Qui, accanto a me, SEMPRE. 2.0

di Caroline Granger
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Forse vi potreste domandare perché nel titolo ci sia quel 2.0. Ebbene questa fan fiction l’avevo già pubblicata tempo fa, solo che per
alcuni problemi non sono riuscita a portare avanti. Ora che sono ritornata attiva nella sua stesura ho intenzione di riproporvela.
Naturalmente sarà un po’ cambiata dato che ho notato certi strafalcioni che avrebbero fatto impallidire il mio ex insegnante di italiano.
I  suoi protagonisti verranno svelati man mano per non guastare la sorpresa a nessuno. La storia conterà di 7 capitoli, sette per il
semplice motivo che questo numero sembra perseguitarmi ovunque io vada. Il primo sarà una specie di prologo alla vera storia che
andrò a svelare nel secondo capitolo. Il motivo di tutto ciò? Semplicemente per avere bene in mente in che situazione ci troviamo,
per capirne bene il contesto. Bene, sperando che la vostra lettura possa risultare piacevole e scorrevole vi saluto e ci vediamo al
termine per i commenti finali.
 
Prologo.
 
Harry si sentiva pronto a tornare ad Hoqwarts, quel castello che più di una volta si era ritrovato a definire come una casa. Ora sentiva
il bisogno di tornarvi non per camminare lungo i corridoi familiari, passare del tempo nella Stanza delle Necessità o sgattaiolare
verso la capanna del suo amico Hagrid aiutato dal suo immancabile e prezioso Mantello dell’Invisibilità. Doveva assolutamente
trovare gli ultimi Horcrux per poter sconfiggere così, una volta per tutte, Lord Voldemort. Una morsa si serrò attorno allo stomaco al
pensiero che quell’uomo, se così lo si può definire, aveva ucciso i suoi genitori a sangue freddo, perché volevano proteggere il loro
unico figlio. Si, perché Voldemort voleva uccidere solo lui a causa di una profezia riguardante una pericolosa minaccia che avrebbe
potuto ostacolare i diabolici piani del Signore Oscuro.
Harry a volte si auto colpevolizzava per la morte di Lily e James Potter. Ma d’altronde cosa avrebbe potuto fare? Aveva solo un anno
quando la notte di Halloween Voldemort si presentò a casa dei Potter a Godric’s Hollow.
Il giovane ragazzo si ridestò dai suoi pensieri e, ancora una volta, rivide il piano per intrufolarsi nel castello insieme ai suoi due
migliori amici, Ron Weasley ed Hermione Granger. “Facciamola finita” pensò Harry mentre Hermione ripeteva per la ventesima
volta le sue raccomandazioni.
 
– Soprattutto non dobbiamo essere visti. Merlino solo sa che taglia abbiamo appesa ai nostri colli. Se ci beccano non solo siamo
morti ma il mondo magico cadrà nelle mani di un essere mostruoso.
 
Harry asserì con un cenno del capo mentre una parte del suo cervello era concentrato su ben altri pensieri. Pensava ai suoi amici,
al sentimento ormai palese che governava fra i due e si domandava quando si sarebbero manifestati concretamente “Magari una
volta che tutto questo si sarà concluso”. Un sorriso comparve sulle labbra di Harry ma Hermione vide il volto dell’amico e, non
sapendo cosa stava frullando nella mente del ragazzo gli chiese:
 
– Ehi Harry perché stai sorridendo? Ho detto qualcosa di sbagliato? Hai qualche idea migliore?.
 
– Oh no Hermione. Scusa stavo pensando a tutt’altro.
 
Subito dovette chinare il capo in un accenno di scuse vedendo la ragazza che lo fulminava con lo sguardo, uno sguardo che molte
volte aveva visto riflesso nella professoressa McGranitt quando lui combinava qualche guaio bello tosto. Ahi frase sbagliata da dire
pensò mentre l’amica stava dicendo:
 
– Noi stiamo qui a ripetere il piano che, se va in fumo, ci troviamo morti stecchiti e tu pensi ad altro? Bella considerazione della tua
autoconservazione hai.
 
– Scusa ancora Hermione. Mi dispiace.
 
Cercò di concentrarsi sul piano, ma la sua mente non voleva saperne. Continuava a galoppare avanti, pensando a quando Voldemort
non ci sarebbe stato più. Pensava al matrimonio con Ginny e a quello dei suoi migliori amici. Rimuginava se era il caso di andare
a trovare i Dursley per cercare di instaurare se non un rapporto di amicizia, almeno di conoscenza con il cugino Dudley. Pensava
a Luna, mamma Weasley, Fred e George, Neville, a come Silente sarebbe stato orgoglioso di lui e dei suoi amici per l’impresa compiuta.
Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si rese conto di un Hermione abbastanza arrabbiata che lo stava chiamando.
 
– Insomma Harry ti vuoi svegliare? Dobbiamo andare. È ora.
 
Harry assentì con un cenno della testa, prese il Mantello dell’Invisibilità e seguì gli amici.
Ancora non sapeva che si stava dirigendo non solo incontro al suo destino, ma anche ad una verità che era rimasta nascosta per
ben 17 anni e che probabilmente gli avrebbe cambiato il futuro.
 
Spazio autrice: Eccoci arrivati al termine del primo capitolo. So che è molto corto ma questo serviva come incipit iniziale. Spero che
abbiate il tempo di lasciarmi una piccola recensione. Grazie e al prossimo capitolo.




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