Allora, direi che questo è il mio tentativo di
scrivere una ff a capitoli non del tutto riuscito xD, infatti sono solo due e
neanche molto lunghi XD! Spero possa piacere comunque^^ Dedicata alla Vale, che
è appena tornata dalle vacanze e che ci è mancata tanto XD!
Rimisi dietro l'orecchio l'ennesimo ciuffo di capelli che
mi era scivolato sulla guancia, mentre mi preparavo a girare pagina. Mi stavo
innervosendo. Stavo male, dovevo essermi raffreddata, la testa mi scoppiava, e
come se non bastasse dei bambinetti del secondo anno correvano qua e là per la
Sala Comune, giocando a solo Dio sapeva cosa e facendo un gran
chiasso.
Maledetto il giorno in cui mi hanno fatta
Prefetto, pensai alzandomi stancamente per andare
a rimproverare i ragazzi. Mi sentivo distrutta, anche studiare mi
pesava.
Ritornai al mio posto quasi subito; a volte riesco a
mettere una paura non indifferente, mi resi conto con un filo di orgoglio.
Spostai lo sguardo davanti a me; seduto sulla sedia dall'altra parte del tavolo
c'era Ron, uno dei miei due migliori amici, che faceva girare una matita fra le
dite con aria assorta, senza degnare della minima attenzione il libro aperto
davanti a lui. Sperai intensamente che non facesse un altro dei suoi stupidi
commenti su quanto fossero inutili alcune cianfrusaglie babbane, i quali erano
aumentati non indifferentemente da quando avevo regalato una manciata di lapis
ad un eccitatissimo signor Weasley.
Stancamente, riposi di nuovo la mia attenzione al libro.
La pozione rinfrescante fu scoperta per caso nel 1347 da un mago
argentino...ecco, era quasto in pezzo che mi interessava. Presi la mia piuma
e la intinsi nell'inchiostro, continuando a scrivere il mio tema sulla
pergamena. Riuscivo a concentrarmi molto meglio senza lo scalpiccio continuo di
sottofondo, e anche il mal di testa mi stava lasciando.
All'improvviso però, e senza il minimo motivo, sentii la
voce di Ron dire: - Io ti piaccio. -. Sgranai impercettibilmente gli occhi,
senza spostare il mio sguardo dalla pergamena. Ma parla con me? mi
chiesi. Dopo pochi secondi alzai la testa e lo guardai, un po' confusa. Sì,
sta parlando proprio con me. - Prego..?- chiesi, sperando di aver sentito
male.
- Ho detto che io ti piaccio - insistette lui, continuando
a fare girare la matita fra le dita.
-Ah, Ron, ogni tanto te ne viene in mente una - replicai
sconsolata agitando la testa, per poi passare di nuovo al mio tema.
- Non so, ho quest'impressione - continuò imperterrimo
lui, facendomi innervosire. Alzai lo sguardo di scatto e gli scoccai un'occhiata
fulminante.
- Ascolta Ron, ho scritto solo cinque centimetri in più
del minimo, non posso perdere tempo, è già tardi - dissi con un tono che non
permetteva repliche. O anche sì, a quanto pare.
- Allora guardami negli occhi e dimmi chiaramente che mi
sto sbagliando -. Aveva smesso di giocherellare con la matita, che giaceva
abbandonata fra le pagine del suo libro.
- Ron - sbuffai ormai infastidita, senza smettere di
scrivere - ti ho già tempo che non ho tempo per queste sciocchezze
e...-
-Aha - mi interruppe lui, riprendendo in mano il lapis e
indicandomi con quello - questo è come l'inizio di uno di quei sdolcinati libri
rosa, dove il protagonista chiede alla protagonista se gli è interessata, e
puntualmente lei gli dice che non ha tempo per le sciocchezze -. Lo fissavo con
un'espressione confusa, non capivo dove volesse arrivare. -Be'?- lo incitai io
ad andare avanti.
- Be', questi libri finiscono sempre con la ragazza che torna
strisciando dal protagonista confessandogli quanto lo ami - concluse lui con
aria indifferente, facendosi schioccare le dita. Io risi portando la mano sopra
la bocca, riflettendo su quanto la gente possa andare di matto, a
volte.
- E cosa ti farebbe pensare questo, sentiamo - chiesi io
sorridendo, appoggiando i gomiti sul tavolo e mettendo il mento sopra le mani
unite. Gli altri ragazzi attorno a noi non sembravano notare nulla.
- Mi sembri un po' troppo gelosa di Lavanda, 'Mione -
disse lui sorridendo malizioso, mostrandomi la mano con il pollice e l'indice
separati da circa mezzo centimetro. Stavolta non mi limitai nello sgranare gli
occhi. - Io? Di Lavanda? Gelosa di Lavanda? - chiesi più a me stessa che a Ron,
per poi scoppiare a ridere.
- Sì, quando...- aveva cominciato lui ignorando le mie
risate, ma fu zittito da una ragazza che gli saltò in collo, mettendosi a sedere
sulle sue ginocchia e cominciando a baciargli tutta la faccia. Una ragazza che
era la sua ragazza. Una ragazza che era Lavanda.
Sbruffando e stampandomi un sorriso sarcastico in viso, mi
alzai di scatto prendendo tutta la mia roba e avviandomi verso il quadro della
Signora Grassa. - Tolgo il disturbo - dissi ironica, preparandomi a sbattere la
porta. - Lo vedi? Lo vedi? Sei...- fu tutto quello che Ron riuscì a ribattere,
prima che Lavanda gli catturasse le labbra in un bacio disgustoso.
Cominciai a camminare velocemente verso la biblioteca,
guardando in terra ai miei piedi. Io gelosa di Lavanda, figuriamoci. E' più
probabile che Draco faccia un regalo ad Harry per Natale, pensai con un
sorriso freddo, che non arrivava agli occhi. Certo, non sopportavo che gi
saltasse al collo ovunque andassero, che apparisse dal nulla anche nei posti più
insensati per limonarselo, che parlasse di come fossero felici quando eravamo
insieme nel dormitorio, ma questa non era gelosia. Ero semplicemente
troppo seria per non arricciare il naso quando una ragazza si comportava in
questo modo, ecco tutto. Ron era solo il mio migliore amico, anche se a volte
diceva cose assurde. Solo il mio migliore amico...
Improvvisamente, girando l'angolo, mi ritrovai a terra,
sbattendo il sedere. Mi ero scontrata con qualcuno, qualcuno che
era...
- Harry - dissi sconsolata, tenendomi la fronte con la
mano, ancora a terra. L'altro mio famoso amico era anche lui a terra, e mi
guardava con espressione colpevole, ma un sorriso lottava per non apparire sulle
labbra. - Maledizione, stai attento - dissi piano, mentre mi rialzavo.
- Veramente anche tu cammini guardando i tuoi piedi, la
colpa non è tutta mia, concludiamo con un fifty-fifty e non parliamone più -
replicò lui sorridendo, levandosi la polvere dalla divisa dopo essersi rimesso
in piedi in un attimo. Risi appena, dandogli un'occhiata fintamente
accusatoria.
- Perchè non studi in Sala Comune? - mi chiese dopo aver
notato i miei libri e la mia pergamena, che restavano ancora a terra.
Mi chinai a raccogliere il tutto, dicendo : - C'è stato un
problema. Per l'appunto, vorrei parlartene. Credo che ti piacerebbe farti
quattro risate -
Il moro si strofinò le mani. - Perfetto! Che è successo?
Neville si è dichiarato a Luna davanti a tutti? - chiese quasi
speranzoso.
Lo guardai alzando le sopracciglia, con un sorriso. - No
-, risposi.
- Dobby si è iscritto al CREPA? - continuò lui.
- Macchè - dissi io con una lieve risatina.
- La McGonagall si è sciolta i capelli? - Ormai anche lui
sorrideva.
- Nah -. continuai io, ormai fra le risate.
- Dean e S...-
- Ok, diamoci un taglio - lo bloccai io prima che potesse
dire un'altra sciocchezza - a quanto pare Ron crede che mi piaccia. Dice che
sono gelosa di Lavanda - conclusi, aspettandomi che scoppiasse a
ridere.
L'unica cosa che disse invece fu : - Oh -. Lo vidi
scrutarmi il viso - be'...ma è così, no? - disse con tono confuso e ingenuo,
grattandosi la testa.
Lo fissai stupita per qualche secondo, senza dire una
parola. -...ehm...non è vero?- cercò di incitarmi Harry.
- Qui state tutti impazzendo - dissi io semplicemente,
girando i tacchi e ritornando sui miei passi.
- Hermione, non dovevi andare...?-
- No, basta così, vado al dormitorio - gli urlai dietro in
modo che mi sentisse - Devo schiarirmi un po' lei idee. - E girai
l'angolo.