One Thing

di Hellenik
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Katherine, Scarlett e Gwen erano tre migliori amiche, di lontane origini Italiane. Kath non era alta ma nemmeno poi tanto bassina insomma statura media, magra, carnagione leggermente abbronzata, occhi azzurro cielo e capelli luunghi lisci e biondi. Scarl era di statura media anch' essa, leggermente più in carne rispetto a Kath ma comunque magra, carnagione pallida si potrebbe dire quasi bianco latte, occhi grigio ghiaccio, capelli leggermente ondulati color nero corvino. L'ultima Gwen era anch' essa di statura nella media, magra, carnagione caramellata, occhi verdi, capelli mediamente lunghi un po' ricci color mogano. Così diverse eppure così legate tra loro ed in un qualche modo uguali.

*Devo sbrigarmi o arrivo in ritardo, maledetta sveglia giuro che ti pesto a sangue se prendo una nota!* - Urlai furibonda tra me e me correndo come una forsennata diretta a scuola. Quella mattina ero in un mega ritardo e solo un miracolo poteva salvarmi da una sonora nota da parte della Sig.na Frinch, poco dopo seguita da quella pentola in ebollizione di mia madre. Rabbrividii al sol pensiero, e decisi di andare ancora più veloce, commettendo un grave errore; non guardare mentre attraversavo l'incrocio più pericoloso del mio quartiere. Quell' errore...Mi costò davvero caro, altroche una nota e una ramanzina. Non feci in tempo ad attraversare la prima striscia pedonale che un auto sbucò da non so quale posto e mi investì in pieno. -

"Si! Si sta svegliando. Infermiera, infermiera presto!" - Sentii urlare una voca lontana e poco nitida alle mie orecchie.
"Aspetti fuori perfavore dobbiamo fare degli accertamenti per vedere se è davvero tutto a posto o ci sono complicazioni" - Udii dire l'infermiera -
"Come stai eh? Come ti senti?" - Sentii poco dopo da quella voce, la stessa che prima chiamò l'infermiera -
"Dove sono...Cosa mi è successo? Perchè sono qui?" - La mia voce era spenta, fievole, spaventata, cercai di muovermi -
"No ferma ferma non ti muovere, stai calma." - La mia vista cominciò a farsi più limpida finalmente, mi guardai intorno intimorita, il posto era ovviamente squallido e tremendamente triste come altro poteva essere un ospedale? Ma la prima cosa che mi salto' all' occhio fu un ragazzo, in piedi di fianco a me aveva una aria evidentemente costernata quegli occhi verde chiaro trasmettevano tristezza,al posto dei capelli aveva una pazza ciospa di ricci indomabili tutti spettinati, una maglia sgualcita e in un pezzo era un po' sporca di sangue.
"Ti sei ferito?" - E indicai il lembo di maglia sporco di sangue -
"Tu sei su un lettino dopo essere stata in coma e chiedi a me se sono ferito?" - Mi guardo' stranito -
"Sono davvero entrata in coma?" - Chiesi con voce strozzata -
"Si, lo sei stata mi dispiace." - Il ragazzo si fece cupo e triste tutto d'un tratto e abbasso lo sguardo -
"Ma com' è successo... Insomma il mio ultimo ricordo risale alla mia stupida sveglia che ha suonato in ritardo" - Cercai di sforzarmi a ricordare qualcosa, inutilmente -
"E' stata colpa mia" - Affermo il ragazzo affranto - "E' stato tutto così veloce, sei sbucata fuori dal nulla, non ho fatto in tempo ad evitarti in nessun modo e purtroppo ti ho investita. Credimi non sai quanto io sia mortificato."
"Ah, capito." - Era tutto cio' che riuscivo a dire in quel momento, avevo lo sguardo basso non riuscivo a guardarlo in faccia, una lacrima d'un tratto percorse violentemente il mio viso -

Fine 1° Capitolo.

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Salve a tutte, questo è la mia seconda storia e come ho già detto nella prima e ripetuto nella seconda; mi raccomando non risparmiatevi, le vostre critiche mi aiuteranno sicuramente a crescere e scivere meglio :)
Fatemi sapere se volete che continui o che lo chiuda qui, Grazie!
~ Ellie.




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