Ultimi momenti di vita

di Bale
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"Dite che sono un genio, ma spesso mi sento ancora un ragazzino.

Tutte le sere mi rigiro nel letto desiderando di essere un ragazzo normale.

Avrei voluto giocare con le macchinine e con i trenini, invece di trascorrere le mie giornate sui libri.

Avrei voluto giocare con le pistole ad acqua, prima di iniziare ad usarne una vera.

Non fraintendermi, non ce l’ho con la mia mamma. Lei è stata fantastica con me e in ogni giorno della mia vita io sono stato fiero di essere suo figlio.

A volte, però, è davvero dura vivere in questo modo. Ho già visto il male in tutte le sue forme, a soli ventiquattro anni.

Del bene, invece, non ne so molto.

Non ho mai avuto degli amici reali, a parte voi della squadra naturalmente.

La nostra amicizia è sempre rimasta rinchiusa tra le mura dei nostri uffici e questo mi fa soffrire molto.

Una volta Gideon mi ha detto che se un rapporto riesce ad essere ben saldo nonostante quello che vediamo ed affrontiamo ogni giorno, allora non c’è niente che possa distruggerlo.

A volte, però, ho desiderato portare il nostro rapporto fuori da quelle quattro mura.

Non siamo mai andati a prendere una birra insieme, non ho mai invitato qualcuno ad uscire.

Non biasimarmi, ma nonostante il legame sincero e profondo che mi tiene unito a te e a tutti i membri della squadra, io credo di non aver mai conosciuto veramente l’amicizia.

Eppure vi sono grato per tutte le volte in cui mi avete salvato la vita, per tutte le volte in cui mi siete stati vicini.



Ma se dovessi morire oggi, la cosa che mi farebbe più male, sarebbe di non averti detto ciò che provo realmente per te.

Non conosco l’amore, non l’ho mai conosciuto.

Ho amato mia madre con tutto me stesso, ho odiato mio padre con lo stesso impegno, ma non ho mai vissuto una vera storia d’amore.



Te la ricordi Lyla? L’attrice di Hollywood perseguitata? Lei mi baciò, ma quello non era amore.

L’amore è diverso, l’amore è ciò che provo per te.

Sai, quando sentivo parlare di batticuore, di farfalle nello stomaco, non ci ho mai creduto realmente.

Sono un uomo di scienza e fino a qualche tempo fa conoscevo solo la definizione “chimica” dell’amore.

Esso, per me, era un incremento di sostanze chimiche nel cervello.

Nient’altro.

Niente batticuore, niente farfalle nello stomaco.

Un giorno, però, mi sono accorto di provare un leggero calore dietro la nuca ogni volta che tu mi guardavi o mi toccavi.

Quando mi hai salvato la vita l’anno scorso e quando ti ho abbracciato per ringraziarti, ho provato delle emozioni nuove, qualcosa di indescrivibile. Mi sentivo come un animale, sentivo che un istinto primordiale e selvaggio
stava avendo il sopravvento.

Sai, credo che sia stato proprio quell’istinto a darmi la forza di smettere con la droga e credo sia stato proprio quell’istinto a motivarmi e a darmi la forza di vivere fino ad oggi.



Per non parlare poi del tuo sorriso.

Ogni volta che ti vedevo sorridere mi sentivo felice anch’io, mi sentivo leggero e sollevato, mi sentivo contagiato da quella gioia così sporadica.

Una reazione chimica?

Non lo so, non sono ancora del tutto convinto che l’amore possa avere una definizione chimica e basta.

So solo che credo di essermi innamorato.

Mi sento tanto un ragazzino: soffro quando non ci sei, vivo della tua presenza.

Ma in fondo non sono forse ancora un ragazzino?

Morirò giovane, morirò senza aver mai conosciuto il mondo, senza aver mai conosciuto l’amore, senza aver baciato quelle tue splendide labbra.

Il tuo sorriso per me è vita, il tuo sguardo per me è gioia.

Peccato solo che non sorridi quasi mai.



Io non avrei mai creduto di essere gay, ma oggi, in punto di morte, sono sicuro di amarti.

Ti amo, Aaron Hotchner."




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