Ok, dopo giorni di
indecisione, finalmente la pubblico. Premetto che non c'è
niente di vero, sono solo fantasie di un'amante incallita delle
Synacky.
La dedico al mio Dolcetto
( alias feeltheromance),
che ha letto la storia in anteprima e mi ha convinto a postarla :3
Eh, beh, nient'altro, ecco come ho voluto immaginare l'entrata di Brian
nel gruppo.
Enjoy it!
( ah, sì, non scrivo a scopo di lucro e gli Avenged non mi
appartengono.)
You're going to love the Sun
Una cosa che Zacky Vengeance non aveva mai avuto
modo di constatare
realmente fino a quel momento della sua vita era che non c'è
mai
fine al peggio.
Perché non bastava che Matt si fosse messo in testa di
cercare
un ulteriore chitarrista per migliorare il sound della band, e che la
suddetta" new entry" avesse preso il ruolo principale mettendo lui in
secondo piano, ora gli toccava anche partecipare alla festa di
benvenuto di quel perfetto sconosciuto che tanto benvenuto non era.
- Vaffanculo, Matt! Non ci vengo a quella festa di merda!-
- Jesus Christ,
Vee, qual
è il tuo problema? E' da due settimane che sei
intrattabile!-
sbottò il cantante, esasperato dalla testardaggine
dell'amico.
Già, due settimane. Era da due anni che lui lottava e
spendeva
tutte le proprie energie per la loro band, e a " quello" erano bastate
due fottute settimane per rubargli il ruolo.
Zacky imprecò, non volendo confessare il motivo del proprio
malumore - Non ho niente, ok? E' solo che mi sembra una cosa stupida...-
Matt si portò una mano sugli occhi, tentando di mantenere la
calma - Senti, non me ne frega niente del tuo parere, stasera verrai a
quella maledetta festa, che tu lo voglia o no.-
Detto questo, si gettò sulle spalle il giubbotto e,
avvicinatosi
all'ingresso dello studio di registrazione, aggiunse - Passo a
prenderti alle nove, vedi di essere pronto.-
Uscì prima che
l'altro potesse ribattere, lasciandolo solo ad inveire contro il mondo
intero.
Giunto a casa, il chitarrista si gettò a peso morto sul
divano e
accese il televisore su un canale a caso, intenzionato a trascorrere in
quel modo il resto della sera. Tuttavia, dopo appena dieci minuti,
iniziò a lanciare occhiate sempre più frequenti
all'orologio appeso al muro e, quando questo segnò le 8.23,
capì che gli sarebbe convenuto prepararsi, dal momento che
la
propria testardaggine non avrebbe potuto nulla contro un'inferocito
Matthew Charles Sanders che di lì a poco si sarebbe
presentato
alla sua porta.
Si fece una doccia bollente, in un tentativo di rilassarsi che
risultò piuttosto vano, e quando Matt arrivò era
ancora intento ad asciugarsi i capelli, un semplice
asciugamano legato malamente in vita.
- Hai un concetto di puntualità molto particolare.- gli fece
notare il cantante dopo il chitarrista fu andato ad aprirgli la
porta, salutandolo con un ringhio scontroso - Vai al diavolo, Matt.-
L'amico alzò gli occhi al cielo, emettendo un fischio
prolungato
- Questa sì che sarà una serata divertente!-
Zacky finse di non aver sentito e, seguito dall'amico, entrò
in camera per decidere cosa indossare.
- Ti dò cinque minuti, altrimenti ti trascino al locale
così.-
minacciò Matt, lanciando un'occhiata divertita al compagno
ancora semi nudo.
- E se tu non ti decidi ad uscire dalla mia camera io ti ci porto con
un occhio nero, a quel cazzo di locale!- sbraitò il
chitarrista
lanciandogli dietro un cuscino, che il vocalist ebbe la prontezza di
evitare con un balzo, chiudendosi la porta della stanza alle spalle.
Zacky ne uscì un paio di minuti dopo, indossando un paio di
pantaloni neri con fondo risvoltato ed una camicia rossa. Nonostante
fosse assolutamente
contrario a quella serata, al proprio aspetto ci teneva troppo per non
presentarsi vestito senza un briciolo del proprio stile personale.
Matt gli lanciò un sorriso di scherno - La carrozza la
attende, principessa.-
Il chitarrista lo fulminò - Tu non arrivi vivo alla fine di
questa serata.-
Cinque birre. Forse sei...sette...nove...un alcolico dal nome
impronunciabile che Jimmy gli aveva versato in gola senza tanti
complimenti. Zacky non ricordava di essere mai stato tanto ubriaco in
vita propria. Anzi, a dire il vero non ricordava assolutamente niente.
Il resto del gruppo non era da meno: Johnny era corso in bagno a
rimettere l'anima almeno mezzora prima e non era ancora tornato, Matt
stava cantando a squarciagola " Barbie Girl" degli Aqua e, forse per
l'unica volta nella sua vita, Jimmy lo stava assecondando invece che
tentare di tappargli la bocca. Ah, sì, Brian rideva
divertito.
" Che risata idiota..." si ritrovò a pensare Zacky, fissando
il
nuovo componente con un'espressione tra il cagnesco e l'inebetito,
stravaccato scompostamente su uno dei divanetti posti attorno al tavolo
del pub dove avevano deciso di trascorrere la serata. Synyster Gates-
per gli amici Syn -, questo
era il nome d'arte
che la " new entry" aveva scelto per sé solo qualche sera
prima,
in preda ad una sbronza colossale, quando, facendo ritorno a casa
accompagnato da Jimmy, si erano schiantati con l'auto contro un
cancello.
" Che nome idiota..."
In quel momento, il diretto interessato delle elucubrazioni mentali di
Zacky si girò a guardarlo, sorridendogli amichevolmente.
- Che sorriso perfetto...-
- Scusa, hai detto qualcosa?-
No, no, no, no, no. Come cazzo aveva potuto dire ad alta voce una cosa
simile?
- Jesus Christ!-
sbraitò irritato dallo sguardo interrogativo di Brian,
scattando
a sedere dritto
e assestando un pugno al tavolo. Si irritò maggiormente poi
nel
vedere che, con quello scatto improvviso, aveva maggiormente attirato
l'attenzione su di sé, così decise di alzarsi per
allontanarsi il più possibile. Pessima idea. Non appena si
fu
tirato in piedi, l'alcool gli salì dritto al cervello,
facendolo
inciampare nei suoi stessi piedi e finire addosso ad un ragazzone alto
almeno venti centimetri in più di lui e largo il doppio.
- Scu...scusa....- farfugliò, nel tentativo di non finire a
terra.
L'altro lo squadrò con un ghigno strafottente di
superiorità, ringhiando - Guarda dove vai, idiota!-
Pessima idea attaccar briga con Zackary James Baker, soprattutto quando
è ubriaco marcio.
- Brutto stronzo! Prova a ripet...-non riuscì a finire la
frase, perchè una mano dalla presa ferrea lo tirò
quel
poco da fargli perdere l'equilibrio già precario, facendolo
schiantare con poca grazia sul divanetto dove era stato seduto fino a
pochi minuti prima. Il mondo attorno a lui iniziò a girare
vorticosamente e, quando si fermò, Zacky si trovò
davanti
l'ampia schiena di Brian a proteggerlo da un probabile cazzotto - Ehi,
amico, scusalo, è completamente andato.- stava spiegando
allo
sconosciuto, un enorme sorriso innocente stampato in faccia.
L'interlocutore gli rispose con un grugnito poco amichevole, prima di
allontanarsi.
Zacky impiegò ancora qualche secondo per capire cosa fosse
successo, ma quando lo realizzò cercò di tirarsi
nuovamente in piedi per fare chissà quale cazzata dettata
dall'alcool, ottenendo scarsi risultati. In un ultimo
tentativo di
richiamare l'attenzione dell'energumeno sconosciuto urlò -
Ehi
tu, torna qui! Non
abbiamo ancora finito!-
- Dacci un taglio, Vee!- lo zittì Matt, l'unico insieme al
primo
chitarrista ad essere ancora in grado di ragionare nonostante i fiumi
di alcolici ingeriti - Scusalo, Brian, quando beve perde qualsiasi
briciolo di buon senso.-
- Tranquillo, è tutto a posto.- sorrise l'amico.
Il cantante lanciò un'occhiata ai due compagni in condizioni
alquanto disastrose, sospirando - Forza, recuperiamo Johnny e
andiamocene a dormire.-
Impiegarono più di venti minuti per riuscire a trovare il
bassista ancora abbracciato ad uno dei wc del locale e a trascinare gli
altri ubriachi fino alle auto.
- Cazzo, Jimmy, smetti di ballare e cerca piuttosto di stare in piedi
da solo!- esclamò Matt esasperato, non riuscendo
però a
nascondere un sorriso di fronte all'infantilità che l'amico
dimostrava ogni qual volta si trovava in quelle condizioni.
Quest'ultimo lo fulminò con uno sguardo, prima di muovere
qualche passo traballante verso la propria macchina, le mani infilate
nelle tasche alla ricerca delle chiavi - Come sei acido, Shads, io me
ne
vado!- esclamò con voce teatrale.
Shadows lo bloccò, impossessandosi facilmente delle chiavi -
No,
idiota, tu non vai proprio da nessuna parte conciato così!
Ti
porto a casa io e domani veniamo a recuperare la tua auto e...- si
interruppe improvvisamente, tirandosi uno schiaffo in fronte - Zacky!-
L'interpellato osservò dubbioso l'amico per qualche secondo,
prima di rispondere imitando il gesto e il tono del compagno -
Matt!-
- Jesus Christ,
e a te chi
ci
pensa?- esclamò il cantante, ricordandosi che era stato
proprio
lui a dare un passaggio al chitarrista per arrivare fino al locale. I
suoi occhi si posarono su Johnny, che rispose prontamente - Vai a
fanculo, Matt! Ho appena vomitato l'anima e l'unica cosa di cui ho
bisogno è fiondarmi nel mio letto, e poi casa mia
è nella
direzione opposta!-
Prima che tra i due ragazzi potesse scoppiare un litigio vero e
proprio, la loro attenzione fu attirata dalla miracolosa frase " Potrei
accompagnarlo io." pronunciata dalle labbra di un Brian Haner non
ancora
del tutto cosciente dell'essersi appena scavato la fossa con le proprie
mani.
Stavano girando a vuoto da ormai dieci minuti, nessuno dei due aveva
ancora pronunciato parola da quando erano saliti in macchina e Brian
sentiva che, nonostante la presenza di Zacky, di lì a breve
sarebbe morto di solitudine.
Si decise
a parlare, sia
nell'intento di alleggerire quella situazione al limite
dell'imbarazzante
sia perché non era del tutto convinto che, andando ad
intuito,
sarebbe riuscito a riportare a casa il compagno e poter così
finalmente raggiungere il proprio, bramato, letto.
- Ehm... Dov è
che abiti?-
- E secondo te lo vengo a dire alla persona che mi ha rubato il ruolo
di primo chitarrista?!-
Syn si impose l'autocontrollo, nonostante la pazienza non fosse una
delle qualità per cui era conosciuto, e si
appuntò
mentalmente che avrebbe dovuto mandare a cagare alla prima occasione
quell'ipocrita di Matt ed il suo
ancor più falso " Tranquillo, da ubriaco diventa molto
più socievole."
- Zacky, ti prego, sono le tre di mattina, dammi tregua!-
sospirò esasperato.
Tuttavia, non ricevette risposta e, trascorsi alcuni minuti,
interpretò il silenzio del compagno come l'ennesima
dimostrazione di antipatia.
- E che cazzo, Baker, dacci un taglio o ti mollo in mezzo alla strada!-
Niente. Si era
aspettato una
qualche battuta a tono dopo quella minaccia, invece il silenzio si
protrasse ancora. Confuso, si voltò appena in tempo per
sorprendere l'altro ragazzo con la
testa chinata in avanti, gli occhi chiusi ed un rivolo di saliva che
dal
labbro gli stava scivolando lungo il mento.
- Merda, non nella mia
macchina,
chiaro?!- sbraitò e, dopo aver calcolato che casa sua non
era
molto lontana, premette completamente l'acceleratore e percorse gli
ultimi due isolati il più velocemente possibile.
Parcheggiò con poca cura la
macchina davanti al vialetto e, una volta che fu sceso ed ebbe aperto
la
portiera posteriore, trascinò Zacky fino alla porta
d'ingresso,
tentando di centrarne la serratura con le chiavi immerso nel buio ed
utilizzando l'unica mano che non era impegnata a sorreggere il
compagno. Una volta dentro, tappò poco gentilmente la bocca
dell'altro con la suddetta mano e fece appena in tempo a tirarselo
dietro fino al bagno e ad infilargli la faccia nella tazza del wc,
prima che il secondo iniziasse a vomitare l'anima.
Gli rimase a fianco,
sorreggendolo fino a che non si fu svuotato completamente, poi lo
aiutò a sciacquarsi la faccia, gli sfilò la
camicia umida ed
appiccicosa per l'alcool - Jimmy aveva avuto la brillante idea di
improvvisarsi prete e benedirli usando la birra in mancanza di acqua
santa- e lo condusse fino alla propria stanza per farlo sdraiare sul
letto.
Zacky, dal canto suo, ci si abbandonò sopra, troppo
esausto per ragionare su ciò che stava accadendo ed opporre
resistenza. Si addormentò subito e Brian rimase interdetto
sul
da farsi. Dopo qualche attimo di tentennamento,
l'impulsività
che lo caratterizza prese il sopravvento e lo spinse a prendere posto a
fianco dell'altro ragazzo. In fondo, quello era il suo letto e lui
aveva il sacrosanto diritto di dormirci, e poi era largo una piazza e
mezzo! Soddisfatto per il proprio ragionamento, si sistemò
sotto
le stesse coperte con cui coprì il compagno e gli si fece
più vicino, beandosi del calore del suo corpo e assopendosi
in
breve, non prima di aver fatto sue le labbra dell'altro ragazzo,
così carnose ed invitanti, in un lieve e brevissimo bacio.
"... Ma
perchè cazzo non ho chiuso le persiane...?"
Fu questo il suo primo pensiero,
infastidito dalla luce che lo colpiva in pieno viso, costringendolo al
risveglio. Lui odiava il sole e quel fottuto mal di testa che si
ritrovava in quel momento non rendeva la situazione migliore.
Aprì gli occhi in uno sforzo che gli costò
un'imprecazione non molto fine e si ritrovò a fissare
un'ampia
schiena a pochi centimetri dal suo naso. Lo stato confusionale fu
immediatamente sostituito da una sensazione di puro orrore.
- HANER!- gridò, allontanandosi con uno scatto e maledicendo
all'istante quel movimento improvviso che gli aveva procurato una nuova
e lancinante fitta alla testa.
L'altro ragazzo mugugnò in risposta, voltandosi ma
continuando a fingersi addormentato.
- Hai abusato di me?!- domandò Zacky in preda all'angoscia,
iniziando a figurarsi con chissà quali atrocità
ignobili
quello " stupratore malato" avesse potuto violare il suo " innocente"
corpo.
Senza aprire gli occhi, Brian ribatté, la voce impastata dal
sonno - Tu guardi troppi film perversi...-
- Rispondimi! Che cazzo ci fai nel mio letto?!-
Sospirò, decidendosi finalmente a guardare il compagno e a
tirarsi a sedere - Se non l'avessi ancora notato, sei a casa mia.-
- ...
Oh...-
L'altro restò interdetto per alcuni istanti, guardandosi
finalmente intorno e realizzando l'effettiva realtà delle
cose.
Brian si stirò con poca eleganza, per poi alzarsi dal letto.
Si
avvicinò ad una sedia posta davanti ad una scrivania
disordinata
e prese una maglietta dall'enorme mucchio che vi era accatastato sopra,
per lanciarla al compagno.
- Caffè?- e, senza attendere risposta, sparì nel
corridoio, lasciando Zacky solo, combattuto tra la voglia di urlare
imprecazioni per il dolore che minacciava di spaccargli il cranio in
due o per l'umiliazione.
Quando finalmente riuscì a vincere la riluttanza e
indossò la maglietta, fu avvolto dal disgustoso - e
inebriante-
profumo del suo possessore.
Per sua fortuna, quella casa non era tanto grande, così
arrivò fino alla cucina seguendo l'odore di pane tostato e
caffè, trovando la colazione già pronta e Brian
che lo
attendeva seduto ad un lato del piccolo tavolo posto contro la parete.
Titubante, prese posto di fronte a lui e, in silenzio, iniziarono a
mangiare.
L'altro ragazzo continuava a lanciargli occhiate divertire, come un
gatto che si diverte a torturare un povero topolino, fino a che Zacky
non sbottò, esasperato - Gates, che cazzo vuoi?-
In risposta, Brian scoppiò in una risata fragorosa- E io che
mi
aspettavo almeno un ' grazie' per non averti abbandonato completamente
ubriaco in mezzo ad una strada! Abbiamo pure condiviso il letto!-
A quell'ultima affermazione, il compagno quasi si soffocò
con il caffé.
- Allora è vero, hai abusato di me approfittando del fatto
che
non ero cosciente delle mie azioni!- rantolò, nel tentativo
di
riprendere fiato tra un colpo di tosse e l'altro.
- Dio, Vee, dacci un taglio con queste scenate, non sei l'unico che
si è svegliato col mal di testa.- detto ciò,
Brian
prese una pastiglia da una scatoletta nascosta tra innumerevoli
riviste, cartacce, penne e quant'altro gettate disordinatamente al
centro della tavola e, ingoiatane una, ne lanciò un'altra al
suo
ospite, che la afferrò continuando a fissare con sguardo di
sfida il proprio interlocutore.
- Per te è Baker. E non credere che cambiare discorso ti
salverà il culo.- intimò, prima di ingoiare a sua
volta.
- Va bene, Baker,
vuoi vedere
cos'ho fatto questa notte?- e, senza aspettare una risposta, Brian si
alzò dalla sedia per sporgersi verso il lato opposto del
tavolo,
unendo le proprie labbra con quelle dell'altro ragazzo.
Zacky rimase interdetto per alcuni istanti, prima di spingere via
l'altro ragazzo con un colpo violento - Jesus Christ, sei
un vero incapace!- e, con altrettanta decisione,
strattonò il compagno per la maglia, tirandolo a
sé e
ricreando quel contatto, questa volta approfondito dall'incontrarsi
delle lingue frenetiche e bramose. Brian rispose prontamente a tanta
prepotenza, inginocchiandosi sul tavolo e spingendo l'altro ragazzo
contro la parete alle sue spalle, accarezzandogli il petto. A quel
gesto, Zacky sembrò riscuotersi e, sgranando gli occhi,
interruppe nuovamente quel bacio. Dopo aver fissato Brian per qualche
secondo, si allontanò, iniziando a percorrere il perimetro
della
cucina a passo svelto, farfugliando tra sé frasi sconnesse.
Dentro di lui, desiderio e consapevolezza stavano combattendo una
guerra di cui nessuna sembrava risultare vincitrice.
A Brian venne da sorridere a quella vista tanto turbata e, prima che il
compagno commettesse qualche azione insensata in preda alla confusione,
tentò di richiamare la sua attenzione - Ehm... Vee?-
L'altro sembrò riscuotersi e un fiume di parole pronunciate
di
getto proruppe dalle sue labbra - Non è successo niente,
niente!
Né questa notte, né ora. Nessuno saprà
niente
perché non è successo niente e...-
- Vee!-
- Cosa?!
- Siediti e finisci il tuo fottutissimo caffé.-
Come un soldato che esegue gli ordini del proprio superiore, Zacky si
sedette nuovamente al tavolo, afferrando la tazza che si era
miracolosamente salvata dalla loro precedente performance - che non era mai esistita-
e portandosela alle labbra, per ingoiarne il liquido scuro ormai
fattosi freddo.
Dopo qualche minuto di silenzio, Zacky sospirò, grattandosi
la
testa in un gesto imbarazzato - Credo che andrò a casa.-
Brian, che aveva assecondato il compagno e non aveva più
proferito parola, lo fissò interdetto, prima di azzardare a
chiedere - Vuoi che ti accompagni?-
- No, tranquillo, una passeggiata mi farà bene, e poi non
abitiamo molto distanti, per mia sfortuna.-
Brian sorrise nel constatare che il compagno aveva riacquistato il
sarcasmo e lo accompagnò alla porta d'ingresso - Sai, Vee?
Credo
di esserti simpatico.-
- Questo è ancora da vedere.- tagliò corto Zacky,
non
volendo in alcun modo rammentare i fatti appena accaduti. Prima di
chiudersi la porta d'ingresso alle spalle, aggiunse -
Vedi di
non fare tardi alle prove, Gates,
o la tua carriera nella nostra band finisce
ancor prima di cominciare!-
Brian rise divertito, sapevano entrambi che quella frase non
significava niente di vero.
Dal canto suo, Zacky si concesse ancora qualche istante per riflettere,
accettando infine che dannarsi per ciò che era appena
accaduto
non avrebbe portato a nulla di buono.
Si incamminò lungo il vialetto di casa del compagno, le
labbra
piegate in un sorriso e gli occhi rivolti al cielo. In fondo, il sole
non era poi così male.
The
end ( or just the beginning?)
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