Your love is a beautiful suicide.

di SoftLiar
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Era una domenica mattina come tante altre. Aprii gli occhi e subito feci una smorfia di dolore misto a smarrimento. Ottimo, mal di testa per la sbronza della notte, presente. Mi guardai intorno: solita casa sconosciuta di qualcuno abbordato non più di dieci ore prima, perfetto. C'era un unico problema: il corpo nudo al mio fianco apparteneva ad una ragazza.
In altre circostanze, mi sarei sicuramente rivestita silenziosamente e sarei sgattaiolata fuori senza far avere più mie notizie, però ero troppo curiosa di sapere, ma nello stesso tempo spaventata dalla verità che mi attendeva. Mentre aspettavo che la sconosciuta si svegliasse, decisi che era il caso di indossare almeno gli indumenti intimi, così mi alzai e frugai tra le lenzuola alla ricerca del mio amatissimo completino nero. Dopo una decina di minuti la donna aprì finalmente gli occhi. Era bella in effetti, occhi verdi contrastanti con la carnagione ed i capelli scuri, labbra carnose ben definite...come cavolo ci eravamo finite in quella situazione?! Senza nemmeno guardarmi in faccia, si alzò, indossò una vestaglia di seta e si posizionò dietro al tavolo con una scodella di latte e cereali. Confusa da questa cosa, iniziai a porle le mie domande; la prima fu ovviamente per sapere il suo nome: Angela. Nella seconda chiesi chiarimenti sulla notte, ma quella mi guardò con rabbia e iniziò a fare varie allusioni senza darmi una vera risposta, con sguardi maliziosi e atteggiamenti provocanti. "Sono eterosessuale dannazione!" pensai, ed irritata da quei comportamenti indossai velocemente il vestitino e le scarpe, aprii la porta con furia e scesi di corsa le scale, quasi come se correndo in quel modo avrei aggiustato tutto. La memoria mi sarebbe tornata prima o poi e, in caso contrario, conoscevo il suo indirizzo, sarei potuta tornare per avere spiegazioni sensate.
Tornando a casa, quella frase continuava a risuonarmi nella testa, questa volta più come una domanda che come un'affermazione:"Sono eterosessuale?". Non potevo farne a meno, pensavo e ripensavo, cercavo di ricordare almeno con chi ero andata alla discoteca, ma niente. Tornata a casa mi feci una lunga doccia con tanto di musica house ad alto volume(David Guetta ovviamente), per distrarmi un po'; quando ebbi un flash-back: io ed Angela con i drink che parliamo.. Quell'istante diede inizio alla mia follia. Eh sì, mi era appena tornata alla mente una scenetta abbastanza inquietante, perchè più che una chiacchierata fra donne, stanche dei ragazzi belli ma presunti omosessuali, sembrava un flirt in piena regola. "Non che io abbia qualcosa contro le lesbiche, se lo fossi lo ammetterei, il problema è che sono fisicamente e moralmente attratta dalle persone di sesso maschile, come Dio comanda!" gridai come un idiota; in un certo senso speravo che in quella stanza fosse accaduta un specie di orgia con due uomini, e che magari se la fossero svignata prima che ci svegliassimo, al posto di sembrare ciò che probabilmente era. Iniziai a formulare le ipotesi più assurde, ma invano: non potevo continuare a negare la cosa a me stessa, era fin troppo ovvio. "E' colpa sua, è tutta colpa sua!" pensai. Quello che non sapete è che iniziai a passare i sabato sera in discoteca ad ubriacarmi e ad andare a letto con il primo che capitava senza alcun sentimento nè pudore, per la solita delusione amorosa del cavolo. 




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