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Wecome To PageBreeze
Ed ecco a voi la mia seconda, tanto patita
one shot su quella che probabilmente è la ship che amo di più al mondo,
Ron/Hermione, ovviamente xD! Leggete e recensite mi raccomando, ci sentiamo alla
fine! ^^
Dedicata alla mia moglia e alla mia nonnina
Aka e Karmy, le quali hanno letto in anteprima mondiale la prima versione non
corretta di questa ff, perchè ho troppa paura di pubblicare senza il loro
assenzo XD. Vi voglio un mondo di bene davvero...e ricordate sempre...WITH
ANOTHER PERSON! Bwahahah XD
Respira
Adoravo studiare con la pioggia. Era una di quelle
fredde e umide sere in cui desideravo solo sedermi sul mio tavolo e aprire un
libro davanti a me, mentre il caminetto diffondeva tutto il calore di cui era
capace. Ascoltare il rumore delle gocce che si infrangevano sule tetto e sulle
finestre della mia casetta di Londra mi aveva sempre rilassato, forse perchè mi
ricordavano le estati della mia infanzia, quando passavo le vacanze in
campagna...Adoravo leggere, adoravo la pioggia; leggere con la pioggia era
quindi il mio passatempo preferito, quando il tempo non permetteva uscite di
gruppo o la tv trasmetteva solo stupidi programmi o quiz per bambini.Mi stavo
preparando a girare l'ennesima pagina del mio libro preferito, quando suonò il
campanello. Stupita e un po' irritata, mi alzai e cercai di trascinarmi
stancamente nell'ingresso. Mi sistemai i capelli al volo riflettendomi sul
piccolo specchio ovale che ornava il muro, prima di aprire la porta cercando di
avere un'espressione indifferente.
Probabilmente quella che stava ristetuendomi
un'occhiata confusa era l'ultima persona che mi aspettavo di vedere. Davanti a
me c'era Ron, completamente zuppo e grondante di acqua, e aveva un'aria stanca e
sofferente. Mi mancò il fiato, ma ripresi subito a fare respiri profondi, quando
me ne accorsi.
-Hermione- cominciò lui immediatamente, senza darmi
il tempo di dire qualcosa -stavo camminando per queste strade quando ha
cominciato a piovere...ho il treno solo fra due ore, e ho pensato che tu abitavi
vicina...-
-Entra- tagliai corto io sorridendo, afferrandolo
per un braccio e invitandolo dentro.
-Sei la mia salvezza- mi disse lui divertito,
cercando di sistemarsi i capelli bagnati guardandosi allo specchio, esattamente
come avevo fatto io. Sorrisi silenziosa per questo, mentre ci avviavamo
lentamente verso il salotto, dove il mio enorme libro giaceva ancora aperto sul
tavolo.
-Oh, mi dispiace di averti disturbato nello studio!
Me ne andrò di là- cominciò lui, cercando di entrare in cucina.
-Fermo là- lo acchiappai io per la maglia zuppa,
non permettendogli di allontanarsi. -Non preoccuparti, ho finito di studiare per
un po'. Stavo solo...ehm...passando il tempo- arrossii davanti al sorriso
ironico che gli era apparso sulle labbra. -Comunque vieni, ti do qualcosa di
asciutto da indossare, ho degli indumenti maschili...-conclusi arrossendo ancora
più furiosamente, evitando il suo sguardo ma sentendolo puntato nella mia
schiena mentre mi seguiva in camera.
-Solo tu passi così il tempo- commentò divertito,
come faceva sempre ai tempi della scuola. Ero felice che non avesse toccato
l'argomento vestiti.
In camera aprii l'armadio e afferrai un jeans
scolorito e un maglione marrone pesantissimo che tenevo in fondo, e li poggiai
dolcemente sul letto, perfettamente piegati. -Mettiti questi, non ho altro-
dissi guardandolo con uno sbuffo. -E butta fuori la roba bagnata- mi raccomandai
poi uscendo dalla stanza. Ritornai lentamente in salotto, e mi rimisi a sedere
sulla mia sedia, pensando.
Ron era qui, e si stava infilando i vestiti di
Mike. Buffo. Avevo lasciato Mike ormai da un paio di mesi, e si era sempre
dimenticato mi tornare a prendersi la sua roba, o forse era troppo imbarazzato
nel vedermi per farlo solo per riprendersi roba inutile. Non che mi
interessasse, nel mio armadio non c'era carenza di spazio. Non speravo che un
giorno si sarebbe fatto vivo davanti alla mia porta con la scusa dei jeans, non
mi era mai interessanto niente nè di lui nè degli altri pochissimi ragazzi che
avevo avuto...io ero sempre stata innamorata di un ragazzo a cui io non sono mai
interessata. Ero sempre stata innamorata di Ron...
Negli ultimi anni di scuola avevo sperato che anche
lui provasse qualcosa per me, che forse per noi c'era un futuro. Credevo, o mi
sforzavo di credere, che anche lui fosse troppo timido per fare il primo passo,
ma dentro di me continuavo incessantemente a sperare che presto sarebbe arrivato
il giorno in cui tutto sarebbe cambiato. Durante l'ultimo anno però, si era
messo con Christy, una nostra insopportabile compagna di classe, facendo cadere
le mie speranze. Mi aveva spezzato il cuore. Ricordo benissimo come obbligai me
stessa ad andare avanti con la mia vita sentimentale...mi mettevo e mi lasciavo
con ragazzi che non amavo, forse sperando che Ron capisse. Mike era uno di
questi, uno dei soliti. Ci uscivo a cena le sere dove la tv trasmetteva
solo noia, mi facevo dare dei passaggi all'Università, ci facevo del sesso. Con
lui provavo qualcosa che non era neanche lontaneamente comparabile a quello che
provavo quando passavo il tempo con Ron, anche solo come amica. Come
adesso, mi ritrovai a pensare lasciando cadere la testa fra le mie braccia
incrociate sul tavolo. Ron...Ron che solo sfiorandomi riusciva a bloccarmi il
respiro...
-Adesso sì che mi sento meglio!- sentii esclamare
all'improvviso da dietro di me. I miei pensieri scivolarono via.
Mi alzai meccanicamente dal mio posto, cercando di
fare un sorriso divertito. -Vuoi...vuoi del tè?- chiesi io, più per fermare il
momento di silenzio che si era creato che per essere gentile.
-Sarebbe perfetto, grazie- mi sorrise lui, mentre
girava intorno al tavolo per andare a sedersi sulla sedia di fronte alla mia. Di
nuovo il suo sorriso mi tolse il respiro. Aveva un modo tutto suo di sorridere;
sorrideva passandosi impercettibilmente la lingua sul labbro inferiore, per poi
morderlo lievemente. Un modo così dannatamente sexy, non potevo non
pensare io. Credo che neanche se ne rendesse conto, e di certo non sarei stata
io a farglielo notare.
-Ok, torno subito- dissi io velocemente, entrando
in cucina. Presi il tè e due tazze dalla credenza, prima di mettere a scaldare
l'acqua, completamente assorta. Mentre aspettavo che l'acqua fosse pronta, mi
appoggia sul tavolino della cucina, fissando il pentolino sul fuoco. Amavo e
odiavo insieme l'effetto che Ron aveva su di me. Mi sentivo così estremamente
debole quando mi sorrideva, quando mi sfiorava per sbaglio...e io non
sono debole. Perchè era così solo con lui? Domanda inutile e stupida, lo
sapevo benissimo perchè. Ed era quello che non sopportavo. Non sopportavo il
fatto di amarlo ancora così profondamente...
Ancora una volta, i miei pensieri furono
interrotti, stavolta dallo sbuffo dell'acqua, che mi informava di essere pronta.
Spensi il fuoco e in pochi secondi il tè era già nelle due tazze, che portai in
salotto senza un vassoio. Ron stava tamburellando con le dita sul tavolo, e
quando mi vide tornare col tè fumante gli si illuminarono gli occhi. Respirai
profondamente bloccando sul nascere l'effetto che mi faceva, mettendomi a sedere
e cominciando a bere velocemente, tanto che mi scottai la lingua. Quando ancora
non aveva finito di bere, Ron mi chiese, prendendomi alla sprovvista :-Questi
jeans orrendi sono di Mike, vero?- il suo sguardo era incomprensibile, non
riuscivo a capire cosa provasse. Io invece feci un'espressione stupita, per poi
passare l'indice sul bordo della mia tazza in religioso silenzio, evitando il
suo sguardo.
Risposi dopo qualche secondo: - Sì -. Semplice e
banale. Sicuramente non quello che voleva. -Anche l'orrendo maglione, in
realtà-
Mi fissò ancora per qualche secondo, senza ombra di
emozione sul suo volto. Io ripresi a sorseggiare il mio tè, stavolta lentamente.
Poi, senza preavviso, Ron disse :-Bene-, bevve il rimanente della sua tazza in
un solo sorso, si alzò rumorosamente e prese da sopra un comodino lì vicino una
mezza sterlina, per poi rimettersi al suo posto in un lampo. Credevo fosse
arrabbiato, invece sorrideva splendente, guardando il mio sguardo stupito e
confuso con un filo di malizia.
-Facciamo un gioco- disse semplicemente, senza
smettere di sorridere. -Un tuo segreto per ogni volta che riesco a fare
rimbalzare questa moneta dentro la tazza. Si dovrebbe fare con un bicchiere, ma
ritengo sia la stessa cosa...-concluse ridacchiando.
Io lo guardavo con tanto d'occhi. -Cosa?- domandai
più confusa di prima.
Ron sbruffò, ma era divertito. -Devo riuscire a
fare rimbalzare questa moneta dentro la tazza. Se ci riesco, dovrai dirmi un tuo
segreto. Poi toccherà a te. Ti va?- concluse. Il suo sorriso non accennava ad
andarsene.
-Oh!- esclamai io, finalmente capendo. -So che me
ne pentirò ma...ok- sorrisi. Perchè lo sto facendo? Non avrei mai
accettato con nessun altro, ma quando mi sorrideva così non potevo tirarmi
indietro a niente.
-Perfetto!- disse lui, concentrandosi con la moneta
in mano, scrutando la tazza. Con un gioco di mano, Ron lanciò la mezza sterlina
sul tavolo, dove rimbalzò e cadde perfettamente dentro la tazza, con un
tintinnio quasi assordante.
-Evvai!- esclamò lui felice, alzando le braccia al
soffitto. -Bene, raccontami qualcosa- disse malizioso tornando a
guardarmi.
Pensai a qualcosa da dirgli, ma non mi venne in
mente nulla. Certo, c'erano miliardi di cose che avrebbe dovuto sapere da me, ma
non avevo intenzione di dirgliele, meno che mai per gioco. -Non so- dissi
infine, portandomi l'indice alla bocca -Facciamo a domande, ok? Fammi una
domanda-.
Lui sembrò stupito per un attimo, ma lo vidi subito
cominciare a riflettere, con il solito sorrisetto. -Bene...- disse ancora
guardandomi con malizia -hai mai preso meno di 10 a scuola?- mi domandò
velocemente, per poi scoppiare in una risatina. Anch'io mi misi a ridere,
poggiando di nuovo la testa sulle mie braccia. -Ehm...-cominciai io rialzandomi
e mettendomi dietro l'orecchio un boccolo ribelle, sempre sorridendo - una volta
alle elementari ho preso 9. Ma non dirlo in giro- dissi io ancora fra le risate,
nascondeno poi il viso tra le mani. Ron rise ancora più forte, ma io presi
subito la moneta dalla tazza e dissi: -Non ti conviene ridere, adesso sta a me-
stavolta toccò a me guardarlo maliziosamente.
-Oh, non crederai di riuscirci!- mi disse, cercando
di smettere di ridere. -Vedremo- risposi io semplicemente, mettendomi a fissare
concentrata il mio obiettivo, la tazza. Con poca grazia lanciai la moneta sul
tavolo, la quale più per fortuna che per mio bravura, riuscì ad entrare nella
tazza per un soffio. -Sì!- esultai io, mentre Ron senza scomporsi ridacchiava
bofonchiando qualcosa tipo "la fortuna del principiante".
-Bene- lo imitai io crudele, incrociando le dita
delle mani. Non ebbi bisogno di pensarci molto. -In realtà ti piaceva che tua
sorella stesse con Harry, vero?- chiesi io con un sorriso. Ron sbattè la mano
sul tavolo -Oh, accidenti, la domanda che speravo nessuno mi avrebbe mai fatto!-
ma in realtà sembrava divertito. -Sto aspettando la risposta- continuai io
cercando di bloccare una risatina. Ron si sistemò meglio sulla sua sedia,
restando in silenzio senza smettere di sorridere e guardarmi. -Be'- iniziò -so
che davo sempre l'idea di non volere che Ginny avesse un ragazzo...ma ovviamente
apprezzavo il fatto che questo ragazzo fosse il mio migliore amico e non uno
scimmione maniaco-concluse lui spostando indifferentemente il suo sguardo alle
sue unghie, poi al muro , poi di nuovo alle sue unghie.
-Non hai risposto alla mia domanda- insistetti io,
guardandolo con un'espressione fintamente superiore. -Andiamo, Harry adesso è
felicissimo con Luna, e anche Ginny ha un ragazzo che ama!- disse cercando di
sviare l'argomento, ma vedendo la mia espressione decise di rispondermi. -Ok-
sbruffò sorridendo appena -mi piacevano. Mi piacevano molto- aveva un'aria
sconfitta.
-E' un piacere sentirtelo dire così, senza
problemi- scherzai io, prendendo di nuovo la moneta e porgendogliela. Quando la
prese dalla mia mano un brivido mi attraversò la schiena, ma spostai lo sguardo
altrove. Ron riuscì di nuovo a far rimbalzare la moneta nella tazza, e mi guardò
intensamente prima di fare la domanda. Non sorrideva più.
-Eri davvero innamorata di Mike?- chiese, senza
spostare il suo sguardo dai miei occhi. Non mi aspettavo una domanda del genere.
Il mio sorriso si spense.
Dura, risposi: -No-. Certo che no.
Senza perdere un secondo, presi la moneta dalla
tazza e la feci ricadere dentro, ignorando le regole del gioco. -E tu di
Christy?-
-Ahah- mi riprese lui - Non hai...-
-Non fare lo stupido- dissi secca, continuando a
fissarlo.
Lui fece un respiro profondo, e guardandomi negli
occhi disse :-No-.
Ron non fece neanche finta di continuare il gioco.
Dimenticò la moneta e mi chiese: -E allora perchè stavi con lui?-
-Potrei chiederti la stessa cosa- dissi evitando di
rispondere. Sentivo l'atmosfera appesantirsi sempre di più.
-Ma l'ho fatto prima io-continuò lui non appena io
finii la frase.
Sbuffai. Era inutile continuare con quella farsa,
non potevo più fingere, almeno dopo oggi.
-Perchè non volevo più essere l'unica a stare sola-
dissi io velocemente, in tono quasi arrabbiato. -Perchè non volevo far credere
di stare aspettando qualcuno.- Fissavo il tavolo come se avessi potuto
incenerirlo con gli occhi. -Perchè non potevo più sopportare di amare qualcuno
che non potevo avere. Qualcuno che è capace di togliermi il respiro solo
sorridendomi, sfiorandomi per sbaglio il gomito...o apparendo improvvisamente
davanti alla mia porta una sera di pioggia.- Capii di aver rivelato troppo anche
prima di vedere lo stupore nascere sul suo volto, ma non ce l'avevo fatta. Non
riuscii a reggere il suo sguardo confuso, quindi scappai, come avevo sempre
fatto. Mi alzai nervosa, e con passi corti ma veloci andai nella mia camera,
sbattendo la porta dietro di me per poi appoggiarmi con la schiena sulla parte
di muro vicina. Sospiravo e lottavo con le lacrime che cercavano di rigarmi il
viso, cercando di pensare a cosa sarebbe successo adesso.Che idiota. Non
potevo vivere senza Ron. Non senza la sua amicizia, senza i suoi sorrisi,
senza i suo abbracci distratti alla fine delle partite di calcio. E adesso avevo
rovinato tutto solo per sbattergli in faccia che mi aveva spezzato il cuore anni
prima. Mentre mi asciugavo una lacrima ribelle che era riuscita a cadermi dagli
occhi sentii la porta aprirsi lentamente, ma non mi mossi. Ron entrò, e
lentamente come l'aveva aperta, chiuse la porta. In un passo era già davanti a
me, ma io non lo guardavo, non avevo neanche il coraggio di fissarlo in quel blu
che erano i suoi occhi; fissavo il pavimento ai miei piedi, tirando sù col naso
in silenzio. Poi disse, con il tono più dolce che avessi mai sentito
:-Perdonami.-. Stupita, alzai lo sguardo, incontrandolo con il suo. Lottai per
riprendere fiato. -Ti ho fatto soffrire inutilmente per tutti questi
anni...-riprese lui alzando la mano e posandola sulla mia guancia, in un gesto
dolcissimo. Non riuscivo più a staccare gli occhi dai suoi, e sentii il mio
battito aumentare furiosamente. - Anche io ho avuto quelle ragazze per lo stesso
motivo. Siamo stati due stupidi.- Sgranai gli occhi; non potevo credere a ciò
che avevo sentito. Lui...Ron...il mio migliore amico, il ragazzo di cui ero
innamorata da una vita...mi amava? Mi ricordai di respirare solo pochi secondi
dopo, mentre la mia testa girava ancora. Ron mosse la mano sulla mia guancia
dall'alto in basso, accarezzandola, e presto lo vidi avvicinarsi lentamente,
fissando le mie labbra. Socchiusi gli occhi, aspettando impazientemente che mi
baciasse. Ma non lo fece. Quando arrivò tanto vicino alla mia bocca da farmi
sentire il suo respiro sulle labbra, andò avanti, sfiorando la sua guancia con
la mia, per poi arrivare a baciarmi il collo. Capii che voleva farmi impazzire,
ma mi bastò accorgermi che mi tremavano le gambe per capire che l'aveva già
fatto, e da molto. Mentre continuava a toccarmi con le labbra ogni centimetro
della mia pelle del collo, facendomi appoggiare dolcemente la schiena al muro,
alzai le mani e lo strinsi per le spalle, cercando di avvicinarlo ancora di più
a me. Quando lo ritrovai, più tardi del solito, il mio respiro si fece pesante e
cominciai ad ansimare.
- Dio, baciami, baciami, baciami adesso o morirò..!
- le parole mi uscirono di bocca non appena le pensai. Presa dalla foga, spostai
le mani dalle spalle al suo petto, allontanandolo goffamente da me, per poi
prendere il suo viso e baciarlo sulle labbra con tutta la passione che avevo in
corpo. Lui non si ribellò; continuava a muovere con foga le sue labbra sopra le
mie, mentre mi abbracciava la schiena con le mani aperte. Le mie mani vagavano
per i suoi capelli ancora umidi quando Ron cercò di approfondire il bacio. Io
schiusi immediatamente le labbra, permettendo alle nostre lingue di incontrarsi,
completamente persa. Dopo qualche secondo di baci appassionati, lui spostò le
mani dalla mia schiena per prendere il mio viso fra le mani, e dolcemente staccò
le nostre labbra, allontanandosi però solo di un centimetro. Credevo l'avesse
fatto per riprendere fiato, invece disse semplicemente: -Respira-, per poi
divorarmi di nuovo le labbra e ricominciare a baciarmi.
Sorrisi sulle sue labbra, mentre mi spingeva
lentamente verso il letto.
Allora, letta? ^___^ spero vi sia piaciuta,
se sì recensite! Ma anche se no! XD Volevo dire che l'idea del gioco l'ho presa
dal mio telefilm preferito, Dawson's Creek, dove "appare" in una puntata
attraverso i cari Dawson e Gretchen che ci giocano, quindi credo esista sul
serio xDDD. Be', ho detto tutto...alla prossima!
^///^