Ciao a tutti. Una piccola
storiella, vivace e non troppo impegnativa, forse 2 capitoli, H/Hr come sempre.
Spero segni un mio graduale ritorno alla scrittura di ff, impegni e studio
permettendo. Sperando di fare cosa gradita...buona lettura. Ringrazio il mio
tesoro, Ale69
, per
spronarmi sempre.
Dedicata a Sara,
che lavora giornate intere in Germania. Spero di tirarti un po' su il morale.
Torna presto in Italia!
***
Mischief
Managed
"Uh..Eh...Harry! CHE?!? Tu..cosa...cos'hai fatto?!?"
Ron saltò su dal divano, su cui era seduto ignaro e mezzo
addormentato pochi secondi prima. Si lanciò verso Harry, che se ne stava in
piedi davanti a lui, imbarazzato e colpevole come un bambino di cinque anni
sorpreso a rubare i biscotti dalla credenza.
Il rosso sbuffò sonoramente e iniziò a percorrere su e
giù il perimetro del salotto, nervosamente.
"Io non capisco...ma cosa ti è preso...tu--tu hai...!!!" e fulminò Harry con
lo sguardo. Poi ricominciò a
camminare, immerso nuovamente nelle sue melodrammatiche elucubrazioni.
Harry lo spiava con la coda dell'occhio, incapace di
trovare le parole adatte. In effetti, riusciva a malapena a capacitarsi lui
stesso di quello che era successo neanche mezzora prima, quindi poteva
comprendere la reazione esagerata ed esplosiva del suo migliore amico. E anche
il modo in cui gliel'aveva detto, Materializzandosi così all'improvviso in mezzo
al salotto, e sputando subito fuori il misfatto senza preavviso...
L'aveva fatta davvero grossa, e no, non sapeva come ne
sarebbe uscito questa volta.
***
"Hermione, forza! Hai promesso
che l'avresti fatto, era la penitenza!"
Hermione scoppiò a ridere
guardando le sue amiche Padma e Ginny che continuavano ad incitarla, sedute
all'altro lato di un tavolo di un pub in Diagon Alley, porgendole quella piccola
boccettina contenente un liquido rosso sangue.
"Ragazze, credete davvero che io
mi lasci convincere a bere quell'intruglio? Non sono mica una sprovveduta,
conosco bene alcuni effetti degli articoli di Fred e George!"
"HERMIONE! Mi meraviglio di te! Non puoi infrangere
una promessa fatta alle tue più care amiche! Avevamo scommesso che se tu avessi
passato il test d'ammissione al corso per Medimaghi con il massimo dei voti,
cosa che tu negavi con convinzione, avresti bevuto una delle nuove pozioni
'Rivelatrici' create dai miei fratelli. Ebbene, come volevasi
dimostrare hai passato il test senza un errore, io e Padma abbiamo vinto, e tu
devi pagare pegno!"
Hermione sbuffò, pensando a come
aveva potuto essere stata così incauta da promettere una cosa simile. Non che
fosse sicura di ottenere un risultato così...perfetto, anzi era stata così
nervosa prima di quel test...ecco, erano stati sicuramente il nervosismo e
l'agitazione a farle perdere il controllo delle sue azioni e a lasciarsi andare
ad una scommessa.
"Che tipo di pozione è?" chiese
Hermione con rassegnazione, prendendo tra le dita il boccettino e facendolo
ondeggiare per esaminarne il contenuto.
"Te l'ho detto, una delle nuove pozioni
'Rivelatrici', la nuova linea dei Tiri Vispi Weasley" rispose
prontamente Ginny.
"Sì Hermione, ricordi? La stessa
che la scorsa settimana ha fatto confessare a Ginny che è ancora follemente
innamorata di Harry e che non era affatto d'accordo all'idea di lasciarsi con
lui alla fine del sesto anno, benchè gli avesse fatto credere il contrario!"
disse Padma sghignazzando incontrollabilmente.
Ginny arrossì e tirò
una manata sul braccio di Padma "Certo, quella che mi avete
somministrato a mia insaputa mentre avevo un pochino alzato il gomito, così da
assicurarmi la figura della deficiente davanti ad un tavolo pieno di nostri ex
compagni! Per fortuna che Harry non era presente!"
Hermione aveva smesso di
ascoltare dopo le parole di Padma, ed era impallidita di colpo. Una pozione
Rivelatrice...avrebbe rivelato un segreto...un segreto molto personale mai
confessato a nessuno...
"...Hermione? Ehi, mi stai
ascoltando? Stai bene?"
"UH? Ehm...sì, certo che sto
bene...scusa Ginny, mi sono distratta, dicevi?" rispose Hermione, tentando in
ogni modo di dissimulare il terrore e il tremolio nella voce.
"Dicevo...che abbiamo deciso di
essere magnanime, quindi questa pozione non ti farà rivelare un segreto
inconfessabile-anche se non ci sarebbe stato niente di male, visto che le uniche
ad ascoltare saremmo state noi due..."
Hermione sorrise molto poco
convinta. Eccome se sarebbe stato un problema, c'era un segreto che nessuno
avrebbe dovuto conoscere...
"Quindi...questa pozione a cosa
serve...?" chiese invece, concentrando di nuovo lo sguardo su di essa.
"Beh...questa pozione non agisce
tanto sulla mente quanto...sulle tue azioni" declamò Ginny con fare misterioso.
Hermione spalancò gli occhi,
concentratissima, e fece cenno a Ginny di continuare.
"Praticamente, una volta che
l'avrai bevuta, per un minuto non avrai il controllo del tuo corpo e farai
qualcosa che segretamente hai sempre desiderato, ma che non hai mai osato fare"
"Non se ne parla neanche" disse
Hermione risoluta, e fece per alzarsi.
Ginny intervenne bloccandole
l'uscita della panca su cui era seduta.
"Hermione! Non essere sempre così
razionale e controllata! E' normale fare una pazzia ogni tanto a quest'età!
Pensaci, l'azione che farai sarà strettamente collegata all'ambiente in cui
siamo...non potrai fare nulla di così terribile in un pub!"
"E se lo farai-intervenne Padma ridendo- potremo sempre dire che
eri totalmente sbronza" e continuò a ridere contagiando anche Ginny.
Quest'ultima poi cercò di calmarsi e riprese a parlare:
"Dai Hermione! Non posso credere
che proprio Hermione Granger venga meno ad una promessa fatta! Sarebbe così
ingiusto! Cosa potresti mai fare? Saltare sul tavolo e cantare a squarciagola,
bere una bottiglia di Whiskey incendiario in un sol fiato...? Sarà divertente!"
"Certo, divertente per voi e
tremendamente imbarazzante per me!" si lamentò Hermione...ma in cuor suo, stava
iniziando a pensare che in fondo non ci sarebbe stato niente di male. Una pazzia
ogni tanto, lei che era stata sempre così perfetta negli anni passati...una
studentessa modello...E poi, con Harry e Ron di regole ne aveva infrante a
bizzeffe, dunque...avrebbe forse potuto lasciarsi andare...
Guardò le sue amiche, che la
fissavano con gli occhi speranzosi, e si disse che non voleva più essere il
noioso topo da biblioteca...voleva essere come le altre ragazze, più
interessante. La sua mente indugiò ancora un attimo su quel pensiero che poco
prima l'aveva fatta sbiancare...ma lo ricacciò indietro con ostinazione. Non
c'era pericolo, quella pozione non l'avrebbe fatta parlare a sproposito e
soprattutto...lui non c'era.
"Solo un'azione? Per un solo
minuto? Non rivelerò niente di compromettente?"
"Promesso. Fidati di noi" disse
Ginny seriamente.
"Ok..." sussurrò Hermione, tra le
grida di esultanza di Ginny e Padma.
Si preparò, respirò
profondamente, rimosse il tappo dalla piccola bottiglia, e ingoiò il contenuto
in un solo sorso.
Ginny, tutta eccitata, la fissava
attenta.
"Magari non funziona, io non
sento nulla di strano..." disse Hermione.
"Tranquilla...ci vorrà qualche
secondo prima che faccia effetto..." rispose Ginny senza scomporsi.
"Ehi ragazze! Non sapevo foste
qui! Ciao Hermione! Che state combinando?"
Ginny e Padma si girarono per
vedere il ragazzo che le aveva appena salutate, e per un attimo mancò loro il
respiro.
E non ebbero la possibilità di
vedere lo sguardo di pura angoscia di Hermione, che in crescente panico
registrava allo stesso tempo la presenza di Harry al loro tavolo, e i primi
effetti della pozione che si diffondevano nel suo corpo, uno strano calore
all'altezza del petto che poi si allargava come un formicolio per tutti gli
arti...
Hermione iniziò a tossire nella
vana speranza di poter impedire alla pozione di funzionare, mentre Harry le si
avvicinava chiedendole se stava bene.
Ginny si alzò velocemente tirando
Harry per un braccio.
"Uhm...Harry...va tutto bene, te
l'assicuro...Hermione ha solo bevuto un po' troppo...vai pure, ci pensiamo
noi..." ma Harry non si lasciò convincere e insistette per avvicinarsi ad
Hermione e controllare le sue reali condizioni.
In quel momento Hermione, che non
aveva avuto la percezione di ciò che le accadeva attorno, si alzò
all'improvviso, quasi meccanicamente. Ginny e Padma la guardarono un po'
spaventate, attanagliate dal senso di colpa che potesse fare qualcosa di
imbarazzante davanti ad Harry, spettatore inaspettato.
Cercarono di raggiungerla e
condurla via, ma in quel momento Hermione alzò il viso, un'espressione incantata
e vagamente sognante negli occhi, e ignorandole si voltò verso Harry.
"Hermione? Cosa succede? Ti senti
male? Cos'hai bevut-...."
Non potè concludere la frase
perchè Hermione gli aveva messo le mani attorno il collo e lo stava baciando con
passione.
Harry restò un attimo
paralizzato, i pensieri totalmente spazzati via dal suo cervello, la testa
leggera e totalmente vuota. Notò solo dopo qualche attimo che stava rispondendo
al bacio con la stessa partecipazione di Hermione.
Un attimo...HERMIONE?! Hermione
lo stava baciando con foga! La sua migliore amica! Non era possibile, era fuori
dal mondo...non poteva succedere. Era sbagliato, doveva fare qualcosa.
Ma non si staccò.
Fu qualcos'altro a staccarli, una
forza esterna...una forza accompagnata da grida stridule e angosciate...
Harry tornò in sè per vedere
Ginny che strepitava contro di lui, mentre Padma cercava di trattenerla e
zittirla in ogni modo.
"C-cosa stavate facendo!!! Siete
delle carogne! COME AVETE...COME AVETE POTUTO..." e poi iniziò a singhiozzare
violentemente.
Harry, confuso e disorientato,
guardò cauto nella direzione di Hermione, e solo allora si accorse che la
ragazza aveva la testa china, con una mano si sorreggeva al tavolo mentre con
l'altra si stringeva convulsamente la gola, respirando affannosamente.
All'improvviso, Hermione alzò il volto. Harry vide con sgomento l'espressione di
puro imbarazzo e orrore nei suoi occhi, e invece non ritrovò più
quell'espressione vacua che gli aveva fatto credere fosse ubriaca.
Provò ad aprire la bocca, ma non riuscì ad emettere alcun suono.
Ad emettere un suono fu invece
Ginny, che si scagliò contro Hermione stringendole una mano attorno a un polso,
con uno sguardo omicida negli occhi
"TU...Tu sei la mia...la mia
migliore amica...perchè hai ba---baciato HARRY?!?...Io...io ti odio...!"
Hermione la guardò sbigottita, senza credere alle sue orecchie. La
realizzazione di quello che era successo la investì come una doccia fredda...pur
non rendendosi conto di quello che stava facendo sotto effetto della pozione,
ogni cellula del suo corpo poteva percepire quello che era accaduto, prima
ancora che Ginny glielo sbattesse in faccia con puro disprezzo. Sapeva che sarebbe potuto succedere...lo
aveva saputo nell'istante in cui aveva avvertito la presenza di Harry nel
pub...ma anche allora era troppo tardi, la pozione già in azione...
"Non ti voglio più vedere...mai
più!"
Hermione sentì quelle parole e
capì che Ginny era corsa fuori dal locale di corsa. Decise che non poteva
affrontare nient'altro quella sera, soprattutto non Harry e le implicazioni del
suo gesto.
Quel segreto che tanto la
tormentava era venuto fuori, in un modo o nell'altro. Forse era destino.
Si smaterializzò, senza degnare
Harry di uno sguardo.
***
"E così...tu sei entrato nel pub, lei ti ha baciato e poi
si è smaterializzata...?" cercò di riassumere Ron dopo aver sentito il racconto
in dettaglio. Stava cercando di controllarsi a fatica. Harry annuì
debolmente, con la testa tra le mani.
"E io dovrei crederti...?!"
Harry sbuffò e cercò gli occhi dell'amico:
"Ron...sinceramente adesso l'ultima cosa che mi interessa è convincere te di
come sono andate le cose! E' successo quello che ti ho raccontato...però non
posso negare di aver...insomma..."
"...di averla baciata e di aver approfittato della situazione! E' quello che
mi hai detto appena sei piombato qui! 'Ho baciato Hermione'...cosa dovrei pensare?"
"RON! Io non ho proprio approfittato di nessuno! Sì...ho
ricambiato il bacio...ma non so perchè...Scusa, ma ora che ci penso...perchè
devo giustificarmi con TE?!"
Ron arrossì fino alla radice dei capelli.
"Perchè...perchè..è-è Hermione, per la miseria! E' la
nostra migliore amica! Tu non...non devi--non puoi...insomma NO! E' sbagliato!"
"Prima di tutto ti ripeto che è stata LEI a saltarmi al
collo e baciarmi per prima -Ron fece un gesto stizzito-...e poi...ma per caso
sei geloso?!"
"Io non sono geloso di nessuno! Che scemenze vai
dicendo?" sbottò Ron, colto sul vivo. Ma poi, guardando l'espressione eloquente
di Harry, decise di riparare.
"Non è gelosia...quella fase era dei tempi di
Hogwarts...ora semplicemente Hermione è come una sorella...e quindi mi sento
protettivo...e...pensavo che fosse come una sorella anche per te! Oddio
Harry...è come se avessi baciato tua sorella..."
"RON!"
"Ehm...scusa..."
"Comunque...anch'io credevo di provare una specie di
affetto fraterno per lei...credo...e anche adesso...o forse no..." balbettò
Harry, e si lasciò cadere all'indietro sbattendo una testata contro il
divano.
Ron sospirò, sussurrando un'imprecazione.
"Ah...Ron..."
"Cosa c'è ancora?"
"A-hem...a proposito di sorelle..." Ron si girò con lo
sguardo terrorizzato "...c'era anche Ginny, al pub"
"COSA?!"
"Era lì con Hermione e Padma...ha visto tutta la
scena...e...poi ha detto ad Hermione che la odiava...ed è corsa via..."
"Per la barba di Merlino, Harry! Come hai potuto creare
tanti casini in neanche 10 minuti?" ma quando colse lo sguardo misto tra la
disperazione e la disapprovazione di Harry, decise di correggersi:
"...scusa...non sei l'unico ad avere la responsabilità di quello che è
successo...-indugiò un attimo-...e sì, non è neanche colpa tua se Ginny non si è
ancora rassegnata all'idea che la vostra storia sia finita da 3 anni...Più tardi
le telefonerò per sentire come sta. Resta però il fatto che tu ed
Hermione...insomma...!!! Cosa intendi fare? Parlarle...?"
"Non ci penso proprio! A malapena riesco a rendermene
conto io stesso, non riesco a capire cosa ho provato in quel momento...cosa
diavolo potre raccontare a LEI..?!" esclamò Harry riprendendosi un attimo dallo
stato di catalessi in cui stava cadendo.
"Ok...ok...ma ti ricordi che dovrai vederla per forza,
vero...?"
Harry spalancò gli occhi quando gli balenò in mente la
triste consapevolezza che avrebbe davvero dovuto vederla, e molto presto.
"Oh no...la festa di Fred e George..."
"Già...e non potete mancare per nulla al mondo, visto che
mia madre la sta organizzando da praticamente un anno per avere finalmente la
possibilità di averci di nuovo tutti insieme..."
"Fantastico...veramente fantastico...! E' la mia fine"
"No, non è la fine di nessuno" disse Ron alzandosi e
tirando una sberla ad Harry sulla nuca "non posso crederci, e tu saresti
l'eroe del mondo magico che ha sconfitto Colui-Che....uhm...V-Voldemort? E non
hai il coraggio di parlare alla tua migliore amica?"
"E se provassi qualcosa per lei?" Harry aveva pronunciato
le parole senza quasi rendersene conto...come avesse dato voce a un dubbio
nascosto nel profondo del suo animo, troppo inquietante per venire a galla.
Ron si girò verso di lui e gli si sedette di nuovo
accanto.
"Se tu provassi qualcosa per lei, per quanto l'idea mi
sembri...uhm...folle, credo che dovresti fare in modo di esserne certo. Oh, e
poi magari capire per quale motivo LEI ti...avrebbe...baciato. Ecco! Questo
potrebbe essere il primo passo! Auguri, amico! Io vado a dormire, e dovresti
pensarci anche tu...sei ridotto uno schifo " e così dicendo, si alzò andando
nella sua stanza.
Harry restò immobile. Decise che avrebbe assecondato il
corso degli eventi...fino al sabato in cui avrebbe dovuto incontrare Hermione.
'Quattro giorni...per capirci qualcosa' mormorò tra sè.
***
"DEVO PARLARGLI!" gridò Hermione in preda ad una crisi
isterica in piena regola.
"Subito...adesso...che dici? Vado a casa loro? Uhm...però
c'è Ron...no è meglio di no...lo chiamo? E non guardarmi così, dì qualcosa!" ma
in realtà, non si aspettava che Luna le rispondesse, perchè si voltò subito
ricominciando a camminare su e giù per la stanza senza più darle retta.
Luna dal canto suo guardava con tutta tranquillità
l'amica, che le era piombata in casa a quell'ora di notte senza preavviso.
Sembrava che la cosa non la toccasse più di tanto, anzi pareva quasi soddisfatta
e leggermente compiaciuta di quella che invece Hermione descriveva come una
catastrofe.
"Mi sono comportata come una bambina! Non volevo essere
da meno, non volevo deludere due amiche...e così ho fatto una cosa
terribilmente...IDIOTA! Non è possibile...non è possibile...ma cosa mi è passato
per la testa...io pensavo che fosse una cosa innocua...per
divertirsi...che sapevo divertirmi anch'io, come tutte loro...ed ecco!
Ho provocato una strage!"
Quando Hermione si lasciò cadere pesantemente sul divano,
accanto a lei, Luna le mise una mano su una spalla, con assoluta calma e
delicatezza, incatenò i suoi occhi a quelli dell'amica e le disse, con estrema
naturalezza : "Ti è piaciuto?"
Hermione passò rapidamente da un colore rosso
cremisi ad un pallore mortale, e gemette abbassando il capo e contorcendosi le
mani spasmodicamente.
"Te l'ho detto...come ho fatto a rendermene conto...ero
sotto l'effetto di quella pozione, non potevo controllare le mie azioni...dio,
come ho potuto essere così stupida da fidarmi di quelle due vipere!"
Luna continuò a fissarla senza battere ciglio.
"La pozione ti ha fatto agire spinta da un desiderio
represso per anni. Anche se non potevi controllarti...era quello che volevi,
no?" riprese Luna analitica.
Hermione soppesò lentamente le dolorose -ma tragicamente
veritiere- considerazioni dell'amica.
"Sì, era quello che volevo, d'accordo? Ho iniziato a sognare Harry di
continuo un po' di anni fa, sognavo di baciarlo e di...-scosse la testa come a
voler scacciare un ricordo- ...insomma, poi ho iniziato a
provare...qualcosa...di strano...che mi faceva
letteralmente impazzire ogni volta in cui me lo ritrovavo davanti..." riprese
fiato, dominata dall'imbarazzo e dalle emozioni violente che stava ricordando-
"...però ho deciso di far finta di nulla...era troppo COMPLICATO, poi la
guerra...e poi c'era Ron...e appena siamo usciti da Hogwarts eravamo tutti così
impegnati a pensare al nostro futuro...io sono tornata a vivere con i miei, ed
Harry era così preso per farsi ammettere al corso per Auror...non volevo creare
problemi, lui aveva bisogno di un' amica..."
"Non hai mai detto nulla" replicò semplicemente Luna, con
aria un po' trasognata.
"Mi vergognavo...dovevo essere la sua migliore amica, il
suo appoggio...non una ragazzina che lo seguiva sospirando e facendo sogni
equivoci su di lui..." -annuì decisa, convintissima della sua scelta- "...e poi
c'era Ginny"
"Ginny prova dei sentimenti per Harry, ma ormai si sono
lasciati e lei non ha nessun diritto su di lui" rispose Luna.
Incredibile come riuscisse, con una semplicità disarmante, ad essere sibillina e
a spazzare via anni di dubbi con una banale, limpida considerazione.
Hermione restò di stucco, guardandola. Aveva ragione, ma
forse Luna non conosceva alcuni retroscena che rendevano la situazione
leggermente più complessa. Come il fatto che Hermione, durante gli anni ad
Hogwarts, si fosse sempre offerta di consigliare Ginny sul suo rapporto con
Harry, di aiutarla e sostenerla. Come il fatto che Harry e
Ginny fossero effettivamente stati insieme, e benchè la loro storia si
fosse poi definitivamente conclusa, Hermione era stata indotta a pensare che
Ginny ormai avesse l'esclusiva.
'Come una stupida' si rimproverò Hermione. Era
stata così abituata a considerare Harry off-limits, talmente scoraggiata
dalle mille circostanze sfavorevoli e dall'uragano di novità che aveva travolto
le loro vite negli ultimi anni...tanto da non aver mai affrontato la realtà.
"Ginny ora mi odia, proprio come avevo immaginato nel
peggiore dei miei incubi" disse secca Hermione, più a se stessa che a Luna.
"Ginny è sconvolta per quello che ha visto, ma se è
intelligente, con il tempo capirà"
"Capirà cosa...? Che la mia più grande aspirazione è
sempre stata baciare il ragazzo di cui LEI è innamorata da 10 anni...e
baciarlo senza neanche la speranza di essere ricambiata...?"
"Questo è tutto da vedere" rispose Luna, pensierosa.
Hermione si accasciò, coprendosi il viso con le mani e
appoggiandosi contro la spalla dell'amica.
"Che cosa devo fare...?" bofonchiò sconsolata.
"Dormirci su. Stasera sei troppo isterica per affrontare
la situazione"
Hermione si sollevò lentamente e sorrise suo malgrado.
Sbadigliò senza riuscire a controllarsi e si schiaffeggiò qualche volta le
guance.
"Forse hai ragione...sono tesa come una corda di violino,
ma anche distrutta. Ti spiace se..."
"Puoi dormire in camera con me, ho un letto matrimoniale.
Credo che dovrai usare il telefono per avvertire i tuoi, non penso il loro
camino sia collegato" disse Luna come se nulla fosse. Hermione l'abbracciò
velocemente schioccandole un bacio su una guancia.
"Grazie mille, non avrei sopportato le domande di mia
madre tornando a casa. Non devo avere una bella cera" e così detto, si alzò
correndo al telefono.
Luna la seguì con lo sguardo, con un'
espressione carica di risolutezza e mistero negli occhi.
***
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