Il Segreto di Emily

di Bale
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Un lampo squarciò il cielo, poi l’arcobaleno.

Era mattina.

Hotch non aveva dormito.

Si alzò a malincuore dal letto e andò a svegliare Jack.

-Oggi c’è la gita!- esordì  -Non vorrai fare tardi?!-

Aprì le tende e lasciò entrare la luce. Non vi era nessuna traccia del passato temporale. Era tutto tranquillo, tutto normale.

Sembrava una giornata come tante.

Hotch accompagnò suo figlio a scuola, poi andò in ufficio.

Fu il primo ad arrivare, come sempre.

Eppure qualcosa di diverso c’era. Sentiva qualcosa fremere dentro di lui, qualcosa di irrequieto, ma felice. Era come se aspettasse qualcosa o qualcuno. Era come se non vedesse l’ora di rivedere Emily.

Rivolse lo sguardo verso l’ascensore. Sembrava impaziente.

Attese qualche istante, attese che si aprissero le porte, ma rimase deluso nel vedere Rossi e Reid che facevano il loro ingresso nell’ufficio.

Reid teneva il capo chino e non guardava mai davanti a sé. Era ferito, ferito nel profondo.

Hotch iniziò ad immaginare il suo futuro, quel futuro tanto improbabile che la sera prima aveva per un attimo auspicato: lui ed Emily.

No, non poteva. Lui aveva già un figlio da crescere, senza contare che era molto più grande di lei.

Era Reid il compagno ideale per Emily, decisamente. Avevano su per giù la stessa età, amavano le stesse cose, erano legati da qualcosa di indissolubile: la giovinezza.

Hotch sospirò.

Reid alzò lo sguardo e si accorse che lo stava fissando. Gettò la borsa sulla sua scrivania e andò nel suo ufficio.

-Dobbiamo parlare-

Sembrava calmo, di certo non aveva intenzione di fare a pugni.

Sorrise nervosamente, poi chiuse la porta dietro di sé.




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