Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Wecome To PageBreeze
Mia ennesima one-shot R/Hr XD Allora, nel dubbio ho messo
OOC, anche se non sono molto sicura che lo sia veramente...ma decisamente credo
che questa non sarebbe una situazione dove vedrei Ron e Hermione^^.
Dedicata alla mia migliore amica Jessica, lei sa perchè
XDDD!
- E' un po' strano che sia la ragazza a venire a prendere
il ragazzo - dissi io dentro la cornetta. Ero sicura che lei sapesse che stavo
sorridendo, e anch'io ero pronto a scommettere sul fatto che lei stesse
arrotolando l'indice con il filo del telefono, come faceva sempre.
- Be', ma questo non è un appuntamento romantico - mi
ricordò lei, con una risatina nervosa. Nonostante mi avesse insegnato molto
tempo prima a usare il telefono mi sembrava ancora strano sentire la sua voce
provenire da un semplice aggeggio nero, senza averla accanto, senza sentire il
suo sguardo puntato su di me.
- Lo so, ma è strano lo stesso - le risposi io ridendo,
spostando lo sguardo per tutta la stanza, senza vederla in realtà.
- Ok, allora a stasera - tagliò corto lei, ed ero sicuro
che lo fece sorridendo - Alle sei sarò lì. Non vedo l'ora di vederti -
- A dopo - dissi semplicemente io, mettendo giù. Davanti a
me, sopra il piccolo comodino dimenticato dove era poggiato il telefono, c'era
una foto di qualche anno prima, che ritraeva me e Hermione. La presi in mano, e
non potei fare a meno di ridere. Era incredibile quanto fossimo cambiati in
pochi anni. Anche nella foto le nostre immagini stavano litigando, come eravamo
soliti fare per la maggior parte del nostro tempo ad Hogwarts, e adesso...be',
diciamo che eravamo diventati amici inseparabili. Non litigavamo più per
qualsiasi sciocchezza, e cercavamo di vederci il più possibile nonostante il
lavoro, anche con Harry. Durante l'estate non ci eravamo visti praticamente mai;
Harry e Ginny erano partiti in viaggio da soli, e anche Hermione aveva passato
del tempo con i suoi, il che aveva impedito di far riunire il nostro ancora
inseparabile trio. Diedi un'occhiata fuori dalla finestra e non potei non
sperare che la stagione calda finisse presto, per riprendere finalmente la vita
di sempre. Salii le scale con passi trascinati e mi chiusi nella mia stanza per
cambiarmi. Presto sarebbe arrivata Hermione e saremmo andati ad un ruscello lì
vicino, che sapeva mantenersi anche d'estate. Sapevo che lei adorava quel posto.
Mi infilai velocemente una semplice maglietta, per poi
accompagnarla con un paio di pantaloni marroni che di solito usavo per fare
delle passeggiate estive. Dopo di che scesi di nuovo e mi misi a sedere sul
divano, riprendendo in mano il libro che avevo lasciato a metà quando Hermione
mi aveva telefonato. Mi rimisi a leggerlo dando di tanto in tanto un'occhiata
alla porta; mancava poco alle sei e avevo una voglia matta di rivedere la mia
migliore amica dopo due mesi di lontananza. Riprendendo la lettura, sorrisi di
nuovo, pensando a quello che eravamo diventati.
Toc toc.
Sentii il suono che tanto speravo di sentire solo una
manciata di minuti dopo. Mi alzai velocemente dal divano abbandonando il mio
libro per fiondarmi ad aprire la porta. Una bella ragazza con i capelli castani
e crespi mi sorrideva radiosa.
- Hermione! - dissi io felice, abbracciandola. Lei posò
con dolcezza le mani sulla mia schiena, ridendo.
- Ciao, Ron! - disse, allontanandosi da me per guardarmi
in viso - che bello rivederti! -
- Non dovremmo permettere che passi tutto questo tempo fra
un incontro e l'alro, anche se non c'è Harry! - le dissi io cingendole le spalle
con un braccio, costringendola con dolcezza a girarsi. Chiusi la porta facendola
sbattere e ci avviammo per il sentiero che ci stava davanti.
- Già...- mi rispose lei sorridendo, posando la mano sopra
la mia che tenevo ancora sulla sua spalla, mentre camminavamo. Era strano
trovarsi in queste situazioni che cinque anni prima ci avrebbero fatto
imbarazzare da morire...ma non era affatto una cosa negativa. Era come se
fossimo finalmente liberi di vivere la nostra amicizia. Forse eravamo
semplicemente cresciuti.
- Andiamo al ruscello? - mi chiese lei speranzosa,
voltando il suo viso verso il mio. - Mah...forse...- le risposi io cercando di
fare il misterioso, ma con un sorriso che mi sbucava dalle labbra.
- Oh, che bello! - esclamò lei entusiasta, stringendomi
più forte la mano. - Non capirò mai cosa ci trovi di tanto speciale in quesl
posto - dissi io guardando davanti a me. Il sole era ancora molto
caldo.
- E' bellissimo, e poi è un paesaggio così semplice...-
disse lei sognante, guardando attentamente dove metteva i piedi. - E poi lì una
volta ci abbiamo fatto pace, ricordi? Non ricordo perchè avessimo litigato...ma
tu sei venuto a scusarti con me mentre fingevo di specchiarmi nel ruscello per
nascondere il fatto che stessi piangendo - disse tutto questo con una
inconfondibile nota di nostalgia nella voce, una nostalgia che anch'io
nonostante tutto non potevo fare a meno di provare.
- Ehm...sinceramente, non me lo ricordo - dissi io
sorridendo colpevole. Hermione si staccò dal mio abbraccio e per darmi per
scherzo un pugno sulla spalla, facendomi allontanare da lei. Io risi sottovoce e
poi mi rimisi a camminarle accanto, mentre lei continuava ad andare avanti
scoccandomi una finta occhiata arrabbiata. Poi si sciolse in una risata
argentina. - Davvero, insomma, quel posto mi piace. Mi dà come l'impressione di
poter stare bene anche con te - concluse sempre con una risatina, ma senza
guardarmi. Anch'io ridacchiai, mettendomi le mani in tasca. - Ma quei tempi sono
finiti. Ormai noi stiamo sempre bene insieme - le ricordai scoccandole un altro
sguardo. Lei continuava a guardare davanti a sè.
- Certo, fra una gara di lotta libera e l'altra - rispose
lei senza smettere di ridere e posando finalmente il suo sguardo su di
me.
Le passai il braccio al collo come avevo fatto con le
spalle e strinsi appena, senza farle male. Lei cominciò a ridere ancora più
forte, cercando di liberarsi dalla mia presa; ma io la lasciai libera dopo
qualche secondo, per farmi infliggere un lieve schiaffo sul collo, così debole
che non sentii neanche il minimo fastidio. Sapevo che lo faceva apposta per non
farmi male.
- Io non l'avrei fatto se fossi stato in te...potrei
decidere di tornare indietro proprio adesso che siamo arrivati! - le dissi io
guardandola dall'alto in basso, dopo aver notato che il ruscello giaceva
praticamente davanti a noi.
- Oh no bello, ora tu vieni qui - disse lei con un tono
che non permetteva repliche, tirandomi per un braccio e rischiando di farmi
inciampare.
Mi lasciò non appena arrivammo vicinissimi all'acqua, per
piegarsi col peso sulle gambe e affacciandosi meglio allo specchio del ruscello.
La vidi posare un dito in superficie della poca acqua che era resistita in
quella stagione.
- Ero proprio qui, in questo modo - disse all'improvviso
rompendo il silenzio, mentre io la stavo guardando.
- E tu sei arrivato da dietro e ti sei messo accanto a me,
chiedendomi scusa con una faccia tristissima - continuò lei nonostante la
mancanza della mia risposta. Vidi il suo dolce sorrido riflesso nell'acqua, poi
si alzò lentamente e si mise a sedere sull'enorme pietra che anni prima mio
padre aveva stregato per renderla abbastanza alta e piatta da farci sedere
sopra. Io la seguii e mi misi accanto a lei, senza dire una parola. Lei guardava
fissa davanti a sè. Dopo qualche secondo mi guardò negli occhi e disse: - Tu sei
cambiato, sai? - mi disse con un sorriso, poggiando il mento sul palmo della sua
mano.
- Cambiato? - chiesi confuso io, come per chiederle di
spiegarsi meglio.
- Sì...non nel bene o nel male - si affrettò ad aggiungere
- solo...diverso. -
- Oh - commentai io semplicemente, aggrottando le
sopracciglia.
Lei mi scoccò un'occhiata ambigua e disse con un sorriso:
- Be'...forse più nel male che nel bene -
Io risi di gusto, dicendole dopo qualche secondo: -
Hermione, ti prego, posso darti uno schiaffo? Solo uno - dissi con aria
implorante, alzando l'indice.
- No no - negò lei scuotendo la testa, senza però smettere
di sorridere.
Lei guardava ancora a terra quando le chiesi, con tono
completamente diverso : - E un bacio? -. Non sapevo perchè le avessi fatto
quella domanda. L'avevo semplicemente guardata, ed era stato come se mi avesse
strappato le parole di bocca...
I suoi occhi balzarono nei miei in un attimo; erano colmi
di stupore. Tornò però subito a sorridere, come se avesse finalmente capito, e
mi porse la guancia. Sorrisi lievemente, avvicinandomi a lei. Col naso disegnai
una linea immaginaria sul suo collo, dal basso all'alto, per poi arrivare con le
labbra vicino alla sua guancia, che adesso aveva un colorito un po' più roseo.
Dolcemente, le presi il mento con il pollice e l'indice e la obbligai a girarsi
verso di me, facendo sì che i nostri visi fossero divisi solo da pochi
centimetri di distanza. Hermione aveva smesso di sorridere, come me. Vedevo il
suo sguardo passare dai miei occhi alle mie labbra, e così facevo io; poi
cominciammo ad avvicinarci insieme, socchiudendo gli occhi, fino a che la
distanza fra noi non si annullò. Le nostre labbra si toccarono lievemente,
appena sfiorate, e sia io che lei restammo così fermi per un lungo attimo, come
per pensare a quello che stava succedendo in quel momento. Poi, in un gesto
veloce, le feci schiudere le labbra e approfondii il bacio, subito, passando
dall'estrema dolcezza di quel bacio a fior di labbra alla passionalità di
quest'ultimo. Quasi subito lei mi afferrò il collo da sopra i capelli,
avvicinandosi sempre di più i nostri corpi e continuando a baciarmi con una
passione che non avevo mai provato. Poco dopo lei afferrò dolcemente i miei
capelli e si staccò dal mio viso, facendo incrociare i nostri sguardi. Nel suo
c'era una luce diversa. Capii che voleva dirmi qualcosa; riprese fiato e aprì
bocca per parlare, ma poi sembrò non farcela e si avvicinò di nuovo per
baciarmi, stavolta incrociando le dita nei miei capelli. La lasciai fare
volentieri, fino a che, con mio terrore, non sentii le voci dei miei genitori
provenire da dietro. Ci staccammo immediatamente e lei si alzò in piedi
girandomi le spalle, cercando di avere un'aria indifferente quando papà e mamma
apparvero da dietro un albero.
- Oh, siete qui! - esclamò mia madre con un gran sorriso,
rivolta a me e a Hermione.
- Già - dissi io fingendo indifferenza, alzandomi in
piedi. - Be', noi stavamo andando - continuai, scoccando un'occhiata allusiva a
Hermione e avviandomi verso il sentiero.
- Ok - disse mio padre; stava sorridendo maliziosamente, e
avrei potuto giurare che aveva dato una gomitata alla mamma.
- Allora a dopo - dissi lanciandogli un lieve sorriso,
allungando il passo.
Durante la strada di casa il silenzio ci tenne compagnia.
Hermione taceva, e io non riuscivo a capire se dire qualcosa, qualunque
cosa, o stare zitto anch'io. Fu lei a decidere per me, sussurrandomi: -
Sta' zitto - mentre avvicinava le nostre mani incrociando le nostre dita, con un
sorriso. Non c'era più traccia di imbarazzo nel suo sguardo.
Le strinsi la mano con dolcezza, sorridendole di rimando.
Finalmente riuscivo a capire anch'io la bellezza di quel posto...
Allora che dite ho ragione, è OOC? XD *me perplessa*
Comunque, sinceramente non mi piace molto scrivere di situazioni dove non credo
che R/Hr potrebbero mai trovarsi, direi che li preferisco "normali" xD Ma ho
scritto questa ff per una promessa fatta a una persona, quindi...^^ spero che vi
sia piaciuta comunque!^^ E recensite se vi va! CiaoCiao!