P.
Piano! Sì, qui ci vuole un piano, uno con i fiocchi!
Devo semplicemente puntargli la bacchetta al petto e minacciarlo.
E la punta della mia bacchetta è proprio sul suo cuore adesso.
Con un gesto della mano, gentile ma deciso, Potter la scosta.
-Potresti semplicemente ammettere che non ti è piaciuto, e la finiamo qua.
Sto per ribattere che no, non ti è piaciuto affatto.
Ma mi prende in contropiede.
Le sue labbra sono già sulle mie.
La parola punizione, mi ronza in testa.
Poi, non so perché, un passo falso: dischiudo le labbra.
E sento che esplora la mia bocca ed è così intossicante, pieno, caldo, impaziente.
Lascio scorrere ed avvilupparsi la mia lingua, in lotta, con la sua.
Che dolce punizione!
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