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TEMA E VARIAZIONI
#1 – Gelosia
Misato trovava ridicolo essere gelosa, ma non poteva fare a meno di pensare a quante donne avessero accarezzato quelle mani che la conoscevano così bene.
#2 – Lenzuola
Le lenzuola erano sempre disfatte, se erano soli perché non avevano voglia di rifare il letto, se erano insieme perché non ne valeva la pena.
#3 – Caffè
L’odore del caffè e delle sigarette dopo l’amore era la loro colonna sonora; a volte restavano a respirarselo per ore, dopo che uno dei due era andato via.
#4 – Interrogatorio
Per quante domande si facessero, sapevano che c’erano troppi segreti fra loro per potersene dimenticare.
#5 – Melodia
La loro melodia era sempre un jazz lento e strascicato, che entrava sotto la pelle e li rendeva inquieti.
#6 – Lavoro
Avevano pensato più volte di lasciar perdere quel lavoro pericoloso, ma davvero non sapevano fare nient’altro.
#7 – Denti
A Ryoji piaceva quando Misato gli lasciava il segno dei suoi denti sulle spalle, gli sembrava quasi, andandosene, di portarsela via con sé.
#8 – Libro
Finiva per rileggere sempre la stessa pagina: aspettare Ryoji con un libro in mano non era una buona idea.
#9 – Chiave
Ryoji poteva aprire qualsiasi tipo di serratura, solo per gli occhi di Misato non gli riusciva di trovare la chiave.
#10 – Sguardo
Avrebbe dovuto capire, dai suoi occhi, che sapeva di guardarla per l’ultima volta.
#11 – Biancheria
La sua biancheria profumava sempre di sole, anche quando, come quel giorno, pioveva a dirotto.
#12 – Massaggio
Quando la sentiva particolarmente tesa, Ryoji cominciava a massaggiarle piano il collo: Misato preferiva non sapere dove avesse imparato a farlo così bene.
#13 – Sete
A volte avevano così sete che aprivano il frigorifero e si versavano direttamente in gola una lattina di qualunque cosa avessero trovato; a volte avevano così sete che si strappavano i vestiti di dosso pur di bersi l’un l’altro.
#14 – Regalo
L’ultimo regalo che le aveva fatto, la verità, gli sarebbe costato la vita… e poi anche quella di lei.
#15 – Fotografia
Non aveva mai voluto buttare quella foto che li ritraeva insieme, più giovani e forse felici; Misato la guardava quando desiderava punirsi.
#16 – Istante
Solo nell’istante in cui aveva sentito la sua voce pacata uscire dalla segreteria telefonica, e lui era già morto, Misato aveva capito di non poter più tornare indietro.
#17 – Cane
L’aveva scacciato come un cane, questo non poteva perdonarselo; e lui come un cane le era stato a suo modo fedele.
#18 – Rossetto
In un rossetto potevano celarsi molte cose… anche una quantità di rimpianti.
#19 – Orologio
Non portavano l’orologio; forse era solo un modo per illudersi di non essere schiavi del tempo.
#20 – Computer
Il computer era il suo compagno inseparabile, ma Ryoji spesso rivendicava il suo posto con una lattina di pessimo caffè.
#21 – Salato
A volte, per consolarla, aveva appoggiato le labbra sulle sue lacrime… avevano davvero un sapore troppo salato.
#22 – Pelle
Non ce la facevano a stare lontani l’uno dall’altra, era sempre stata una questione di pelle.
#23 – Dolce
Il dolce, con Ryoji, finiva sempre per mescolarsi con qualcosa di inevitabilmente amaro: il risultato era un sapore che aveva solo lui.
#24 – Maglia
Il modo in cui la maglietta le tirava sul seno l’aveva sempre eccitato, anche se non erano più due studentelli.
#25 – Gelo
Da quando lui era morto Misato andava avanti come un automa: dentro, un gelo che non riusciva a sciogliere.
#26 – Pallone
Sembravano dei grossi palloni quelle assurde angurie che lui coltivava con tanta dedizione… a Misato veniva proprio voglia di prenderle a calci.
#27 – Alba
A volte guardavano l’alba insieme, nudi, dalla finestra: nella distesa grigia della città era come rinascere.
#28 – Oscurità
Ryoji si muoveva bene nell’oscurità, era il suo elemento; per quello aveva preferito andarsene in un angolo buio, in silenzio.
#29 – Lacrime
Aveva pianto, e poi aveva asciugato le lacrime e giurato di fare quello che doveva fino in fondo: lui la prendeva sempre in giro quando la vedeva piangere, e poi la consolava come sapeva fare.
#30 – Tatuaggio
Un giorno, all’inizio, aveva pensato di farsi tatuare il suo nome da qualche parte… ma tanto non sarebbe mai riuscito a dimenticarla comunque.
#31 – Occhiali
Nessuno dei due portava gli occhiali, ma a volte erano veramente ciechi.
#32 – Latte
Il latte restava sempre lì per troppo tempo e finiva per inacidire… era successo lo stesso a loro due?
#33 – Taglio
Un taglio di capelli forse gli avrebbe giovato, ma lei non riusciva proprio ad immaginarselo con una faccia più seria.
#34 – Anniversario
Misato odiava gli anniversari e Ryoji la provocava inevitabilmente cercando di festeggiarli, alla sua maniera, nei momenti meno opportuni.
#35 – Quadro
“Non lo capisco” commentò Misato lapidaria davanti ad un grande Braque; Ryoji evitò di dirle che le succedeva spesso anche con lui.
#36 – Ripetere
Ripetere gli stessi errori sarebbe stato da sciocchi, peccato che si ritrovassero a farlo in continuazione.
#37 – Sfumature
Le sue parole erano sempre apparentemente leggere… ma tutte le cose importanti stavano nelle sfumature.
#38 – Significati
Da tempo non cercavano più un significato alle loro esistenze: avrebbero dovuto concludere che non ne avevano nessuno.
#39 – Ossessione
Era la sua ossessione, se n’era reso conto, ma cercava di vivere come se non lo fosse mai stata.
#40 – Sabbia
Di quella passeggiata notturna sulla spiaggia ricordava soprattutto la sabbia che si infilava fra le dita: nello stesso modo anche lui non voleva andarsene.
#41 – Aereo
Il biglietto aereo era già pronto quando lei gli aveva detto che andava via; lui aveva voluto a tutti i costi accompagnarla all’aeroporto e poi era rimasto lì, a guardarla letteralmente prendere il volo.
#42 – Viaggio
In tutti i loro viaggi cercavano qualcosa che non avrebbero mai trovato: un motivo per stare fermi.
#43 – Bosco
La sede della Nerv era circondata da un bosco… Misato a volte si sentiva come Cappuccetto Rosso, ma questa volta i lupi avrebbero mangiato anche il cacciatore.
#44 – Bracciale
Una volta le aveva regalato un braccialetto, ma lei non l’aveva mai portato: un soldato deve avere sempre le braccia libere.
#45 – Sesso
Andavano a letto senza ipocrisia e senza farsi domande, a volte per desiderio, a volte soltanto per disperazione: quella, per fortuna, era una cosa che non si rinfacciavano mai.
#46 – Polvere
Forse dell’umanità non sarebbe rimasta altro che polvere, in questo caso tutto il loro affannarsi sarebbe stato assolutamente inutile.
#47 – Penna
Ryoji si portava sempre un paio di penne nel taschino della giacca, nel caso avesse dovuto scriverle improvvisamente un messaggio.
#48 – Lingua
La lingua di lui sulla sua pelle, lenta ed esitante, era una sensazione che non sarebbe mai riuscita a dimenticare.
#49 – Note
Le note sgranate di un pianoforte li avevano seguiti anche sulla terrazza panoramica, riempivano molto opportunamente quel silenzio che loro non riuscivano a rompere.
#50 – Manette
Non avevano mai giocato con manette o cose del genere, ma non c’era dubbio che fossero talmente legati che nessuna distanza di spazio e di tempo avrebbe potuto separarli per sempre.
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