Memories of childhood stuffed animals

di pucia
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Sisterhood
Lane aveva quasi raggiunto la casa Gilmore, mentre con la mente stava cercando di ricordare quand'era l'ultima volta che aveva visto e parlato con Rory. Non ci mise molto. Ricordò subito.
Erano passati cinque anni da quando la sua amica si era trasferita a San Francisco con Logan, ed era proprio per il battesimo dei gemelli che non la vedeva.
Ormai mancava soltanto la curva, si immaginava la casa lì, dove era sempre rimasta fino all'ora. Non era più entrata in quella piccola e grande casa della sua infanzia felice.
Davanti alla porta non sapeva bene cosa fare, se urlare, bussare o suonare quel campanello fastidioso che Lorelai tanto odiava.
« Lane!!!! » sentì urlare da dietro le sue spalle.
Con calma si voltò e vide quel suo viso angelico, come era sempre stato. La ragazza più bella e più timida della vecchia scuola.
« Sei tornata... »
« Sono tornata. »
Sorrisero e senza aggiungere altra parole si corsero incontro abbracciandosi forte. Entrambe piansero in silenzio, cercando di non far notare all'altra le calde lacrime che scendevano e bagnavano i capelli.
« Devi raccontarmi tutto! Dove sei stata, che fine hai fatto, fai ancora l'assistente di tuo nonno a Yale, come va con Logan... »
« Calma calma, c'è tempo. »
« Ah non parti subito? Quanto rimani in città? »
« A dire il vero penso di ritornare a casa. »
« Si ma quando? Domani, questa sera... no questa sera non puoi sei appena ritornata! »
« No no. Ritorno a Stars Hollow! »

Lane rimase a bocca aperta. C'era qualcosa che non andava. Rory non avrebbe mai lasciato il lavoro da reporter, quello che tra l'altro aveva sempre amato.
« Ma come? E il lavoro? »
« Ho chiesto un'aspettativa. Intanto mando i miei articoli per email, poi chissà magari posso lavorare al giornale della città. »

Aveva quasi deciso di lasciare tutto. Tutti i suoi sogni, tutto il suo sforzo per entrare nel campo, tutta la sua meravigliosa carriera. Erano davvero uguali.
Lane aveva lasciato la band e non suonava più, Rory aveva accantonato il suo sogno per sempre.
« Che amarezza » pensò ad alta voce, togliendo il sorriso ad entrambe.
« Basta con la tristezza. Allora dimmi, come stanno i gemelli. È un sacco di tempo che non li vedo, saranno cresciuti! Mamma mia che madrina snaturata che sono. E Zach invece? Ora che lavoro fa? Sono sicura che è rimasto lo stesso! »
« Rory... »
« Scusa parlo troppo in fretta, non ho perso il vizio. »
« Io e Zach ci siamo separati. »

Piombò di nuovo il silenzio. I cinque anni avevano cambiato tanto, praticamente tutto.
« Come? Perchè? »
« Dopo che sei partita tu, Zach ha accettato l'offerta per sostituire il chitarrista di una band di apertura in un tour. E così dopo due anni è partito. »
« Non ci credo! Io credo che alla fine non partisse più...»
« Si, così aveva detto. Ma fare il padre forse non era abbastanza. Gli mancava la musica, come del resto manca anche a me, ma sono rimasta a crescere due figli. »
« E ora? Dove vivi, come hai fatto per tre anni? »
« Vivo nella casa di sempre e quando lavoro i gemelli li tiene mia madre. »

Il suo più grande incubo era far crescere i suoi figli con la madre. Non voleva far passare la sua stessa infanzia anche a loro, ma per fortuna erano ancora piccoli e potevano capire poco di religione, proibizione e peccato.
« Vuoi entrare dentro? Mia madre ha intenzione di fare i biscotti. »
« Le hai detto di assicurare la casa? In caso scoppiasse. »
« Tranquilla, per fortuna abbiamo anche l'assicurazione sulla vita, almeno mi lascerà un'eredità cospicua! »

Risero amaramente.
Tutte e due si guardarono, studiandosi, cercando qualche cambiamento fisico.
Rory era sempre la stessa bellissima ragazza di un tempo. I suoi capelli erano un po' più lunghi delle spalle. Aveva tolto la frangetta, che faceva molto ragazzina sbarazzina, e l'aveva sostituita con una grande onda che portava vicino all'occhio sinistro. I suoi occhi erano ancora di un bel blu e la sua bocca ancora sottile e dolce.
Come era sempre stato, aveva un look impeccabile. Lane diversamente era ancora rimasta sotto il metro e sessanta. Le sue piccole gambe erano magre e solide. La sua pancia era tornata piatta, frutto di grande allenamento fisico.
I suoi capelli erano raccolti in un chignon nero. Assomigliava molto a sua madre, ma era meglio non dirlo ad alta voce. A dosso aveva gli abiti da lavoro, non la divisa ufficiale perchè da Luke non esisteva, ma portava dei jeans sporchi e una felpa leggera.
« Lavori ancora da Luke? »
« Si sempre come cameriera. Infatti ora dovrei tornare al lavoro. Perchè non vieni anche tu da Luke? Così vedi quanto è invecchiato. »

Tornarono col sorriso mentre iniziarono ad avviarsi al locale. L'autunno stava finendo e poco mancava a Natale, che si avvicinava allegro, mentre tutto cambiava malinconicamente. Anche se dopo tutto forse in città c'era ancora qualcosa rimasto come prima.
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