There's
a possibility
Harry guardò impietrito la
scena che gli si presentava davanti: Louis era sul divano, a
cavalcioni su una ragazza a lui sconosciuta e la stava baciando in un
modo affatto casto. Sentì chiaramente il rumore del suo
cuore che
pian piano andava ad infrangersi, in tanti piccoli pezzettini, sparsi
dappertutto. Corse a rinchiudersi in camera, che condivideva con il
suo migliore amico, e si gettò sul letto di quest'ultimo,
annusando
la maglietta che il ragazzo aveva lasciato sul cuscino. Il suo dolce
profumo gli arrivò dritto fino alle narici, stordendolo e
facendolo
impazzire.
"Louis." Un
gemito strozzato uscì dalle sue labbra e, poco dopo,
rimanendo per
interi minuti ad osservare soffitto color panna della stanza, la
stanchezza prese il sopravvento e si addormentò fra le
braccia di
Morfeo.
Si svegliò dopo un'ora
circa con un mal di testa che albergava il suo povero capo.
Guardò
l'orologio sul piccolo comodino accanto a letto e vide, con occhi
ancora appannati dal sonno, che segnava le quattro del pomeriggio in
punto. Si alzò con il busto sul letto e si
ricordò della terribile
scena a cui aveva assistito un'ora prima: e se fosse stato solo un
brutto sogno? No, era fin troppo reale.
Improvvisamente, la porta
si aprì di scatto e recitò l'entrata della
persona che amava,
ovvero il suo raggiante e splendido migliore amico. Louis gli rivolse
un caldo sorriso, che il riccio ricambiò subito e
pensò di
gettargli le braccia al collo e di abbracciarlo forte, ma si
trattenne e lo osservò.
"Ah, Harry. Ti sei
svegliato, finalmente! Che ci fai sul mio letto?"
"Sì. Avevo parecchio
sonno. Comunque spero che non ti dispiaccia se ho dormito sul tuo
letto. Solo che avevo talmente sonno che mi sono buttato sul mio
primo che mi è capitato." Mentì spudoratamente
con un nodo
allo stomaco.
"Stai bene, adesso?"
Chiese un po' preoccupato. Harry annuì con la testa,
continuando a
sorridere e a nascondere con una maschera quella infinita tristezza
che lo aveva invaso.
"Sto bene,
tranquillo."
Il maggiore si sedette sul
suo letto e prese ad accarezzare i ricci capelli del minore, che
tanto adorava, con gesti lenti e rilassanti, quasi da far
addormentare. Per un attimo, Styles credette che un angelo lo stesse
portando in Paradiso. Perché sì, quando era con
lui, era come se
fosse nell'aldilà.
"Ti voglio tanto bene,
Hazza." Un sussurro, un semplice sussurro di cui solo Harry
poteva godere e non poté fare a meno di sorridere a quelle
dolci
parole.
"Anch'io ti voglio
bene, Mister Carrot." Sentì Louis ridacchiare a quel buffo e
insolito nomignolo.
"Perché questo
soprannome?"
"Beh, semplice: perché
ami le carote."
Risero insieme come due
veri migliori amici quali erano.
"Uffa! Sei cattivo,
Harry. Uno non può neanche amare le carote Non sai cosa ti
perdi."
"Ovvio, ma la tua
espressione, quando le guardi e/o le mangi, è troppo buffa!"
Altre risate echeggiarono
nella stanza. Ed altre ancora, all'infinito. Finché, ad un
certo
punto, il più grande salì a cavalcioni sul suo
riccio e prese a
solleticargli i fianchi, consapevole del fatto che Harry odiasse e
soffrisse il solletico. Infatti, sobbalzò subito sentendo
quell'odioso contatto che gli stava pizzicando il corpo.
"Ah! No, basta, ti
prego!" Si dimenò come un pazzo piangendo dal ridere, quasi.
"Chiedimi scusa e
forse la smetterò." Sì, dire che era sadico era
un eufemismo.
"Okay, okay, scusa!
Perdonami. Ma ti prego, adesso smettila!"
Il cantante smise di fargli
il solletico, ma non si tolse da sopra il corpo del giovane.
"Ehm, L-Louis, che
fai?" Domandò borbottando, Harry.
"Non ti piace che stia
sopra il tuo corpo?"
A
quella strana
domanda,
le gote del diciassettenne si tinsero immediatamente di un rosso
acceso.
"C-che cosa vuoi
dire?"
"Oh, niente."
"Dai, dimmelo."
Fece una faccia a cucciolo bastonato, a cui Tomlinson sapeva
difficilmente resistere.
Scosse comunque la testa.
"Niente di importante, davvero."
Harry si infuriò. Come
poteva dire che ciò non era importante quando il suo cuore
sembrava
sul punto di esplodere, quasi? Come poteva dire così se solo
un suo
sorriso, un suo abbraccio, o un suo semplice modo di dimostrargli
affetto lo faceva stare incredibilmente bene? In certi momenti
sembrava infantile e menefreghista e Styles lo avrebbe volentieri
strozzato, anche se non avrebbe mai avuto la forza di fargli del
male.
"Come puoi dire che
non sia niente?! Per me questo è tutto, cazzo!"
"Harry, calmati."
"No, non mi calmo
affatto! Io ti amo, okay? Ti amo!"
Lo
buttò giù così, con naturalezza e
senza pensare alle conseguenze.
Si pentì amaramente di ciò che aveva detto e si
portò una mano
alla bocca, sconvolto. Aveva rovinato tutto, ne era certo. La loro
amicizia, i loro abbracci e i loro
ti voglio bene sarebbero
solo stati un ricordo lontano, dei piccoli granelli di sabbia. Era
tutto andato a puttane e per cosa, poi? Per un suo stupido capriccio.
Louis era etero e doveva imparare a farsene una ragione e sicuramente
avrebbe pagato per quel suo comportamento inappropriato. I senti di
colpa iniziarono, quindi, a farsi sentire manifestandosi sullo
stomaco e sulla gola. Il suo cuore perse diversi battiti e la paura
lo avvolse, mangiandolo come una bestia affamata. Lo aggredì
ancora
di più non appena vide l'espressione scettica del suo
migliore
amico.
"Cosa hai detto?"
"Scusami,"
una lacrima gli scese, tradendolo. "Non avrei dovuto dirtelo. Ho
rovinato tutto e sono un egoista, lo so. Provo dei profondi
sentimenti per te, ora lo sai. Avrei comunque dovuto tenermi tutto
dentro e non cedere. Sono stato uno stupido e spero che un giorno tu
mi possa perdonare. Però, sappi che continuerò ad
amarti qualunque
cosa succeda o succederà." Non appena finì il suo
discorso, si
alzò dal letto e si diresse verso la porta, ma non fece
neanche in
tempo ad arrivare a destinazione che si sentì tirare da lui.
Le
soffici e morbide labbra del più grande andarono a posarsi
delicatamente sulle sue labbra. Il contatto non era casto, ma era
dolce. Sembrò un sogno e, se lo era, non voleva
più svegliarsi. Le
lingue, intanto, giocavano fra loro intrecciandosi e danzando
insieme. Si lasciarono andare sul letto e continuarono a baciarsi
ancora, ancora e ancora. Louis sopra Harry, Harry sotto Louis ed
era giusto così.
Dopo alcuni minuti, sentendo entrambi il bisogno di riprendere
ossigeno, si staccarono e si guardarono intensamente negli occhi: il
verde del minore con l'azzurro cielo del più grande.
"Sei uno stupido,
Harry Styles. Ciononostante, non posso fare a meno di amarti."
"C-cosa? Ma tu sei
etero! Ti ho visto anche, prima, con quella ragazza."
"Beh, siamo stati due
stupidi. Io credevo che lo fossi tu, invece. In realtà
quella era
solo una distrazione per cercare di dimenticarti, ma è stato
del
tutto inutile. Io amo e amerò per sempre te, nel bene o nel
male."
"Hai ragione. Siamo
stati proprio due stupidi."
Si sorrisero timidamente e
ripresero a baciarsi di nuovo, abbandonandosi alla passione che i
loro corpi non riuscivano più a controllare.
{"There’s
a Possibility,
There’s a Possibility,
All I’m gonna get is
gonna be yours then
All I’m gonna get is
gonna be yours then.
So tell me when you hear
my heart stop
You’re the only one
that knows
Tell me when you hear my
silence
There’s
a possibility I wouldn’t know.”}
[Lykke
Li - Possibility]
;autrice:
Salve. °-° Okay,
sarò
sincera. Non so davvero come definire questa one-shot. Schifezza?
Abonimio? Troppo sdolcinata? Da far venire la carie ai denti? Boh.
°-° LOL. Comunque, non posso far a meno di amare 'sti
due! La Larry
ormai è arrivata dritta al mio cuore e state pur certi che
non se ne
andrà! ;) Riguardo alla canzone, sopra nominata, vi
consiglio
altamente di ascoltarla. E' davvero bella. Mette un po' di
depressione, ma è bella e rilassante e, inoltre, le parole
sono
davvero belle! :) Boh, cercherò di rifarmi con altre
one-shot!
Ovvio, se vi è piaciuta ancora meglio! *Sorriso a trentadue
denti*
Bene, adesso, cari
lettrici/lettori, vi lascio!
Ps: mi dispiace per le lettere troppo attaccate, ma
ho avuto problemi con nvu! (strano) -.-'''''
Alla prossima!
Ale
san
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