I motivi
del tempo.
I motivi
del tempo.
Il sole
splendeva su Fell's Church,
una brezza leggera accarezzava la pelle provata da lunghi giorni di afa
e tutti si rallegravano di quest'improvviso cambiamento climatico.
Elena saltellava per il pensionato blaterando su quanto fosse stato
gentile Damon a concedere loro un giorno di tregua. Lo ringraziava,
nemmeno troppo velatamente, di aver pensato a lei e a quanto stesse
patendo il caldo. Damon, d'altro canto, non aveva nessun interesse a
distruggere le illusioni della bionda. Il sole era alto nel cielo e
riscaldava la città, mentre il leggero venticello portava
via
l'afa. I ragazzi uscivano, con ragazzi Damon intendeva Mutt, Elena,
Stefan e Meredith, i vampiri, come lui, rimanevano in casa a godersi la
meritata solitudine e gli ucellini cantavano, cosa poteva esserci
meglio di questo? Beh, un sacco di cose, avrebbe detto Damon Salvatore,
ma in quel momento andava bene così. Oh, se andava bene.
Elena e
gli altri si stavano preparando ad uscire e la ragazza stava tentando
di convincere il vampiro ad andare con loro con i suoi soliti
piagnistei. Damon sorrideva come un perfetto idiota, non che non lo
fosse sempre stato, avrebbe detto Mutt, e chi avrebbe mai potuto dargli
torto? Nessuno. Meredith intervenne, stremata dai capricci di Elena -
Senti Damon, persino gli uccellini cantano. - Lui sbuffò, ma
il
suo sorris si ampliò. Tutti gli ucellini cantavano, o
meglio,
quasi tutti. Nel giro di un secondo si ritrovarono in posizione di
difesa, tutti attorno ad Elena, mentre la porta veniva aperta da un
violento colpo di vento. Quello che lasciò tutti basiti fu
l'urlo disumano, ma piuttosto riconoscibile, che uscì dalle
rosee labbra di una certa strega - Damon Salvatore! Come hai osato?! -
Tutti si voltarono verso il diretto interessato che scrollò
le
spelle e continuò a sorridere divertito. Tutti si erano
chiesti il motivo di tanta allegria e Stefan si era chiesto se,
percaso, la sua bella fidanzata avesse ceduto alle moine del fratello,
ricredendosi dopo l'entrata di Bonnie. Le guance del
'pettirosso' erano di un vivace rosso sangue che ampliarono il sorriso
sarcastico di Damon. Era una fortuna che, per quel giorno, si fosse
già nutrito. I capelli di Bonnie erano una matassa di
boccoli
definiti ma disordinati, come se si fosse appena alzata dal letto e lui
sapeva che era così. Oh, se lo sapeva! Tutti i libri della
biblioteca del pensionato cominciarono a volare in direzione del
vampiro che continuava a scansarli, divertito, sotto lo sguardo
sbigottito del resto dei presenti - Almeno rispondi, razza di
menteccatto! - Sputò Bonnie, visibilmente alterata. Dire che
faceva paura era un eufemismo. La piccola, dolce Bonnie non si
arrabbiava mai e di sicuro non aveva mai scatenato un pandemonio per
nessuno. Stefan tirò una sberla al fratello che gli
lanciò un occhiataccia. Elena, allora si mise in mezzo, e
tentò di calmare Bonnie senza successo - Damon, maledizione
fa
qualcosa! - Sbraitò ad un certo punto, quando un
libro
richiò di colpirla sul naso. Damon saettò in
avanti e
afferrò Bonnie per i polsi. Mossa azzardata, ma almeno
l'effetto
sorpresa le fece abbassare la guardia e le smorzò la rabbia
che
smise di vomitare potere. La tensione era palpabile. Bonnie continuava
a sbattere le palpebre, colta alla sprovvista. Arrossì fino
a
divenire un tutt'uno con i capelli e Damon non potè fare a
meno
che sorridere quasi, inteerito. Quasi. Nonostante lo spettacolino che
stava offrendo non poteva negare che avrebbe almeno dovuto dire alla
piccola screga che gli dispiaceva, che se la fosse presa tanto - Beh,
uccellino, credo che... Insomma... - Non poteva farlo, non era da lui.
Anche Elena sapeva che non l'avrebbe fatto e, invece, sorprendendo
tutti, Damon sbottò - Maledizione! Perché
è
così difficile chiedere scusa! - Le facce sbigottite degli
altri
divennero ancora più stupite quando Bonnie, la piccola,
dolce,
simpatica, sottomessa, Bonnie, nonostante il rossore,
sbottò,
quasi urlando - Non puoi chiedermi scusa per avermi vista nuda,
accidenti Damon! - Tutti cominciarono a bisbigliare, mentre Elena
seguiva la scena come se non riuscisse a credere ai propri occhi - Non
è mica colpa mia se ti cambi davanti alla finestra senza
tirare
le tende, ucellino. - Disse tranquillamente. Bonnie arrossì
maggiormente e la voce si fece più flebile, ma non meno
convinta
- E mi vuoi spiegare cosa ci facevi fuori dalla mia camera, sull'albero
che copre la vista sul prato dove nessuno mi vedrebbe mai? - Damon si
fissò il suo sguardo su quello della strega. Si
grattò la
testa e disse - Quindi non accetti le mie scuse? - Lei fece cenno di no
con la testa, lasciando tutti esterreffatti. Elena tentò di
mettersi in mezzo - Dai Bonnie, tanto sai che Damon ci prova con me. -
Un silenzio di tomba avvolse il pensionato rendendo udibile il ringhio
basso che era uscito dalla gola di Damon, no, dalla gola di Bonnie. Il
vampiro, che ancora gli teneva i polsi, parve stupito. Si
allontanò d'un passo e si rivolse ad Elena - Scusami Elena,
ma
non condivido il tuo pensiero. Torna da Stefan angioletto, preferisco
una strega focosa a un insipida ragazzina viziata! - Tutti cominciarono
a domandarsi che cavolo stesse dicendo. Damon si avvicinò a
Bonnie che fece un passo indietro. Come poteva pensare di sistemare
tutto con delle scuse quando solo chi l'avesse amata, e fosse stato
ricambiato, avrebbe avuto l'onore di vederla nuda e l'onere di non
farla sentire in imbarazzo? Le guance le scottavano, era certa di
essere color pomodoro, ormai, e, quando Demon parlò, si
cheise
di che colore stesse diventando la sua faccia - Beh, uccellino, non
vergognarti, sarò sempre e solo io a vedere la mia
streghetta
senza vestiti, non illuderti di poterla scampare! - Detto
ciò le
si avvicinò e quando le sue labbra toccarono, con una
leggerezza
e purezza quasi dolorosa, quelle della strega il tempo mutò!
C'era il sole, il sole più splendente che si fosse mai
visto, ma
il vento fresco si era intensificato e le foglie entravano dalla porta,
dalle finestre. I fogli dei libri malconci volavano per la stanza e si
riattaccavano ai libri. Le candele si accesero in un secondo e Stefan
si premurò di coprire gli occhi di Elena, evitandole un
bacio
che era diventato degno di un film vietato ai minori.
* * *
Con 'tempo' intendo proprio quello atmosferico. Credo che tutti abbiate
capito il perché. spero vi sia piaciuta e che spendiate un
momento per recensirla :D
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