- Prelude -
Durante l’allenamento del club di pallavolo sono solito
perdermi tra i miei pensieri, soprattutto mentre faccio il
riscaldamento, e oggi in particolar modo sono molto distratto:
dopodomani ci sarà la gita scolastica che tanto attendo; finalmente
dopo mesi ininterrotti di noiosissime lezioni mi riposerò e divertirò
assieme a tutti gli altri.
«Akira! Akira!».
Sono così contento che a volte sorrido da solo, soprattutto
perch—
«La palla!».
SDONK!
Troppo tardi.
Non mi ero minimamente accorto dei richiami di Kocchan e una
palla vagante mi era finita dritta dritta sul naso, mandandomi al
tappeto.
Il mio migliore amico mi raggiunge subito, preoccupato.
«Akira, tutto bene?», mi chiede e io gli sorrido nonostante
epistassi.
«Sì, tutto ok», lo tranquillizzo, alzandomi a sedere.
Lui mi guarda e aggrotta le sopracciglia.
«Stai perdendo sangue dal naso», mi informa. «Vado a prendere
un fazzoletto».
Sorrido.
«Lascia stare», prendo una manica della T-Shirt e la passo
sotto il naso, pulendomi. «Non è niente, davvero». E per essere
coerente con quanto sto dicendo mi alzo in piedi.
Kocchan sorride e incrocia le braccia, sostenendo il peso del
corpo solo sulla gamba sinistra.
«Ma a che stai pensando questo periodo? Sei proprio fuori dal
mondo!».
A lui posso dirlo.
«Dopodomani ci sarà la gita a Guam…», inizio a spiegargli.
«Penso che… magari… con Rion…».
«Ah, ho capito!», fece lui. «Stavi pensando a un altro paio di
palle che non a quelle da volley!», ride, facendomi arrossire.
E questo sarebbe il mio miglior amico?
«Sì, esatto…». sogghignando colpevole, passandomi il pollice a
pulirmi nuovamente il naso.
Kocchan si china a riprendere la palla macchiata di rosso e me
la porge.
«Sia chiaro, Akira: se al ritorno da questa gita tu e Akagami
non sarete insieme, allora non ti farò più entrare qui». Me lo dice con
il suo solito sorriso e io, preso il pallone, scuoto il capo.
«Grazie», gli rispondo. So il perché delle sue parole: lo fa
per aiutarmi a vincere la titubanza che ho nel volermi dichiarare a
lei. Sì, Kocchan è il miglior amico che una persona potrebbe mai
desiderare di avere. «Ok, accetto la sfida!», dico con sguardo
fiammeggiante e pieno di grinta.
Probabilmente non riuscirò comunque a dichiararmi prima di
tornare a casa, ed io e Rion rimarremo solo amici, come sempre, persi
nella monotonia della vita quotidiana, quando ogni giorno ti sembra
uguale all’altro e pensi che il tuo mondo non cambierà mai.
§Owari§
XShade-Shinra