevano acceso il suo viso non più tetro e seccato.
Un’espressione tenerissima e al settimo cielo lo illuminò, sembrava
avesse davanti la creaturina più coccolosa e dolcissima del mondo e con
un sorriso a trentadue denti si inginocchiò davanti al nuovo arrivato e
prendendogli i lati del viso cominciò ad accarezzarlo con energico
entusiasmo parlandogli gioioso con una vocetta infantile:
- Amore mio! La
mia Bessie! La mia piccola cucciola stupenda! Ma chi è il cane più
bello del mondo? Chi è il cane più bello del mondo? Ma sei tu! Amore
mio! La mia piccola Bessie! -
Nonostante
sapessero entrambi gli altri due che lo fissavano che Mike faceva così
con la sua Bessie, ogni volta che lo vedevano rimanevano sempre stupiti.
Aria a posto ed
intellettualoide fra occhiali ed espressione fino a poco prima
impegnata e poi eccolo lì, tutto all’opposto, inginocchiato con un’aria
infantile e giocosa a fissare con occhi brillanti una cosa che a
vederlo sembrava piccola, carina, tenera e coccolosa.
Invece era un
pitbull enorme che era il doppio di Mike!
L’aria feroce
l’aveva di natura e nonostante fosse tenuto benissimo, il pelo era
lucido e curato e non sbavasse nemmeno un po’, dalla mascella aperta
‘sorridente’ si vedevano la fila di denti affilati e aguzzi che nel
guardarla chiunque si chiedeva A, come avesse potuto chiamarla Bessie,
un nome così da cucciolina, e B, come potesse definirla ‘piccola’
parlandogli e guardandola con quell’aria non solo adorante ma anche
come se fosse una principessina splendida e minuscola, esile e delicata!
Le carezze
energiche e forti dimostrarono che era abituato ed in men che non si
dica il cane gli rispose con delle leccate che gli lavarono tutto il
viso che anch’esso era circa la metà di quello della bestia.
Per un momento
Chester pensò che l’avrebbe divorato ma poi lo vide riemergere ridendo
e abbracciando affettuoso il pitbull, disse allegro e trasformato come
la notte ed il giorno.
- Oddio, grazie
Chez! Mi hai portato la mia piccolina! Mi ci voleva proprio un po’ di
distrazione! Sei un tesoro, grazie! Solo tu potevi pensarci! -
Così sì che
andava bene, finalmente!, pensò Chester soddisfatto ghignando mentre lo
guardava. Era un contrasto vivente.
L’aria da
professore serio unita a quelle sue stranezze senza fine.
Gli piacevano
gli animali feroci e non solo, li sapeva gestire tanto bene che era
praticamente inumano. Qualunque bestia pericolosa a lui non solo
piaceva e la vedeva come un esserino fragile e dolcissimo ma riusciva a
domarla alla grande.
Chester adorava
quando lo faceva, specie perché non si rendeva conto che nel suo
piacergli quel lato, ovvero quello che apprezzava le cose feroci e che
le sapeva domare, era come dire che adorava come apprezzava lui stesso.
Chester era
feroce e non solo Mike aveva perso la testa per lui ma l’aveva anche
domato perfettamente.
Quando il cane
si sistemò sul divano con il secondo papà, il primo ebbe la famosa
illuminazione che aveva tanto aspettato nervosamente.
- Ci sono, so
cosa ci vuole! Un tocco di grottesco! Gli serve del carattere, qualcosa
che graffi! Senti qua, Joe, che ne dici di questo? -
Nel giro di
pochi minuti conclusero il lavoro e trovarono l’effetto giusto finendo
la canzone.
Quando Joe se
ne fu andato, Mike rimase a sistemare le ultime cose prima di uscire
mentre Chester stava adagiato comodamente sul suo cane che ormai lo
considerava come, appunto, il secondo papà. Anche lui a casa aveva due
cani di taglia considerevole. Un labrador che era un incrocio con un
rottweiler ed un Australian Shepard. Se il secondo non incuteva timore
anche se non era propriamente piccolo, il primo un certo timore lo dava
comunque. Ovviamente quest’ultimo glielo aveva portato a casa Mike
obbligandolo a tenerlo con sé, dicendo che lui non poteva perché la sua
Bessie aveva qualche problema con tutti gli altri cani del mondo.
- Sei stato
grande, è stata proprio la mia cucciolotta ad ispirarmi! Ti amo! -
Concluse poi entusiasta Mike sedendosi sopra Chester che a sua volta
era appoggiato su Bessie. Gli stampò un bacio sulle labbra che sapeva
di cane e il destinatario infatti fece una smorfia ma imprecò a
dismisura quando il pitbull ‘delizioso’ si intromise lavando ad
entrambi il viso.
Adorava quando
i loro due papà si facevano le coccole su di lei.
Peccato che
Chester non amava sbaciucchiarsi Mike che sapeva di cane!
|