La
douceur du foyer (Casa dolce casa)
Fanfiction:
White
Collar
Titolo: La
doucer du foyer - Casa dolce casa
Autore:
Azertynin Traduzione: DeAnna
(spero di essere riuscita a renderla al meglio...Io, comunque, ci ho
provato! )
Capitolo
1
New
York, Venerdì 14 gennaio.
La tempesta infuriava. Anche
utilizzati alla massima potenza i tergicristalli non erano
granché utili. Peter lottava contro quella maledetta bufera
di neve, quei
fastidiosi fiocchi che gli impedivano di vedere oltre un paio di
metri, mentre cercava di portare Neal da June prima che le
strade fossero bloccate.
Non
appena era stato dato l'allarme della tormenta Hughes aveva
raccomandato a tutti i federali di tornare al più presto
alle
proprie case, prima che fosse troppo tardi e fossero costretti a
pernottare nei propri uffici.
Peter aveva
rapidamente impilato in diverse scatole i vecchi fascicoli su
cui la squadra aveva lavorato quel giorno: uno per Diana, uno per
Jones, uno per Neal e uno per se stesso.
Avrebbero
potuto continuare a lavorare comodamente nelle proprie case, al caldo
e al sicuro, fino a quando la tempesta non fosse finita e le strade
fossero state di nuovo libere.
Neal
guardava distrattamente i fiocchi di neve che colpivano il
parabrezza.
Erano
solo le quattro del pomeriggio, ma il cielo era così scuro e
cupo
che i lampioni e i fari delle auto erano già
accesi. Pochi
metri davanti a loro potevano scorgere la sagoma di un veicolo e gli
aloni delle luci posteriori rosse. Erano bloccati lì da
almeno dieci
minuti. Mezz'ora era stata sufficiente a rendere impraticabili le
strade di New York; probabilmente qualche macchina impantanata
bloccava l'incrocio ad un centinaio di metri di
distanza!
“Dannazione! Non arriveremo mai! Rimarremo
bloccati qui per ore!”
Le parole di Peter ed il suo tono
frustrato,scossero Neal dai propri pensieri.
“Peter: siamo a
soli due isolati da casa tua. Non riusciresti a tornare indietro da
casa di June. Lasciami qui. Posso tranquillamente prendere un
taxi....o semplicemente camminare! Arriverei prima a piedi che di
questo passo!”
“Hai voglia di sgranchirti le
gambe?”
“Più o meno...”
In
realtà era decisamente meno che più!
L'ultimo
caso aveva sfinito Neal. Avevano lavorato giorno e notte per
catturare un ricettatore d'arte. Neal si era finto un acquirente,
guadagnandosi la sua fiducia fino ad arrivare al magazzino del porto
in cui era conservata la mercanzia. Aveva trascorso le ore precedenti
l'arresto appostato al mare, al freddo, aspettando il momento
migliore per chiamare Peter. L'arresto era stato veloce e pulito,
senza che ci fosse necessità di sparare nemmeno un colpo e
con le
prove servite, praticamente, su un piatto d'argento.
Neal
si era svegliato, il giorno dopo, con un feroce mal di testa, un
forte mal di gola e dolori muscolari ovunque.
Come
faceva sempre, dopo un caso impegnativo e portato a termine con
successo, Peter aveva tirato fuori vecchi fascicoli da
riesaminare,per consentire alla sua squadra di lavorare in ufficio
per qualche giorno.
Dal
suo ingresso alla White Collar Neal aveva risolto parecchi vecchi
casi semplicemente scoprendo qualcosa che, in precedenza, a qualcuno
era sfuggito! Ma nello stato in cui si trovava sapeva di essere a
malapena capace di rimanere concentrato su un singolo fascicolo!
“In
nome di ... !”
Peter
aveva sterzato bruscamente verso il marciapiede per evitare lo
scontro con l'auto di fronte.
“Peter !”
“Lo
so. Ho capito!”
Peter svoltò a sinistra verso casa.
Lasciando
la via principale si trovarono in una strada tranquilla a poche
centinaia di metri da casa Burke. Nonostante la mancanza di
traffico, l'agente guidava lentamente, in modo prudente, data la
scarsissima visibilità, così da non essere
costretto a a frenare
improvvisamente.
Neal
si appoggiò al sedile dell'auto, chiudendo gli occhi nella
speranza che ciò fosse sufficiente ad alleviare il mal di
testa che non gli
aveva dato tregua per giorno. Appoggiò la fronte
contro il
vetro freddo, cercando un po' di sollievo.
Doveva essere
davvero esausto se chiudere gli occhi per un momento bastava a
fargli venire sonno!
Quando
arrivarono a casa Peter lo svegliò scuotendogli una spalla.
“
Ehi! Bella
Addormentata:
la carrozza è arrivata a destinazione! E, a meno che tu non
abbia un
paio di sci, non so come potrai arrivare da June, con tutta questa
neve! Mi
casa es tu casa,
almeno fino a che la situazione non migliora.....”
Neal
guardò fuori, vide che la tempesta era peggiorata.
Non
provò neppure a protestare, vinto non tanto dalla furia
della bufera
quanto, soprattutto, dalla stanchezza e dai dolori alle gambe.
“Credo che sopravviverò ad una notte a casa
Burke!”
L'aria fredda che invase l'auto quando Peter aprì
la portiera fece rabbrividire Neal. Tirò su il
colletto della
giacca, e chiuse tutti i bottini prima di aprire la portiera a sua
volta. Qualcosa la bloccava, impedendogli di aprirla più di
qualche
centimetro. Più spingeva, più si
bloccava.
“ Fermo
Neal! - gridò Peter - C'è un cumulo di
neve sul marciapiede,
più spingi e più si blocca! Aspetta un
minuto!”
Neal
osservò dallo specchietto retrovisore e vide che Peter
prendeva una
pala dal portabagagli. Sempre
pronto ad affrontare qualsiasi situazione!
Pensò fra se, sorridendo.
Con
qualche palata Peter liberò la strada per Neal e
aprì la portiere
posteriore per recuperare gli scatoloni con i fascicoli. Ne diede uno
a Neal e tenne l'altro in equilibrio col braccio sinistro, mentre
con l'altro cercava le chiavi dell'auto nella tasca del cappotto.
L'intenzione
era quella di fare le scale il più velocemente possibile
affinché i
file non si bagnassero troppo, ma le scale erano scivolose e Peter
sarebbe finito a gambe all'aria se Neal non l'avesse sorretto.
Aveva
appoggiato la scatola per sostenerlo, ma il peso dell'agente li fece
quasi cadere entrambi sulla neve.
“Va
tutto bene Peter? Niente di rotto?”
“Meravigliosamente!
Tutte le cartelle saranno zuppe!”
“Lo prenderò come un
no...”
Peter si liberò dalla stretta di Neal e si
inginocchiò al suo fianco. Erano entrambi coperti
di neve dalla
testa ai piedi e in quel momento notò il viso pallido di
Neal. La
sua pelle era chiaro come i fiocchi di neve che gli coprivano le
spalle e i capelli. Guardandolo più da vicino, vide anche
che
tremava dal freddo e strinse il cappotto per quanto possibile, contro
di lui.
“Neal...”
“Peter ?”
“Sei
sicuro di star bene?”
Ogni volta che Peter gli aveva fatto quella domanda, Neal l'aveva
contraddetto. Così non fu sorpreso
dalla sua risposta, anche se ne mise, immediatamente, in dubbio la
veridicità.
“Sì, perché non dovrei?”
“Ok. Mmm,
e ... uh. Grazie per ... sai. Per avermi
sorretto....”
“Niente. Siamo in mezzo alla neve no?”
“Aiutami a prendere i fascicoli”
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