Buona
sera popolo di EFP! Come ve la passate? xD
Bene, mandando al
diavolo lo studia (per l'ennesima volta) ho deciso di pubblicare questa
nuova storia ^^
Niente di
chè... Mi è servita solamente per riprendere il
sorriso.
Spero che vi possa
piacere.
A day
Kiba camminava
comodamente per i corridoi dell’Accademia.
Fischiettava spensierato, con le mani dentro le tasche dei pantaloni e
il suo
fedele cagnolino Akamaru posato placidamente sul suo capo. Per quei
corridoi
non c’era quasi nessuno, qualche ragazzo, gli ultimi, che si
apprestavano a
correre verso l’uscita di quella che loro consideravano una
prigione. Kiba
sentiva la sua schiena percossa da brividi al solo pensiero si
aggirarsi fra
quelle mura grigie e fredde. Scosse la testa, anche se gli sarebbe
piaciuto
precipitarsi all’aria aperta e godersi il sole, lui aveva
bisogno di quei
maledetti kunai. Kurenai-sensei vuole proprio farmi sudare,
pensò contrariato
Kiba.
Svoltò
l’angolo e vide la figura di Hianta che trafficava
nel suo armadietto con affanno e agitazione. Kiba
s’incuriosì e la raggiunse.
Hinata accorgendosi dell’arrivo dell’amico si
affrettò a chiudere l’armadietto.
Incominciò ad arrossire e a picchiettare gli indici fra
loro, come ogni altra
volta che provava imbarazzo. Kiba le sorrise, con fare affettuoso e
Hinata
arrossì ancora di più.
“Hey,
Hinata!” la salutò calorosamente
l’amico. Lei
balbettò il saluto e distolse lo sguardo. Kiba la
osservò bene e la vide
tremare. Che c’era che non andava? Lo sbuffo di Akamaru,
però, gli fece
ricordare il perché stava cercando l’amica.
“Volevo
chiederti se potevo prendere i tuoi kunai”
incominciò, mentre allungava la mano verso
l’armadietto. “Non ti dispiace,
vero? Grazie mille Hinata! Senza di te non saprei come fare”
esclamò il
ragazzo. Hinata balbettò, velocemente, qualche debole scusa
per fermarlo, ma
non ci riuscì.
Quando il ragazzo
aprì l’armadietto quel che vide lo sconvolse
immensamente. Gli occhi sgranati, la bocca aperta e le orecchie gli
fischiavano. Non poteva, non voleva, credere ai propri occhi. Davanti a
lui,
stipato, c’era un Naruto imbavagliato e legato. Sembrava
essere la vittima di
qualche imboscata e Kiba rimase senza parole. La sua bocca rimaneva
aperta,
mentre il ninja biondo prese a dimenarsi, nell’attesa di
essere aiutato
dall’amico. Kiba si voltò meccanicamente nella
direzione della timida Hinata.
Questa aveva messo gli occhioni da bambina e si potevano ben vedere le
lacrime
offuscargli la vista.
“K-Kiba...
P-posso spiegare... T-ti posso s-spiegare
tutto s-se vuoi...” mormorò debolmente la mora. Il
suo sguardo mutò poco dopo
diventando freddo e minaccioso. Hinata cambiò faccia,
improvvisamente, e gli si
avvicinò. Naruto continuava a lamentarsi, agitandosi. Hinata
richiuse
l’armadietto di scatto, spingendo leggermente il compagno
all’indietro.
“Se
racconti a qualcuno di quel che hai visto, sei
morto!” sibilò con freddezza, spiazzandolo ancora
di più. Kiba non poté che
boccheggiare mentre cercava una risposta da dare all’amica.
Rimase, però, in
silenzio mentre la guardava allontanarsi come se nulla fosse. Kiba
scosse la
testa e com’era venuto, se ne andò, dimenticandosi
di Naruto.
“Meglio
andare a casa, penso di avere le allucinazioni”
disse un Kiba ancora scioccato.
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Sono ben 456
parole. Lo so che non è nulla di granché, ma
comprendetemi. Petrarca e Dante mi stanno uccidendo e mi ci voleva
qualcosa per 'rinsavire' se così si può dire xD
Fra gli avvertimenti ho inserito l'OOC a causa della 'trasformazione'
di Hinata.
La
storia mi è venuta in mente guardando un'immagine, ma ho
modificato la storia di poco. Mi piace creare doppie
personalità xD
{Piccolo
spam:
Avviso per chi segue la mia long [La
guera degli elementi] l'aggiornamento
arriverà entro la fine della settimana}
Lasciate
qualche commentuccio.
Bacioni
MissysP
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