Un incontro straordinario

di sophie97
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Un incontro straordinario


 

 
Accadde tutto in un attimo.
Caddi giù, poi sentii sotto di me qualcosa di duro…un colpo alla testa e mi siannebbiò la vista.
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai in un luogo sconosciuto: ero circondata da mura altissime ed ero seduta a terra, tra la polvere.
Mi guardai intorno, spaesata: davanti a me camminavano uomini vestiti con armature splendenti.
Uno di essi si avvicinò: «Vi serve aiuto?».
Era un guerriero come gli altri, ma aveva un aspetto vagamente familiare.
«Chi…chi sei?»balbettai impaurita.
«Chi sono? Io sono Ettore elmo abbagliante, figlio di Priamo ed eroe Troiano.».
«Ettore? Ma…ma allora io mi trovo…a Troia?»domandai, ancora più confusa di prima.
«Certo, vicino alle mura della rocca sacra di Troia.»precisò lui con voce solenne.
Mi sembrava impossibile, ma ero molto curiosa e gli domandai di raccontarmi la sua storia.
L’eroe acconsentì senza pensarci un attimo e cominciò a narrare: «Come ho già detto sono figlio di Priamo e da dieci anni combatto per salvare Troia dall’esercito Acheo, guidato dal potente Agamennone e da Menelao, suo fratello.».
Lo interruppi quasi subito: «Da dieci anni? E come è iniziata la guerra?». In realtà avevo studiato a scuola la causa della guerra di Troia, ma in quel momento avevo l’opportunità di ascoltare un eroe che l’aveva vissuta e la stava ancora vivendo!
«Dieci anni fa»spiegò lui «Io e mio fratello, Paride, ci recammo alla corte degli Achei; qui egli conobbe Elena, moglie di Menelao, la più bella fra le donne. Se ne innamorò e decise di portarla sulle nostre navi qui, a Troia, patria di Priamo. Gli consigliai di riportare indietro la donna, ma egli non mi diede ascolto. Menelao chiese aiuto a suo fratello, il potente Agamennone, e l’Atride signore d’eroi organizzò la spedizione per riprendersi Elena.».
«Ma…a che punto siamo della guerra di Troia?»chiesi estasiata.
«Io ho ucciso Patroclo, amico fedele di Achille Pelide, ritiratosi dalla guerra in seguito ad una lite con il potente Agamennone.»spiegò.
«E ora?»la domanda mi uscì spontanea e l’eroe troiano rispose, come sempre senza esitazione: «Adesso il terribile Achille Pelide io devo sfidare a duello. Uno solo tra noi vivrà, e si compirà per me quel che il Fato, sopra al volere di Zeus e di tutti gli dei, ha deciso.».
«Perché vai in guerra? Non hai un figlio? Non temi di non poterlo più rivedere un giorno?»domandai. Io con un marito e un figlio così piccolo non sarei mai andata in guerra!
«Ciò mi disse anche Andromaca, mia moglie, tenendo tra le braccia il piccolo Astianatte. Ella non vuole che io combatta; ha paura un giorno di vivere come schiava degli Achei. Ma io combatto per difendere la mia città, non come il Pelide Achille solo per la gloria!»rispose Ettore.
«Ora devo andare, il duello mi aspetta.»aggiunse.
Io lo fermai perché sarei stata ore ad ascoltarlo, ma soprattutto perché avevo letto sul libro di epica la fine a cui andava incontro Ettore. Non potevo non dirglielo! Non potevo lasciarlo andare incontro alla morte!
«Aspetta!»gli dissi «Non andare da Achille, ti ucciderà! L’ho studiato…tu morirai!».
«Questo mi ha detto anche Patroclo morente, ma io devo andare a combattere. Se vorranno gli dei, e Apollo arco d’argento, mi staranno accanto durante il duello. Inoltre se non vado avrò troppo rossore dei Teucri e delle Troiane lungo peplo…».
Io lo interruppi: «Lo so, l’hai già detto ad Andromaca, ho studiato anche questo. Ti vergogni…ma almeno resta a raccontarmi ancora qualcosa!».
«Altro non ho da raccontarti»rispose l’eroe «Sarà il destino a decidere della mia vita.».
«Achille ti ucciderà! E poi verrà ucciso da Paride, che con una freccia colpirà il suo tallone, unico suo punto vulnerabile…fidati!»provai ancora a fermarlo.
«Non dubito delle tue affermazioni, o fanciulla,  e non so come tu possa conoscere tutto questo, ma ti prego, non insistere, perché il mio destino si compia com’è giusto che sia.»e, dicendo questo, si allontanò, verso le mura di Troia.
Non tentai più di convincerlo: in fondo non potevo certo cambiare la storia!
Lo vidi allontanarsi e intanto riflettei: com’ero finita così indietro nel tempo?
 
Riaprii gli occhi e mi trovai sul pavimento di camera mia. Sulla scrivania aperto il libro di epica…e altri libri a terra…
Poi mi ricordai: stavo studiano epica quando salii su una sedia per recuperare un quaderno su uno scaffale; dovevo essere caduta e aver battutto la testa immaginandomi l’incontro con Ettore e tutto il resto!
Mi rimisi seduta e ricominciai a studiare.
Sorrisi leggendo il titolo del capitolo: “Il duello fra Ettore e Achille”.
 
 



Buona sera a tutti!=))
Ecco la mia prima storia in questa sezione, è un po’ corta e magari la giudicherete senza molto senso, ma spero comunque che vi sia piaciuta!
Aspetto le vostre recensioni se vi va!
A presto!^-^
Sophie=D





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