Mi hai causato contrazioni ventricolari premature

di breakingeggs
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Dedicato a Gabba.

Eravamo nel bel mezzo di una crisi adolescenziale e una tempesta ormonale. Eravamo giovani, e non sapevamo cosa volevamo dalla vita.
Io e lui, sotto una quercia in fiore in un pomeriggio estivo. Il vento caldo e secco ci soffiava in faccia. Non so perché, ma in quel fottuto istante mi pareva più bello del solito: i suoi capelli castani erano tutti arruffati, i suoi occhi (ugualmente castani) mi trafiggevano il cuore e i suoi lineamenti erano perfetti, come una statua greca. E io lo desideravo, e l'avrei desiderato per tutta la vita.
Era come se ci fossimo già incontrati in una vita precedente, in un' epoca antidiluviana.
Il mondo taceva. Eravamo in silenzio, un piacevole silenzio, e giacevamo sull'erba abbracciati come due bambini. Potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle.
All'improvviso i nostri sguardi si incrociarono, io gli strinsi forte la mano, lui mi scostò una ciocca di capelli dal viso e poi... Un bacio, cazzo. Un bacio appena accennato sulle labbra, un bacio fuggitivo.
In quel momento capii che ero innamorata di lui, dei suoi sguardi, delle sue movenze, dei suoi occhi, del suo cuore. E' proprio vero che il primo amore non si scorda mai. E ci amavamo, e non volevamo smettere. Volevamo vivere il nostro amore e fregarcene di tutto ciò che ci circondava, della società. Eravamo egoisti, ma nello stesso tempo fragili.
E niente dura per sempre.
Un giorno, di cui non ricordo la data, entrai nella sua stanza e quando ne uscii il mio cuore si sgretolò. Era già passato un anno da quando sua maestà Il Fato aveva deciso di farci innamorare. Non ci potevo credere, era tutto finito. Le sue ultime parole sono state: «Sono innamorato di un' altra».
E io non ci credevo. Volevo abbracciarlo un' ultima volta e stringerlo sino allo sfinimento, volevo baciarlo di nuovo e rinchiudere il suo profumo in una scatola. Ma tutto ciò non è mai accaduto, poiché l'amore ti fotte sempre.




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