Vendetta e amore

di Seby1993
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PROLOGO...

Lui non era un mostro, non era neanche un eroe, lui non era niente se non se stesso. Lui era felice di ciò che era ma non riusciva a sopportare ciò che gli altri lo consideravano. Lui non aveva mai avuto una famiglia, era sempre stato solo, tenuto lontano da tutto e da tutti ma lui era forte, sorrideva anche quando voleva piangere, andava avanti anche quando sarebbe stato più facile cedere, amava anche se tutti sembravano odiarlo. Era cresciuto ed aveva scoperto che quel sentimento che lo aveva sempre ferito non era odio ma paura, credeva sarebbe stato più facile cacciare la paura dell’odio ma si sbagliava, perché l’odio distrugge tutto ma la paura ti corrode dentro fino a renderti solo un fantasma, cancella ciò che c’è di buono lasciando solo pregiudizi e dolore. Pensava di essere destinato a rimanere solo, era convinto che per quanto avesse lottato non sarebbe mai stato libero di essere felice, di trovare qualcuno che lo amasse e non lo temesse. Stava per arrendersi ma poi aveva incontrato Iruka-sensei che, anche se un po’ lo temeva, gli voleva comunque bene. Non era più solo e ben presto trovò amici e una sua famiglia, Sasuke e Sakura erano la sua famiglia, sarebbe morto per loro. Erano cresciuti insieme e loro erano tutto, fratelli, amici, compagni, amore… In loro Naruto aveva trovato tutto ciò che desiderava. Ma lui non aveva il diritto di essere felice, sembrava questo che i Kami cercavano di dirgli. Sasuke lo abbandonò, suo fratello se ne andò in cerca di quella vendetta che alimentata dall’odio era semplicemente troppo, anche per lui. Poi, c’era Sakura, Sakura che gli aveva strappato una promessa che sapeva impossibile da mantenere, Sakura troppo innamorata di Sasuke per vedere lui e il suo amore. Lei era lì ma lui non riusciva neanche più ad accorgersene, si sentiva di nuovo solo, ora la gente non lo allontanava ma non gli si avvicinava nemmeno, si limitava a vivere e a lasciarlo vivere. Credeva andasse bene lo stesso, credeva di poter andare avanti anche così ma poi comparvero loro, l’organizzazione Alba, loro gli portarono via tutto ciò che si illudeva di avere. Attaccarono il villaggio per prenderlo, per quella dannatissima Volpe, distrussero ogni cosa, uccisero ninja, uomini, donne e bambini, non faceva differenza, loro volevano lui. Sarebbe stato facile lasciarsi catturare, smettere di lottare, ma lui aveva un sogno, promesse da mantenere e persone da proteggere. Konoha superò l’attacco, le case vennero ricostruite e ben presto tutto tornò come prima, esattamente come quando era bambino. Era colpa sua, lo sapeva, questa volta non era paura ma odio, tutti lo odiavano. Quindi perché restare? Se loro lo odiavano nonostante tutti i suoi sforzi che senso aveva? Konoha non era mai stata la sua casa, l’unica cosa che lo legava a quel villaggio era la sua famiglia, famiglia che non esisteva più, famiglia che forse lui stesso aveva distrutto. Naruto lasciò il villaggio, sarebbe stato solo ma in fondo lo era sempre stato, sarebbe stato infelice ma nessuno lo avrebbe più tenuto lontano, nessuno lo avrebbe più odiato. Naruto lasciò il villaggio e prima di andarsene graffiò il suo coprifronte, il simbolo di tutto ciò che non era e non sarebbe mai stato suo. Scappò, ora era un traditore, gli avrebbero dato la caccia? Forse. Lo avrebbero ucciso? No, lui era troppo forte per loro. Ma c’era solo una falla nel suo piano, la solitudine, era l’unica cosa che lo aveva sempre terrorizzato, l’unica che non poteva sconfiggere. Nessuno lo avrebbe accettato, nessuno lo avrebbe aiutato, lui non serviva a niente e a nessuno se non per portare odio e distruzione. Questo era Naruto Uzumaki per gli abitanti di Konoha, un mostro da temere ed odiare e allora, per la prima volta in vita sua, accettò di essere solo questo, solo un mostro. Non sarebbe stato solo, sapeva chi lo avrebbe accettato, sapeva chi l’avrebbe aiutato… Loro volevano la Volpe? Loro volevano il mostro? E Naruto lo sarebbe stato, lui sarebbe stato il mostro dell’organizzazione Alba, lui avrebbe portato terrore e distruzione, non sarebbe mai più stato se stesso ma ciò non importava, con loro non sarebbe più stato solo.

Ps: Questa è la mia prima fic e la faccio in collaborazione con sweetygirl95, io la mente e lei il braccio





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