Nota aggiunta delle Autrici:
2 Luglio 2007- Un saluto a
tutti! Abbiamo come sotto richiesta apportato delle modifiche alla nostra ff
(anche se solo nel capitolo1 per ora).
Volevamo ringraziare chi più
e chi meno ci ha offerto dei suggerimenti per migliorarci, speriamo che ora
magari rileggendo questo capitolo lo apprezzate di più! ^^
Siamo state anche buone,
abbiamo aggiunto un piccolo suggerimento per il sequel a cui la data di
pubblicazione ammonta al 28 agosto! =D
Il personaggio nuovo in questo cap non
apparirà più qui ma sarà a dir poco fondamentale in Unty2 e
l’abbiamo fatto assomigliare fisicamente a una
persona che ci ha dato una gran bella mano come supporto, grazie Fra!!
^^
Buona lettura e promettiamo
di dare una revisione al tutto per migliorare la lettura!
Bacioni e alla
prossima!
Kela and Diddy
(Capitana and
Capo)
Capitolo 1
La mia (odiosa) vita
Eccomi di nuovo davanti ai banchi di
scuola, le vacanze (che ho trascorso con i miei genitori Herman e Loren, e mio
fratello più piccolo Dylan) sono appena terminate e mi aspetta un altro anno
alla Kennedy’s Accademy School.
Il mio nome è Jennyfer, sono una ragazza di
Los Angeles e ho poco più di sedici anni (ho appena preso la patente…che figata
andare in giro sulla mia Porsche Carrera nuova!!).
Sono isolata da il resto del mondo a causa
della ricchezza della mia famiglia e non ho veri amici.
Come gli altri anni, la storia si ripete:
appena entrata nella scuola non ho trovato nessuno con il quale commentare le
vacanze, tranne quelle 3 odiose cheerleaders che mi frequentano solo per la mia
ricchezza.
"Ciao bella" mi dice Kate seguita in coro
dalle altre due. "Sai volevamo venirti a trovare oggi o domani, così potevamo
chiacchierare nella tua sauna".
Ora ho scoperto il motivo per il quale
vogliono "chiacchierare" con me… avranno messo su qualche chilo e cosa non c’è
di meglio di una sauna GRATIS!!!!
Sforzandomi di sorridere rispondo:
"Ah..OK..per che ora venite??"
KATE : "Per le 16.00…16.30 dipende quanto
ci metto a truccarmi… eeeeee" ridono tutte e 3.
Che risata da oche… pensa di aver fatto una
gran battuta, e le altre di averla capita?!?
---
DRINN
Quanto ho sognato questo momento… la
campana che segna la fine di tutte le lezioni!!
Mentre vado a recuperare mio fratello,
anche lui a scuola, mi viene in mente che domani dovrò partecipare a una
stupidissima gita…tema: i PIRATI!!!
Odio i pirati: rozzi individui che derubano
la gente, si ubriacano dalla mattina alla sera, non rispettano le donne e che…
non si lavano mai.
Credo che mi annoierò a morte!
"Ciao mozzarella…" eccolo, la
reincarnazione del male… MIO FRATELLO!!!
"Ciao nano, sali che ho molte cose da
sbrigare… mettiti la cintura, non voglio che mi ritirino la patente per colpa
tua!!"
Come il solito no può stare zitto ed
obbedire, ma risponde: "Si si, ma la musica la scelgo io!!"
Non riesco neanche ad iniziare la frase
che... There you go You're always so right It's all a big show it's all about
you…
"NOOOOOO…DYLAAAAAAN, questa no, lo sai che
la odio!!", e sotto al frastuono della canzone dei Simple Plan SHUT UP, sento
mio fratello che controbatte: "APPUNTO".
Grrrrrrrrr, se non fosse mio fratello avrei
aperto la portiera, e l’avrei scaraventato giù dall’auto!!!
Eccola per fortuna, la stradina che conduce
al garage della villa dove abitiamo. Finalmente posso spegnere la macchina e
fino a cena non rivedrò mio fratello… casa dolce casa!
Appena entrata nell’atrio, in cima alla
scalinata centrale noto mia madre che litiga animatamente con Consuelo (la
domestica), il motivo del litigio è la scarsità di fiori in casa.
Mia madre sa come rendersi
insopportabile!!!
Quando si accorge della mia presenza, mi
rivolge un saluto indifferente, i fiori sono un argomento molto più importante e
delicato per lei.
Le ricambio un CIAO e corro in camera mia
per riordinare e far scomparire alcuni oggetti, visto che le mie più
"simpatiche" e accattone di amiche stanno per arrivare.
---
TOCK TOCK
IO: "Si?!"
CONSUELO: "Le sue amiche sono giù in
giardino che l’attendono, signorina"
Io: "Grazie Consuelo, le dica che scendo
subito"
Di corsa indosso sopra al costume una
camicia di seta bianca, una minigonna di raso nera e mi fiondo in
giardino.
Kate, Susy e Nancy mi salutano e insieme
andiamo verso la sauna.
Kate sfoggia un mini bikini rosa con dei
fiocchi sui lati (io odio il rosa), Susy invece ha un costume bianco con dei
stupidi cuoricini rossi e infine Nancy ha un costume intero con del pizzo che mi
ricorda il tutu delle ballerine di danza classica.
Io invece ne indosso una a due pezzi
semplicissimo e nero, quelle tre sembrano appena uscite da una rivista di
moda!
Passano la bellezza di trenta minuti a
farsi complimenti a vicenda per la scelta dei capi, sto quasi per intervenire
innervosita e dirne quattro a tutte e 3 quando finalmente Susy sente caldo e
convince anche le altre a prendere una decisione su che cosa fare questo
pomeriggio.
Infine anziché la sauna, come avevamo
prestabilito, abbiamo optato per fare un rilassante idromassaggio dato che Nancy
aveva paura che le si gonfiassero troppo i capelli con il vapore… Meglio
sorvolare!! Dio come le odio queste tre…
Per tutto il pomeriggio ho sopportato
pettegolezzi di qualsiasi tipo; ma ad un certo punto mentre le mie "adorabili"
ospiti spettegolano su Madonna mi sembra di percepire qualcosa si
strano.
"Raga, scusate se vi interrompo… avete
sentito anche voi quello strano rumore??" domando allarmata.
SUSY: " Nooooooo, io niente. Forse ero
troppo presa dal discorso!"
KATE e NANCY "Nooo magari te lo sei
sognata!!!"
Si sognata, queste tre sono simpatiche come
la sabbia nelle mutande… peccato però che sono le mie sole e uniche "amiche".
Tutti gli altri credono che sia una ragazza superficiale e viziata… ma non è
così.
La mia vita sembra felice e spensierata, in
realtà io non vedo quasi mai i miei genitori perché sono sempre in giro per
affari e le poche volte che ho l’occasione di stare insieme a loro, c’è sempre
qualche affare o cliente più importante che interrompe bruscamente il ritrovo
della nostra famiglia.
Due avvocati divorzisti! Al giorno d’oggi
si ha un divorzio ogni 11 minuti, che posso pretendere?
Se riescono ad essere a casa una volta ogni
tre mesi per due serate è un miracolo.
Per un attimo la mia mente vaga sulla mia
infanzia ma un urlo mi riporta bruscamente alla realtà, nel mio giardino, dentro
la vasca idromassaggio.
Tutte e quattro sobbalziamo e urliamo senza
capire esattamente cosa sta succedendo.
Dalla vasca idromassaggio inizia ad uscire
una marea di schiuma, perché mentre noi ci stiamo rilassando, la peste di mio
fratello butta senza ritegno all’interno della vasca un intero barattolo di
sapone.
Ancora con il fumo che mi esce dalle
orecchie vedo il mio caro fratellino ridere come un matto.
Il sangue mi sale tutto ad un tratto al
cervello, senza capire più niente, comincio a rincorrerlo e ad insultarlo per
tutta la casa.
Che scena patetica!
Senza riuscire ad acchiappare quel demonio,
torno in giardino per controllare la situazione.
Trovo Kate che piange e mi corre incontro
dicendo: "UEEEEEEE, io non gli ho fatto niente a quel bambino… è pazzo… oggi
sono andata dal parrucchiere e ho speso 70 $ per la messa in piega, e guardami
ora, sono rovinata!!"
Sinceramente non so cosa mi trattiene dal
scoppiarle a ridere in faccia.
Qualche minuto dopo tornano tutte e tre
alla rispettiva "casa di Barbie" nelle loro camerette rosa confetto, tra i
profumi pregiati, i vestiti di stilisti i italiani e cosa molto più
confortevole: fuori dalla mia vita!!
Almeno fino a domani quando le rivedrò a
scuola…
Nel giardino la situazione si è
stabilizzata, il custode sta sistemando tutto il disastro.
Sospiro rassegnata ammirando l’ennesima
semi catastrofe opera di quel piccolo diavoletto e convincendomi che non
cambierà mai.
Anche Mary Poppins perderebbe la pazienza e
si strapperebbe tutti i capelli con lui!!!
Visto che non ho niente da fare, decido di
andare in camera per ascoltare la musica e giocare con il PC.
--
Drinn drinn.
Il mio telefono inizia a suonare, tolgo del
tutto il volume alle casse del computer e sorpresa rispondo…
"Ciao bella, sono Kate, volevo chiederti
scusa per la mia scenata…"
Oh santo cielo ancora lei…
La interrompo subito dicendo:
"No non preoccuparti, mio fratello è una
peste… mi dispiace per quello che è successo!"
A volte mi sorprendo delle mie doti di
attrice!!
KATE: "Non preoccuparti infondo ha messo
sotto sopra il tuo di giardino e non il mio!! hehehehe [ride a mo di gallina in
procinto di essere strozzata] Eh si, so cosa stai pensando… [tu pensi??? O_o di
sapere a cosa io sto pensando poi???] I miei capelli ne risentiranno è ovvio, ma
sopravivero! [Intanto si dice sopravvivrò quanto ha in grammatica questa
ragazza?? o_0] Sono sempre la ragazza più bella della scuola no?!" conclude
ridacchiando tra se e se.
Si si come no, hai ragione tu…
Probabilmente in questo istante mentre è al
telefono con me si mette lo smalto color perla alle unghie, si pettina i capelli
o si mette il mascara…
IO: "Ehmmm certo Kate… hai altro da
chiedermi??" domando un po’ impaziente di concludere la telefonata.
KATE: "Oh certo cara! Sai ti chiamavo anche
per sapere cosa indosserai domani per la gita, dobbiamo essere tutte all'ultima
moda!!"
Eccola, lo sapevo, vuole sempre qualcosa…
Non vorrà mica che le presto un abito!
…"non saprei, penso che metterò dei jeans e
una maglietta bianca.." rispondo vaga dando un’occhiata all’orologio della mia
camera, sono quasi le otto e mezza devo andare a cena, dannazione
mollami!!
KATE risponde delusa : "Ah… bhe io metterò
i pantaloni neri di Valentino e la camicia in raso rosa, non si sa mai potremmo
incontrare qualche bel ragazzo!!"
In gita, ad un museo?!?!? Mi sorge un
dubbio... E’ mai stata in un posto del genere??
IO: "Oh, ehm si sarai veramente una favola!
Vedrai cadranno tutti ai tuoi piedi! Scusa ora ti devo proprio
salutare!!"
Con la sua voce squillante quanto odiosa mi
invita a partecipare alla parata che faranno sabato loro galline con i pon
pon durante la partita della squadra di Basket maschile.
Certo Kate… contaci! Sarò lì a fare il tifo
ai tuoi capelli che come minimo profumeranno di marsiglia per il sapone e cloro
per l’idromassaggio fino ad allora... e a sperare con tutta me che ti rompi una
gamba!!
KATE: "Dai, non puoi mancare... sai quanto
ci tengo che tutte le mie amiche vi partecipino!"
Si le tue "amiche" che inviti solo per
vantarti con gli altri di quante conoscenze possiedi.
IO: "Cercherò di esserci, ma non ti
assicuro niente.."
KATE: "Ops... mi è caduto il barattolo di
smalto, ti saluto altrimenti potrei rovinare ulteriormente la mia perfetta
manicure!!"
Non ti smentisci mai tu!
IO: "Ok ciao Kate, a domani"
KATE: "CIAO!!!"
Concludo la chiamata e mi dirigo in cucina,
appena ne varco la soglia, fortunatamente, l’immagine di Kate vestita
'all’ultima moda' con le sue unghie perfette sparisce dalla mia
mente.
Mangio molto in fretta, e 10 minuti dopo mi
trovo già in camera mia a pensare a quanto mi annoierò il giorno
dopo…
Vento alle vele!
Diiii diiii diiiiii
La mia sveglia sta suonando, molto
assonnata la spengo con un colpo secco e mi dirigo in bagno come uno
zombie.
Salto la colazione per non salutare i miei
di nuovo in partenza come è loro solito.
LOREN: "Dove scappi tesoro?" mi domanda a
gran voce dal pianerottolo di casa mentre già sono diretta nel
vialetto.
Ecco, non ce l’ho fatta ad
evitarli…
IO: "In Messico mamma!" Dove vuole che
vada??
LOREN: "Come hai detto??" controbatte non
afferrando del tutto la mia risposta.
IO: "A scuola, dove se no?!" dico seccata
aprendo la portiera dell’auto.
LOREN: "Non premere troppo
sull’acceleratore!"
I soliti barbosi raccomandamenti da
genitore…
Annuisco con la nuca e mi richiudo lo
sportello alla mia sinistra.
Metto in moto il tutto e abbasso il
finestrino dato che vedo mio padre agitare le braccia per richiamare la mia
attenzione, anche lui sul pianerottolo accanto a mia madre.
HERMAN: "Buona giornata bocciolo, torneremo
presto!"
Li saluto con un mezzo sorriso e un cenno
della mano.
Cero ogni volta la stessa cosa:
Saremo presto a casa ragazzi, non
preoccupatevi!
Un impegno improvviso ci trattiene, ma
passiamo il prima possibile a salutarvi!
Siamo presi da un caso davvero particolare
piccoli miei, appena possiamo ci faremo sentire!
Tutte bugie… le ho sentite troppe volte
queste frasi…
E’ una cosa indicibile! Non so nemmeno se i
miei genitori stanno bene insieme e sono una bella coppia, quando mai ho
occasione di vederli?
Tiro l’ennesimo sospiro per cercare di
calmarmi e svolto a destra lungo il vialetto che mi conduce al
centro.
Lungo il tragitto rimango un po’
soprappensiero, rifletto…
Oggi strano ma vero poi non sono in
compagnia del marmocchio di mio fratello, ha voluto andare a scuola in
pullman!
E’ molto insolita come cosa ma non ci perdo
troppo tempo, mi sto già deprimendo da quando sono sveglia per la noiosissima
gita che mi aspetta!!
Mi distraggo un secondo dal guardare la
strada per osservare meglio uno strano movimento di persone nel chiostro di una
casa.
Un’altra famiglia in partenza a quanto
pare: automobile carica di oggetti di ogni tipo, valigie sparse per il giardino
che dà sulla strada, persone che si abbracciano e salutano…
Non sembrano benestanti, sono una famiglia
qualunque…
Avranno vinto una vacanza e ora se la
godono tutti insieme come farebbe chiunque, perché anche per me, mio fratello e
i miei genitori non può esser la stessa cosa?!
Darei qualsiasi cosa perché anche la mia di
famiglia fosse così o per cambiare del tutto la tediosa vita che sto vivendo,
c’è un modo perché ciò avvenga?
Riporto lo sguardo sull’asfalto della
strada, ma i miei occhi non percepiscono solo il grigio dell’asfalto e il bianco
delle strisce che la delimitano, bensì una macchia multicolore che osservandola
meglio si trasforma in una persona, anzi una donna! Chinata in avanti al centro
delle strisce pedonali.
La velocità della mia auto è sostenuta ma
vado piuttosto forte, la prenderò in pieno così!!
Premo immediatamente e giusto in tempo il
piede sul freno, il fischio della brusca frenata riecheggia in tutto il
quartiere ma nessuno vi fa caso, sono abbastanza in ritardo le case intorno a me
saranno già deserte.
La mia Porsche nera si blocca a circa due
passi dalla donna che nonostante tutto il trambusto non si è smossa di un
millimetro.
Le mie braccia tremanti sono ancora
tesissime e aggrappate al volante, il mio respiro è diventato molto affannoso
per l’improvviso spavento che mi sono presa e per tranquillizzarmi cerco di
stabilizzare il respiro e battere le palpebre che sono rimaste ancora sbarrate
dalla paura.
Mamma ogni tanto ha anche ragione a dirmi
di guidare piano!!
Senza pensare troppo a me mi slaccio con
foga la cintura e mi precipito giù dal veicolo con il cuore il gola per
soccorrere la donna.
Sbatto la portiera e mi chino subito a
terra aspettandomi non proprio una reazione amichevole e preparandomi a porgere
tutte le scuse possibili ed immaginabili.
Ma non è così!
Ne rimango ancora più sconvolta, per
qualche istante ho come l’impressione di aver avuto un’allucinazione e che sia
tutto uno brutto scherzo.
La figura davanti a me non si è smossa di
un millimetro da come l’avevo vista prima della frenata, comincio a pensare che
sia una statua. o_0
Decido di toccarla per assicurarmene del
tutto, ma non’appena volgo un passo più vicina a lei si anima incredibilmente e
da chinata in avanti si mette in posizione eretta.
Forse non si è mossa pietrificata dal
terrore ma mi sembra improbabile…
IO: "E..Ehm s-signora mi scusi tanto, è
tutta colpa mia.. sono terribilmente dispiaciuta! Mi sono distratta e per poco
ho evitato un guaio… Si sente bene, posso esserle d’aiuto?" balbetto
turbata.
Alzandosi in piedi ho modo di vederla in
viso: si tratta di una donna molto bella, con i capelli ondulati e biondi
raccolta da una treccia sistemata da dei nastri.
I suoi occhi ambrati mi osservano curiosi
ma sereni come all’oscuro del gravissimo pericolo che hanno appena
scampato.
Indossa delle vesti gitane e un poco
consumate che le ricoprono il corpo da capo a piedi nonostante il caldo di
questa mattinata ancora estiva per la stagione.
Attendo parecchi secondi ma non accenna a
rispondermi, magari è più spaventata di me ma non sembra dimostrarlo.
IO: "Ha perso qualcosa per strada per caso,
l’ho vista chinata verso terra…!"
"Sto benissimo grazie, no non ho perso
nulla. Tu sì però!"
Finalmente mi rivolge la parola ma il
significato quelle parole pronunciate da quella voce in ogni caso rassicurante
mi turbano profondamente.
IO: "Come dice?"
"Dieci anni della tua vita! ..Con la
frenata improvvisa che hai fatto sarai terrorizzata a morte adesso!!"
Tiro un sospiro si sollievo, pensavo già
qualcosa di grave invece vuole solo scherzare.
Rido nervosamente ancora scombussolata e le
faccio ancora una volta tutte le mie scuse, sono stata davvero una
irresponsabile!
Dopo avermi rassicurato che anche lei sta
bene e non ha bisogno di nessun mio aiuto mi appresto a risalire in
auto.
Sono davvero in ritardo, tra dieci minuti
il pullman diretto al museo dei pirati partirà senza di me!
Bhe in effetti non mi dispiacerebbe se
succedesse, non è che mi entusiasmi questa gita…
Prima di risalire in auto la sento
pronunciare ancora una volta una strana frase, ho già chiuso la portiera ma il
finestrino accanto a me è calato e riesco a percepire benissimo le sue
parole.
"Vento alle vele!" incita a gran voce con
un gran sorriso.
Inizialmente spero di aver capito male,
infatti mi affaccio fuori dal veicolo con aria stranita.
"Vento alle vele" ripete a voce più bassa
sussurrandolo come un consiglio.
IO: "Che significa?" domando stranita
affiancando con l’auto quell’individua strana ora che si è messa al sicuro sul
marciapiede.
"Solitamente lo interpreto come un sì
"
IO: "Sì? Cosa vuol dire, sì per
cosa?"
"Per la domanda che hai rivolto a te
stessa" risponde in tono calmo sempre mantenendo il sorriso.
Coma fa a saperlo, quale
domanda?
Oh… giusto!
"Darei qualsiasi
cosa perché anche la mia di famiglia fosse così o per cambiare del tutto la
tediosa vita che sto vivendo, c’è un modo perché ciò
avvenga?"
Certo! Se continuo a investire le persone
ferme sulle strisce pedonali finisco in carcere, ecco come la cambio la mia
vita!!
IO: "Bhe… la ringrazio, buona giornata e mi
perdoni per quello che è successo!" concludo non sapendo cosa dire.
"Ci rivedremo Jennyfer, non molto presto ma
solamente nel momento in cui avrai più bisogno di me…!" afferma sollevata ma
sempre con una nota di mistero.
Conosce il mio nome? Forse devo averlo
detto mentre la soccorrevo…
Anche se un po’ frastornata annuisco con la
testa "Spero in quel giorno di ritrovarla tutta interna! Presti anche lei
attenzione quando gira da questi parti!" raccomando un po’
preoccupata.
Ricevo un sorriso rassicurante quindi la
risaluto e mi rimetto in moto superando quel vialetto in pochi
secondi.
Svoltando ancora a destra e attraversando
il grande incrocio mi trovo direttamente nel parcheggio della scuola.
-
Non mi viene dato neanche il tempo di
parcheggiare che le mie 3 amicone mi trascinano tutte esaltate per la gita sul
pullman.
Ma che ho fatto di male per meritarmi
queste qui??
Dopo 2 ore di viaggio finalmente siamo
arrivati, un altro minuto e facevo una strage!
Tutte quelle urla, quelle risatine e
commenti idioti su qualsiasi cosa o persona, non ne potevo più! Mi è venuto un
gran mal di testa!!
Per fortuna il mancato incidente non mi ha
riportato nessun danno ne a me ne alla mia auto semi nuova che ho quasi da un
anno, si è trattato solo di un bel spavento!
Le parole di quella donna poi, di cui non
conosco neanche il nome… mi hanno turbata, quei termini "pirateschi"
poi…
Sapeva anche del tema della mia
gita?
Bho forse era una donna solo un po’
eccentrica…
Entrati nel museo, ci viene in contro una
donnona, alta e ben piazzata che con un accento tedesco che si presenta come
nostra guida e ci indica il percorso che dobbiamo seguire.
Fin dall’inizio mi tengo tra gli ultimi
della fila mente le 3 odiose sono in pole position pensando si assistere a
chissà che… ma non sono mai andate in gita scolastica prima d’ora??
Pian piano mi distacco completamente dal
gruppo e mi avventuro per un corridoio disanimato sola soletta.
In lontananza avverto il vocione di
decadenza tedesca della nostra guida, perfetto sono nell’altra sala posso
girovagare come voglio indisturbata!!
Percorro il corridoio a passi lenti e poso
lo sguardo su ogni cosa per gustare ogni piccolo particolare.
Avanzando mi soffermo del tutto ammaliata
su un bellissimo quadro che raffigura un veliero, anzi no!
Un galeone seicentesco con le vele nere.
Tra lo stupore per la sua sconsiderata
bellezza mi avvicino alla targhetta dorata che lo affianca e leggo che si
chiamava Black Pearl.
In questo dipinto c’è qualcosa di magico…
stupefacente… non so spiegare cosa provo ma è una bellissima
sensazione…
"Signorina Jennifer Allyson, ritorni
immediatamente insieme al suo gruppo!!"
Alle mie spalle mi sorprende la mia
insegnate di storia antica, probabilmente catturata dal dipinto non mi sono
accorta della sua presenza, che spavento!
"Si professoressa Eves" dico delusa per la
mia fuga non del tutto riuscita.
Mi volto e guardo sospirando seccata per
l’ultima volta quel bellissimo dipinto, infine amareggiata mi dirigo verso i
miei compagni.
Non capisco cosa ci trovano di bello e
affascinante, le mie compagne, in un pirata. Uff… ma quando finisce questa
tortura???
Seguendo il gruppo, mi ritrovo in una sala
enorme mentre ascolto la guida che dice:
"Bene, kvesta essere una sala
importantissima ja perché kvi, è custodita una mappa! Studiosi stanno ankvora
cerkando di kapire a cosa servire mappa…! Sopra vi è rappresentato il monto e
alkune rotte, ma esse sono impossibili da percorrere a causa dei venti
sfavorevoli ja, quindi si cerca ankvora oggi il vero motivo per il quale essa è
stata creata…"
Ha bisogno di qualche ripetizione di lingua
questa signora…
La mappa in questione è grande più o meno
come un due fogli a formato "A4" e le linee tracciate sono color blu (quelle che
rappresentano i confini dei continenti) e rosse (quelle che rappresentano le
rotte).
Stranamente noto che è molto
spessa!
Bhe devo dire che sarebbe interessante se
fossi il pirata Barbanera ma meglio girare all’argo a queste cose… di certo non
fanno per me!!
Finalmente dopo 7 ore infernali sono di
nuovo a casa mia.
Ammetto che non è stata una giornata
spiacevole ma avrei preferito che trattasse un argomento migliore!!
Girando per casa mi prende la curiosità di
cercare mio fratello, anche se è una peste gli voglio bene e mi piacerebbe
sapere come ha passato la giornata.
Entro in camera sua tranquillamente senza
bussare e……… mentre cercavo di digli CIAO, le parole dolci e affettuose mi
muoiono in bocca e vengono sostituite da: "DYYYLAAAAN, COSA DIAMINE HAI FATTO…
MA SEI FUORI DI TESTA?? "
DYLAN: "Ma… ma… ma io…."
Lo interrompo subito: " Ma io COSA!!! Cosa
ci fa la MAPPA qui???? Non avevi abbastanza giochi? Ti devi mettere pure a
rubare…ti sei bevuto il cervello??"
DYLAN: "Lo so che è sbagliato… ma mi
piaceva!!"
IO: "Ti piaceva?? TI PIACEVA??? Ma ti rendi
conto nel guaio nel quale ti sei cacciato… aspetta che lo venga a sapere mamma e
papà!!!"
DYLAN: "No no… mamma e papà non devono
sapere niente…ti prego non dirglielo, in qualche modo la farò riavere al museo
domani mattina…va bene? Ma non dire niente a mamma e papà!!!" dice
supplichevole.
IO: "Vieni a una mia gita, ti metti a
rubare… E mamma e papà non devono sapere niente???"
DYLAN: "Già!!"
IO: "A volte mi chiedo se veramente sei mio
fratello, e non un fungo travestito da essere umano!"
DYLAN: "SPIRITOSA"
IO: "Va bene, ti aiuterò a farla
ricomparire domani mattina al museo… ma fino ad allora la terrò io!
Intesi??"
DYLAN: "No l’ho presa io e la tengo
io!"
IO: "Sono io la più grande, siamo già nei
guai e fino a domani la tengo io!!!"
In quel momento la afferro da una parte,
mentre mio fratello la tiene saldamente dall’altro lato.
No la tengo io, no io, no io…
Queste parole riempirono la stanza per più
di 10 minuti.
Ad un certo punto, nervosa, la tiro verso
di me, Dylan fa lo stesso e…CRAK…
La mappa si strappa a metà…
Per qualche secondo rimango a bocca aperta
senza distogliere lo sguardo da Dylan che scioccamente si mette a
piangere.
IO: "Dai piccolo, non fare così! Troveremo
(lo spero) una soluzione in qualche maniera…"
DYLAN: "Sigh sigh, dici sul serio?" domanda
con i lacrimoni che gli rigano le guanciotte rosee.
IO: "Si… [tento di rassicurarlo rassegnata
accarezzandogli la testa] Ma… questo cos’è??"
Mi allontano da mio fratello con ancora la
mia parte di mappa in mano e raccolgo un foglietto adagiato per terra con su
incise diverse parole… Rivolgendomi a Dylan:
"E’ tuo?"
Il nanetto si decide a smetter di piangere
risponde ancora singhiozzante: "No, non l’ho mai visto prima d’ora… cosa c’è
scritto???" conclude curioso venendomi vicino.
Insieme cerchiamo di leggere le parole
incise su quello strano pezzo di carta…
...una luce bianca ci avvolse e… su di noi
calò il buio!
Allora vi ispira questa storia? Volete
sapere la fine che faranno i nostri eroi (si siamo Capitana and
Capo àdue pazze!!) fateci sapere
Kiss
Kela and Diddy
(Capitana and Capo)
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