Oh
Dio, che noia questa lezione! Sempre la stessa storia, perché
la matematica è così noiosa? Tanto lo sanno tutti che è
un opinione, ormai!
Oh...
Che sgarbata, non mi sono presentata, io sono Marie, ho 13 anni e
frequento la terza media perché ho fatto la primina. Ho lunghi
capelli rosa ed occhi violacei, sono, per mia immensa sfortuna, di
statura bassa. Ci credereste se vi dico che sono la più bassa
della classe? Ebbene è così... E purtroppo per questo i
miei compagni mi prendono in giro, chiamandomi spesso “tappa”
o “nana”. Fortuna che ho degli amici che non mi vedono
per l'altezza ma per come sono veramente. Spesso i compagni di classe
mi toccano sul seno, non sono aiutata dall'altezza, dicendomi che pur
essendo piccola è nella media.
“Quanto
manca alla fine dell'ora?” chiedo sottovoce al mio compagno di
banco, Nathan Swift.
“Meno
di cinque minuti.” mi risponde con un breve sorriso. Lui non lo
sa, ma io ho sempre avuto una cotta per lui sin dalla prima media, ma
per lui io sono solo una sorellina. L'osservo per diversi minuti, un
breve sorriso stampato sulle mie labbra, e poi distolgo lo sguardo.
Nathan
è più grande di me di due anni, però a causa del
fatto che ha partecipato al Football Frontier International ha perso
un anno e quindi ora me lo sono ritrovato in classe. I capelli
azzurrini sono legati in una coda alta da un elastico di colore
marrone, come quello dei suoi stupendi occhi, e la frangia gli copre
l'occhio sinistro.
Osservo
la mia migliore amica Melissa, qualche banco più avanti del
mio, che si sbaciucchia e si tocca con il suo compagno di banco
nonché fidanzato, Claude Beacons, ma noi lo chiamiamo tutti
Torch o tulipano.
“Senti,
Nacchan, oggi pomeriggio mi dai una mano con matematica?” gli
chiedo, sempre sottovoce e lui sorride.
“Certo,
non ci sono problemi.” risponde semplicemente con quel suo
solito sorriso che mi fa impazzire.
“Smith,
Beacons!” li richiama il professore, irritato “Andate a
fare queste cose da un'altra parte!” sibila, furioso. È
sempre così con quei due!
“Volentieri,
professore!” dice allegro Torch, facendo ridere metà
della classe.
“Beacons,
dì solo un'altra parola e ti sbatto dal preside!” Torch
allora sbuffa, facendo ridere la sua fidanzata, e se ne torna buono
seduto. Finalmente l'ora di matematica suona e tutti ci
apprestiamo a scendere in giardino per la ricreazione. Insieme a me e
Nathan si aggiungono Melissa e Torch, un rossino di mia conoscenza
che litiga spesso con il ragazzo di Melissa, Xavier, Bellatrix e
Mercury, la mia “nemica” giurata.
“Cosa
avete di buono nel cestino del pranzo?” chiede d'un tratto
Melissa, i cui capelli neri, lunghi fino ai fianchi, risplendono al
sole. Non l'ho mai trovata con i capelli fuori posto, sempre così
perfetti, neri e lucidi. Vogliamo parlare dei suoi occhi verdi,
anch'essi lucidi, così espressivi? E poi lei è di
statura media, il che mi rende un po' invidiosa, ma non le voglio
male anzi, è quella che mi ha sempre aiutata di questi tempi!
Anche lei come me ha 13 anni ed ha fatto la primina. Tutti i ragazzi
la vorrebbero come fidanzata, perché è bella e formosa.
“Niente
di speciale.” risponde alzando le spalle Torch, i suoi capelli
sono così in disordine che sembra abbia un tulipano in testa!
E questa descrizione è aiutata dal colore dei suoi capelli,
rossi come il fuoco. Ha uno strano colore d'occhi, giallo! Sembra
quasi un gatto.
“Io
ho solo un panino al prosciutto.” risponde di seguito Xavier,
anche lui con i capelli rossi, ma con un bel colore verde di occhi. I
suoi capelli sono ordinati, al contrario di quelli di Torch, e sembra
che abbia una bella cotta per Melissa.
“Fammi
pensare... Nel mio cestino c'è... Niente. Come sempre.”
borbotto io, sedendomi di botto su una panchina. È sempre
così, mi dimentico la merenda a casa e finisco per dividerla
con Nathan, il che fa divertire sempre i due rossini.
“Io
ho due panini, qualche polpetta di riso, un po' d'acqua ed un
tramezzino.” risponde Nathan, sedendosi vicino a me come
sempre, porgendomi un panino con un sorriso. Mormoro un grazie
imbarazzato e lui sorride.
“Una
barretta dietetica.” è la semplice risposta di
Bellatrix, i cui capelli blu che hanno delle mesches di non so bene
che colore ai lati dei ciuffi, risplendono quasi quanto quelli di
Meli. Già perché Bellatrix è sempre a dieta,
anche se non ne ha bisogno.
“Io
mangerei volentieri la nanetta seduta vicino al turchesino.”
prorompe Mercury, con la sua infinita dolcezza.
“Mi
dispiace, non sono commestibile.” commento, non degnandola di
uno sguardo. Io e Mercury siamo un po' come il gatto ed il topo. Non
ci possiamo sopportare. Bellatrix continua a definirci amiche, anche
se io e lei siamo convinte del contrario.
“Ma
ho comunque il mio tramezzino prosciutto e formaggio che mi sazierà.”
conclude poi, sedendosi pure lei sulla panchina.
A
Melissa non lo chiedo nemmeno, tanto fra meno di due minuti tornerà
a sbaciucchiarsi col suo fidanzato. E farà irritare di nuovo
Xavier.
“Oh,
Mercury, la vuoi questa banana?” chiede il rossino sopracitato
indicando il frutto giallo che gli ha dato Torch.
“A
te non piace?” chiede con uno strano sorrisino lei. Mah, non lo
capisco proprio.
“No,
sai, ho altri gusti.” è il commento dell'altro. Sento un
lieve colpo di tosse provenire dalla mia sinistra, mi volto e noto
che Nathan si sta strozzando. Gli do qualche pacca sulla schiena e
pian piano si riprende.
“Tutto
a posto, Nacchan?” chiedo, osservandolo preoccupata. Lui
annuisce lievemente col capo, prima di tossire ancora. “Vuoi un
bicchiere d'acqua?” gli chiedo allora.
“Sì...”
riesce a dire, prima di tornare a tossire. Mi alzo e mi allontano per
un attimo. Torno dopo cinque minuti con un bicchiere d'acqua e lo
porgo al turchesino con dolcezza. Lui sorseggia dal bicchiere di
plastica l'acqua, lentamente, mentre i miei occhi guardano come il
sorso d'acqua scenda sulle labbra di Nathan per poi raggiungere la
gola. Una volta che è riuscito a fermare la tosse, butta il
bicchiere nel cestino e sorride.
“Ti
senti meglio?” gli chiedo con dolcezza, e lui annuisce col
capo.
“Mi
sento molto meglio, grazie.” risponde poi, sorridendo. Lui
volta il capo verso Xavier che sta ridendo per non so quale motivo.
“Che
ti ridi?” domanda Nathan, socchiudendo gli occhi.
“Siamo
già arrivati alla fase dei soprannomi. Deve averti fatto un
bel servizietto la ragazzina.” dice il rossino con un sorriso
divertito stampato sul volto.
“Niente
di quello che pensi tu.” risponde subito Nathan, ancora con
occhi socchiusi. Mi domando di cosa stiano parlando.
“Me
la immagino già, fra le tue braccia a gemere e gridare
Nacchan!” continua Xavier. Nathan lo colpisce
bruscamente in testa.
“E
smettila con queste fantasie, Xavier. Tra me e Marie non è
successo niente, niente di
niente.” replica il turchese, parecchio irritato. “E
smettila di chiamarla ragazzina, ha un nome sai?” spiega poi,
sospirando.
“Che
nessuno ricorda.” sibila Mercury, per niente turbata. “E,
Nathan, non prendertela. È una nana, in fondo.” dice
poi, riferendosi a me.
“Smettetela
di prenderla in giro per l'altezza. Ok è bassa, e allora?”
chiede Nathan ed io sorrido. Mi difende sempre, forse è per
questo che mi piace sempre di più.
“Beh,
l'altezza è quella giusta se cerchi chi ti...” viene
interrotto da un pugno in testa da parte di Bellatrix.
“Chiudi
quella fogna, Xavier.” sibila, irritata. Devo dire che è
proprio brava e bella Bellatrix. Al contrario di me, ovvio.
La
campanella di fine ricreazione interrompe il flusso dei miei
pensieri, costringendomi ad andare in classe seppur di malavoglia.
“Che
lezione abbiamo?” chiedo mentre stiamo tornando in classe a
Melissa.
“Storia.”
commenta sospirando. “Due ore.” “Saranno due
ore di sonno.” rispondo io, sospirando di seguito.
“Potresti
divertiti un po' con Nathan.” commenta improvvisamente Torch.
“E
fare cosa?” chiedo, perplessa. Le idee di Torch non mi
piacciono.
“Questo
decidilo tu.” risponde solamente, alzando le spalle. Melissa
ridacchia divertita, lanciando uno sguardo complice al fidanzato
mentre poco più sotto Xavier bolle di gelosia.
Finalmente
si può uscire da questo posto, mi sento così felice
quando torno a casa. Sarà perché devo andare a casa di
Nathan? Come tutti i pomeriggi del resto. Io sono una frana in
matematica, lui è bravo e mi aiuta tutti i pomeriggi a
studiarla! Sto riordinando il mio zaino quando sento qualcosa di
viscido camminarmi sulla mano.
“AHHHHHHHHH!”
grido, osservando il ragno camminare innocentemente sulla mia mano.
Questa è senz'altro opera di Mercury, sa che odio i ragni. Oh
Dio, svengo...
“Marie?”
mi chiede una voce “Marie, mi senti?” domanda ancora.
Apro lentamente gli occhi e mi ritrovo Melissa che mi osserva
preoccupata.
“Oh
Melissa.” sussurro io, sedendomi lentamente a terra. “Che
è successo?” chiedo.
“Non
ricordi? Sei svenuta per colpa di un ragno.” spiega lei ed io
annuisco. Ora ricordo. Dannata Mercury, questa me la paga.
“Sempre
colpa di Mercury.” sbotto io “L'hai vista quella
bastarda? Mi devo vendicare.” mi guardo intorno, in cerca della
mia nemica.
“No,
no. Tu adesso ti alzi e vai da Nathan. Ti aspetta al cancello.”
mi riscuoto dal mio senso di vendetta al nome del turchesino. Ok,
vendetta rimandata a domani!
“Che
fai tu questo pomeriggio?” le chiedo mentre lentamente mi alzo,
e prendo la cartella.
“Studierò
e passerò il tempo con Torch.” annuisco lentamente,
rammentandomi che lei passa sempre il
pomeriggio con Torch. A fare che poi...
“Melissa,
vuoi muoverti?” chiede gentilmente Jordan, il migliore amico di
Melissa, oltre a me e Joe. Si sistema una ciocca di capelli verdi e
fissa la mia amica con un sorriso. “Oh, ciao piccoletta!”
mi saluta gentilmente il pistacchietto, come tutti lo
soprannominiamo, scompigliandomi i capelli.
“Ciao
a te, Jordan.” rispondo, sorridendo. “Tutto bene?”
gli chiedo mentre cominciamo ad avviarci fuori, dove ci attende Joe.
“Sì,
tutto bene, grazie. A te?” mi domanda e sorrido.
“A
meraviglia.” rispondo semplicemente.
“Oh,
era ora!” dice il castano, vedendoci arrivare. “Ma vi
eravate persi?” chiede perplesso.
“No,
la piccoletta era svenuta per colpa di un ragno.” spiega
Jordan, sorridendo. Io arrossisco di vergogna, sospirando.
“Perdonami,
Joe. Colpa mia.” sussurro e lui mi scompiglia i capelli.
“Non
importa, Marie.” risponde sorridendo e proseguiamo il cammino.
Fuori ci aspettano tutti gli altri, ad eccezione di Mercury che
sicuramente è già andata a casa.
“Perdonateci
per il ritardo.” dice Jordan, sorridendo.
“Non
importa. Basta che ci muoviamo.” dice semplicemente Torch,
sollevando le spalle. Adoro passeggiare con i miei amici, perché
so che loro non mi prenderebbero mai in giro, il soprannome
“Piccoletta” o “ragazzina” lo usano solo per
gioco. Non intendono di certo offendermi.
“Continuo
a ripeterti, Melissa, che secondo staresti bene con Xavier.”
commenta Bellatrix, incurante che quelle parole mandino in
escandescenza Torch. Melissa scoppia a ridere, fissando l'amica con
un sorriso.
“Bella
questa.” commenta la mora, suscitando un moto di tristezza in
Xavier. Stranamente Nathan è silenzioso.
“Nacchan,
va tutto bene?” gli chiedo, fissandolo leggermente.
“Certo.”
risponde, sorridendo. “Perché?” chiede poi,
fissandomi. Come mi sento bassa...
“Sei
così silenzioso.” rispondo io e lui per tutta risposta
mi sorride e mi abbraccia leggermente. Con lui è sempre così!
“Non
preoccuparti è tutto ok.” dice lui, sempre sorridendo.
“Ohi,
tappetta, perché non accontenti un po' i bisogni fisici del
turchesino?” propone Torch. Lo fisso leggermente, grattandomi
il capo.
“Che
bisogni?” chiedo, perplessa. Perché c'è sempre
qualcosa che non comprendo?
“Quelli
di tutti gli uomini.” risponde lui, sorridendo divertito.
“Torch,
vuoi chiudere quella fogna una volta tanto?” prorompe Nathan,
socchiudendo gli occhi.
“E
dai, so che ti farebbe piacere.” commenta Torch ridendo.
“Stai
zitto.” risponde solamente Nathan, irritato. Porta una mano fra
i capelli, sistemandoli, poi la poggia sul viso e scuote il capo.
“Non
importa, Nacchan.” rispondo solamente, sorridendo. Lui ricambia
il sorriso e mi scompiglia i capelli.
“Sei
fortunato che Marie è dolce e comprensiva.” commenta poi
Nathan e ciò mi fa arrossire. Melissa mi sorride, lanciandomi
uno sguardo furbetto. Sospiro lentamente. Tanto è inutile, non
glielo dirò mai.
Chiacchieriamo
ancora un po', finché non raggiungo la mia meta. La casa del
mio migliore amico, Nathan.
“Noi
ci separiamo qui. Ci sentiamo domani.” salutiamo entrambi i
nostri amici ed entriamo.
Angolino
dell'autrice pazza:
Bene!
Ed il primo capitolo è andato u_u. Vi chiederete, perché?
Perché vi tocca subire questa storia? Beh, questa storia è
nata dalle menti di due bravi autrici, cioè la mia e quella di
Melissina! Abbiamo pensato proprio a tutto e non preoccupatevi, ci
saranno molte sorprese.
Sopratutto
per tulipanoboy [cit.], Xavier e Nathan (detto Nacchan) <3 Metto
il rating arancione perché ci sono riferimenti al sesso e non
solo u__u Ci sarà anche qualche scenetta!
Per
finire, dedico il capitolo a Melissina! Ti voglio tanto bene <3
Spero che il capitolo ti piaccia u_u.
E
sì, sto scrivendo in turchese in onore di Nacchan! <3
Un
abbraccio a tutti i gentili lettori e recensori, in particolare a
Mely <3
Marie
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