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Title:
“Stalked”
Author:
JM
Rating:
PG-13 per slash e...guardate gli avvertimenti!
Genre:
azione (molta), caso (ebbene sì, lavorano anche! Ma soprattutto nei primi
capitoli), romance (ovviamente), slash (nemmeno a dirlo)
Pairing:
Gibbs/Tony
Warnings:
violenza (gente uccisa o quasi, cose così... ) e ovviamente slash.
Summary: Un nuovo caso, un uomo ucciso in un modo
alquanto singolare. Mentre le indagini procedono qualcosa turba la tranquillità
della squadra, facendo riemergere un passato doloroso e portando con sé nuove
minacce.
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PROLOGUE - Flowers and coffee
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-Di sicuro questa volta il karma non potrà aver niente da
dire.- dichiarò sicuro di sé Tony, entrando in ascensore. -Le ho anche lasciato
la mancia!- esclamò con un ghigno.
-Le hai lasciato il tuo numero di telefono.- obiettò Kate.
-Appunto.- DiNozzo le sorrise e scese dall’ascensore non
appena le porte si aprirono.
-Sai, non so perché ma ho come l’impressione che avrebbe
gradito molto più un paio di dollari piuttosto che il tuo numero.- puntualizzò
la ragazza.
-Ehi, il mio numero vale molto più di due dollari!- la
contraddisse Tony offeso.
-DiNozzo!- la voce di Gibbs non prometteva niente di buono.
-Si può sapere dove diavolo eri finito?- chiese irritato, scrutandolo
attentamente.
-Scusa capo, ero a prendere qualcosa da mangiare…ti ho
portato questo.- rispose cauto il giovane, porgendogli un caffè.
L’uomo lo prese e si diresse alla sua scrivania, senza dire
una parola, ma scoccando un’ultima occhiata ai due appena arrivati. Si sedette e
aprì un fascicolo, sorseggiando lentamente dal bicchiere caldo.
McGee raggiunse Kate e DiNozzo ancora immobili dove Gibbs
li aveva lasciati.
-Il capo è davvero furioso con te, Tony, ma stavolta
non ho idea del perché se la sia presa tanto.- commentò perplesso l’agente. -E
nemmeno perché adesso ti stia ignorando.-
-Ti piacerebbe pivello, Gibbs non mi ignora. Mai.-
obiettò fiero DiNozzo, scrutando il capo da lontano. -Ho semplicemente usato una
tattica segreta per…come dire…calmarlo.- aggiunse con fare cospiratore e un
sorrisetto stampato in viso.
-Gli ha portato un caffé.- spiegò Kate scuotendo il capo
all’espressione incredula di McGee.
-Come sapevi che sarebbe stato furioso con te?- chiese Tim
confuso.
-Non lo sapeva.- rispose la ragazza per lui. -Ma non è
difficile da prevedere.- ghignò beccandosi un’occhiataccia da Tony.
-DiNozzo!- chiamò irritato Gibbs ad alta voce senza alzare
lo sguardo dal fascicolo.
-Che ho fatto stavolta?- si chiese cupo sottovoce. -Sì,
capo?- domandò all’uomo.
-Hai intenzione di rimanere lì in piedi tutto il giorno o
hai in mente anche di lavorare?- ribatté spazientito continuando a non
guardare nella sua direzione.
-Devi averla combinata grossa se è così arrabbiato anche
dopo il caffè…- ridacchiò Kate incamminandosi con lui verso le loro scrivanie.
-Perché con te non se la prende mai?- brontolò il ragazzo,
improvvisamente di malumore.
Lei alzò le spalle e sorrise divertita.
-E dì alla tua ragazza di non azzardarsi mai più a mandarti
dei fiori in ufficio o sei licenziato.- minacciò seccato Gibbs, alzando per la
prima volta gli occhi e fulminando con lo sguardo il suo sottoposto.
Tony lo guardò confuso, poi vide un grosso mazzo di fiori
sulla sua scrivania e si avvicinò sorpreso.
Il bigliettino era stato aperto ed era appoggiato accanto
al vaso che li conteneva, anch’esso arrivato con la consegna evidentemente.
-Hai letto il biglietto!- esclamò incredulo voltandosi
verso il capo.
-La cosa ti crea qualche problema?- chiese indifferente
Jethro, riprendendo a leggere il fascicolo.
DiNozzo lo fissò ancora più sorpreso.
-Beh, forse!- rispose aprendo la busta.
-Peggio per te.- mormorò Gibbs, rispondendo al telefono.
Tony si concentrò sul biglietto e lesse “Hai sentito la
mia mancanza? CJ”
-E questa chi diavolo è?- si chiese curioso.
Kate gli si avvicinò curiosa. -Non la conosci?-
DiNozzo alzò le spalle smarrito, mettendo in tasca il
biglietto.
Gibbs riagganciò il telefono e si alzò velocemente, tenendo
in mano il suo caffè.
-Abbiamo un caso.- annunciò andando verso l’ascensore senza
aspettare risposta. Kate, Tony e McGee lo seguirono a ruota.
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