Buonsalve
gente!!!
Era
da tanto che non scrivevo una cagata del genere e siccome non avevo
nulla da fare ho deciso di dare forma ad un'altra scemenza che non ha
nè capo nè coda -.-" :(
Sarei
comunque contenta se qualcuno che si sofferma a leggere mi dicesse cosa
ne pensa. Ma sono sicura che resterete in silenzio, dico bene :(??
Okay
io vado a deprimermi in un angolino, ma prima vi auguro buona lettura
^^!
Vals.
(
Ps. scusate per gli eventuali errori di battitura..)
YOU BELONG WITH ME
C’era
una volta una ragazza che cercava di ottenere invano l’amore
di un giovane dalla bellezza aliena che il destino aveva scelto come
suo vicino di casa. Lei era consapevole di non avere nessuna chance con
lui, perché la sua bellezza non era degna di attenzione e
all’altezza di quella di tutte le ragazze che gli giravano
intorno e la sua timidezza non le permetteva di fare un passo
più lungo della gamba, creandole tanti problemi in amore. In
compenso però era riuscita ad essergli amica, a stargli
accanto quando ce ne era bisogno senza che lui potesse provare disgusto
per una che non era minimamente bella da mozzare il fiato e i cui
lineamenti del viso erano nascosti da un paio di occhiali quasi
più grandi di lei. I suoi capelli erano sempre in disordine,
mai ci fosse un momento in cui riuscisse a domarli e di certo le sue
forme non erano come quelle tanto perfette delle modelle. Lei era
normale, una normalità che però a Marina non
piaceva né tanto meno riusciva a sopportare con grande
pazienza nonostante fosse diventata la medicina essenziale per Jared
quando aveva bisogno di sfogarsi.
Marina aveva una
strana abitudine: ogni sera sostava davanti alla porta di casa
sospirando tristemente alla scena che le si presentava sulla soglia di
quella di fronte. Nonostante si ripetesse di non sostare
così a lungo in modo da non destare sospetti e finire per
imbarazzarsi della sua scelleratezza, i muscoli delle gambe sembravano
irrigidirsi e finivano per farla morire di gelosia ogni qualvolta le
labbra di Jared si accostavano a quelle della sua nuova fiamma. Un
vento leggero soffiava quella sera e le scompigliava ulteriormente le
ciocche ribelli che non avevano voluto saperne di essere chiuse in una
lunga coda dorata.
“ Vuoi
che ti passi un binocolo, così li vedi meglio?”-
la voce di Jessie, la sua migliore amica, la distolse dai suoi
ossessivi pensieri e dalla scena che stava osservando, e sorridendo un
po’ imbarazzata sorrise alla debole luce della veranda.
Jessie era seduta sulla sedia di legno e come Marina aveva guardato la
casa di fronte, ma non così ossessivamente come la sua
amica.
“ No,
non voglio di certo rosicare ancora di più..”- con
uno sbuffo carico di depressione finì per sedersi accanto
all’amica giù di morale più del solito.
“ Non
capisco perché non glielo dici!”
“
Dirgli cosa, che lo amo alla follia e che vivrei di lui per tutto il
resto della mia esistenza? No!”
Jessie
sospirò e sdraiandosi si mise più comoda con le
mani dietro alla testa fissando la tettoia.
“
E’ giusto secondo te che lui mi faccia stare in questa
maniera, che la sua vicinanza e le sue parole mi rendono felici ma allo
stesso tempo mi fanno capire che non avrò mai un briciolo
del suo amore? Perché non riesco a scappare? Mi rendo conto
che sarebbe la cosa migliore per il mio stato mentale. È un
dolce sofferenza da cui non riesco ad uscirne, come una droga. E ora
che non è più in tour la voglia di avere una dose
più massiccia di quella droga mi rende più folle
di quanto non lo sia già di mio.”- quelle parole
erano cariche di rabbia miste alla tristezza che ormai era molto
più frequente.
“ Eh
cara Marina, a questi sentimenti non puoi darci un freno. Arrivano,
scuotono gli animi e se sei fortunata ti assicurano un posto nel
paradiso terrestre. Devi solo crederci e fare il passo decisivo, se non
lo fai non saprai mai se quel posto sarà tuo o
meno.”- la saggezza di Jessie la fece sorridere.
“ Sai
che non lo farò, non dirò nulla e che
terrò tutto per me..”
“
Certo che lo so, ma per una volta cerca di non farlo, prova ad
esternare i tuoi sentimenti, tanto tristezza per tristezza, non
è meglio sapere la verità e ciò che
può provare Jared per te?”
“ Ho
paura di quello che mi potrà dire per questo voglio tenere
tutto per me..”
“
Contenta tu..”- sconfitta ancora una volta dalla
testardaggine della sua amica, Jessie sospirò e
tornò nel suo stato di puro rilassamento. Marina continuava
invece a guardare Jared che proprio in quel momento aveva salutato la
sua ragazza ed era sul punto di vederla partire con l’auto.
Prima di entrare in casa notò le due ragazze e fece un cenno
di saluto a Marina, che quasi sussultò insieme al suo cuore
rispondendo però al saluto.
“ Io
vado, ho un mucchio di cose da studiare senza contare che non ho forza
nemmeno per aprire lo sportello della mia auto..”- disse
Jessie dopo essersi alzata e stiracchiata sbadigliando sonoramente.
Marina sorrise e disse: “ vai su, non voglio averti sulla
coscienza se non passi l’esame..”
Dopo essersi
salutate Marina vide andare via Jessie, ma prima che riuscisse a
raggiungere la porta ed entrare nel tepore della sua casa una voce
inaspettata la fermò dal compiere il suo gesto.
“
Marina aspetta!”- esclamò Jared che a grandi passi
era già da lei. Marina ricompose la maschera che presentava
ogni volta al suo amore proibito e prese a sorridere.
“ Che
ci fai qui?”- chiese sorpresa.- “ pensavo che fossi
entrato in casa..”
“ Oh
beh in realtà non ho voglia di stare al chiuso, è
una sera molto tranquilla in cui si sta bene..”
Marina lo
squadrò per bene e disse: “ cosa ti ha detto
Melanie per farti stare così su di giri?”
Jared fu
sorpreso da quelle parole. Marina ancora una volta era riuscita a
capirlo anche senza che lui avesse parlato del motivo per la quale
stava sorridendo come un ebete e sembrava felice come non mai. Doveva
aspettarselo probabilmente, perché Marina era una ragazza
davvero speciale e l’unica a farlo sentire a proprio agio
anche nei momenti più cupi e imbarazzanti.
“ Ehi
ci sei?”- chiese Marina mettendogli una mano dinanzi al viso
per liberarlo dal suo stato di improvvisa trance. Non riusciva a capire
cosa gli stesse succedendo, ma il fatto che ad un tratto la stesse
guardando in quel modo la metteva in un imbarazzo terribile.
“ Oh
ehm scusa è che a volte penso che tu sia in grado di leggere
nel pensiero..”- rispose Jared sorridendo.
“
E’ semplicemente intuito e poi ti conosco fin troppo bene,
sei il mio vicino di casa dopotutto..”
“ Devo
pensare dunque che tu mi spii visto che sai tutto su di me e su quello
che faccio..”- divertito Jared la prese per un braccio e la
condusse fuori dalla veranda in direzione di una meta sconosciuta, ma
che probabilmente si trattava di una passeggiata nei dintorni. E
infatti fu così.
“ Tu
stai attento, può anche darsi che sia anche
così..”- rispose Marina scherzando e sentendosi
stranamente a proprio agio.
“ Il
fatto che tu sappia più cose sul mio conto degli Echelon, di
Shannon e di Melanie mi spaventa. Sapevi anche questo?”
“
Forse sì..”- rispose sorridendo la ragazza che
girando la testa verso di lui si perse in quegli occhi che sapevano
farle tanto, ma tanto male. Nonostante lo conoscesse da una vita e se
ne fosse innamorata da altrettanto tempo, non si era mai abituata a
quello sguardo magnetico e intrigante.
“ Ehi
ti senti bene?”- chiese Jared fissandola preoccupato.
“ Sto
benissimo..”- ma la voce tremante la tradì.
“
Eppure non credo che sia così. Avanti dimmi cosa
c’è che ti turba..”- la
esortò Jared. Anche lui si era dimostrato sempre un buon
amico su cui contare, ma a sua insaputa non era mai riuscito a
conoscere la vera Marina, quella che era pericolosamente innamorata di
lui.
“
Nulla.. davvero..”- Marina si costrinse a sorridere e
sperò che quel gesto non risultasse finto e costretto.
“ Okay
voglio crederti, ma sappi che per qualsiasi cosa, io sono sempre
qui..”
“ Lo
so..”- disse Marina che si azzardò a
scompigliargli amichevolmente e teneramente i capelli che stava facendo
crescere e che stranamente erano ancora liberi da qualsiasi altro
colore che non fosse il suo naturale, il castano.
“ Dai
smettila!”- esclamò ridendo Jared, allontanandosi
di poco.
“
Rivoglio la cresta pomegranate, quando la rifarai?”- chiese
sorridendo lei che gli si avvicinò con le mani nelle tasche
degli jeans.
“
Molto presto..”- rispose Jared.
“
Questo vuol dire che invecchieremo prima di vederti nuovamente con la
cresta..”- disse Marina fingendosi dispiaciuta.
“ Che
amica spiritosa!”
“ Sono
qui a posta, amico.”
“ Dai
mi dici perché sei triste?”- chiese nuovamente
Jared deciso a conoscere il segreto dell’amica.
“
Ancora? Non ti avevo detto che non è nulla di
grave?”- esasperata Marina alzò gli occhi al cielo
e prese la strada del ritorno. Jared per un momento si sentì
mancare vedendo che la ragazza allontanarsi da lui e non
capì perché quel senso di vuoto si era
impossessato di lui.
“ No,
aspetta dove vai?”- chiese raggiungendola.
“ A
casa, si è fatto tardi e io domani devo andare a
lavorare..”- Marina cercava di risultare tranquilla, ma il
fatto che Jared cercasse di tirarle fuori il motivo del suo turbamento
la spaventava. Una mano fermo il suo braccio e l’avanzata
ostinata.
“
Chiedo perdono per la mia insolenza..”- disse Jared
dolcemente. La cosa non faceva che peggiorare il suo stato
d’animo, la faceva sentire ulteriormente sfigata e in lotta
con un sogno che non si sarebbe mai realizzato se non nella sua mente
attraverso un film mentale senza fine. Ancora una volta Marina fu
costretta a guardare quel volto senza poterlo toccare e liberandosi da
quella presa si costrinse a sorridere e disse: “ non
preoccuparti..”
“
Prometto che da adesso non faccio più domande, anzi non
parlo più..”
Marina
scoppiò a ridere e disse: “ ma figurati se tu
riesci a stare zitto per cinque minuti..”
“
E’ vero non sarei capace di stare in silenzio, ma questo vale
anche per te no?”
Marina
annuì.
“
Siamo simili su questa cosa..”
“
Già..”- rispose Jared questa volta molto
più vicino al suo viso. Sembrava che una forza invisibile lo
spingesse pericolosamente verso la ragazza che spaventata si ritrasse e
fece qualche passo avanti. Questo permise al giovane di ritornare in
sé così come permise alla ragazza di calmarsi.
“
Allora con Melanie è una cosa seria?”- chiese con
noncuranza. In realtà voleva sapere se ci fosse ancora una
possibilità per lei di sperare e vedere Jared nuovamente
solo.
“ Non
saprei, ma sono più propenso a pensare di
sì..”- quelle parole furono dette con grande
tranquillità, così spensierate che fecero morire
due volte Marina. Sentì il suo cuore spezzarsi e bruciare
tra le fiamme della tristezza. Avrebbe voluto piangere, ma con lui
lì non poteva farlo, né voleva mostrarsi
così debole senza dargli una spiegazione. Così
come aveva sempre fatto da quando lo conosceva si stampo una finta
felicità e serenità sul viso e disse: “
oh finalmente ti vedrò sistemato!”
“
Già sembra proprio di sì..”
In quel momento
l’aria notturna e silenziosa fu riempita dal suono
allegro del blackberry di Jared il quale appena vide la chiamata non
esitò a nascondere la sua grande felicità e quasi
senza salutare Marina rientrò in casa. Era inutile pensare
chi poteva essere.
Sospirando
Marina ritornò in casa dove buttandosi sul letto diede
spazio alle lacrime che irrigarono il suo volto e bagnarono il tessuto
del cuscino.
Non
ero mai stata ad un concerto dei Mars né tanto meno avrei
mai pensato di fare qualche tappa con loro, ma il solo fatto di poter
stare per cinque giorni con Jared mi rendeva la ragazza più
felice del pianeta e più invidiata da tutte le ragazze e
donne che sbavavano per lui. In un certo senso mi sentivo potente
nonostante fossi una ragazza inutile e piena di difetti.
In
quei giorni pensai solo a divertirmi insieme a Shannon, Tomo e lui, che
non sapeva nulla di ciò che provavo e nascondevo alla luce
del sole. Avevo paura di cosa poteva pensare una volta che avessi avuto
il coraggio di dichiararmi, ma io non volevo farlo davvero
perché sapevo che ci sarei rimasta molto ma molto male dalla
sua indifferenza. Il solo fatto di vedere sul suo viso un sorriso che
tradiva la tenerezza, quasi pena, nei miei confronti mi faceva salire
una gran rabbia al cervello. Naturalmente non sapevo se sarebbe stata
quella la sua reazione ma io mi convinsi che sarebbe stato
così.
Eravamo
a Parigi, la cosiddetta città dell’amore e per un
attimo fui davvero sicura che quella città per quanto la
odiassi, mi avrebbe portato un po’ di fortuna su quel
sentimento che sembrava non volermi ancora sorridere.
“
Ti va di accompagnarmi a fare shopping?”- la voce di Jared
quasi mi fece prendere un colpo, assorta com’ero nel
contemplare la città dalla mia stanza d’albergo.
Senza che me ne fossi accorta era entrato portando con sé la
sua solita allegria.
“
Non si usa bussare?”- chiesi fingendomi arrabbiata.
“
Tanto sapevo che ti avrei trovato vicino alla finestra a contemplare il
paesaggio..”
“
Beh avresti fatto bene lo stesso a farlo, magari mi trovavi in altre
vesti..”
Jared
sgranò gli occhi e ridendo disse: “ ohoh! Quindi
tu pensi che ti avrei potuta trovare anche in versione sexy?”
“
Sei uno scemo!”- esclamai buttandogli addosso il cuscino del
divanetto che lui prontamente evitò.
“
Bersaglio mancato!”- disse vittorioso facendomi la linguaccia.
“
Beh sei stato fortunato solo perché io l’ho
voluto..”- dissi saggiamente, maledicendo il fatto che non
avessi una buona mira e risultando più sfigata di quanto
già non lo fossi.
“
Ah quindi il fatto che non mi hai colpito è stato voluto da
te, non perché sei una schiappa..”- disse lui
avvicinandosi.
“
Già proprio così..”
“
Ammirevole!”- esclamò fingendosi sorpreso, mentre
mi cinse i fianchi con le sue mani dicendo: “ allora mi
accompagni?”
“
D’accordo, ma non pensare che ti faccia fare di testa tua.
Sarò io a farti il guardaroba almeno è sicuro che
vestirai in maniera decente..”
A
malincuore sentii la sua presa abbandonarmi poiché lui si
presentò ai miei occhi fintamente indignato.
“
Mi reputo gravemente offeso, quindi vedi come ti devi mettere per farti
perdonare..”- disse saggiamente.
“
Non ci penso proprio. Io ti ho detto semplicemente la
verità..”
“
Strega!”- esclamò lanciandomi il cuscino che
fortunatamente non mi colpì, il che mi fece pensare che
almeno i riflessi pronti non mi avevano abbandonato.
“
Grazie del complimento.”- dissi sistemandomi i capelli con
fare da diva. Jared rise seguito da me.
Quel
pomeriggio non lasciammo in pace nemmeno un negozio dove non mancarono
i nostri litigi su cappotti, maglie e pantaloni. Mentre camminavamo
spediti verso un altro negozio maschile lui si fermò di
botto, tanto che quasi caddi quando lo raggiunsi.
“
Si può sapere perché ti sei fermato
così di botto?”- chiesi leggermente irritata. Lui
non mi rispose, ma continuò a guardare la vetrina di un
negozio femminile dove troneggiava un bel vestitino rosso finemente
lavorato e scollato al livello della schiena. Era davvero un bellissimo
vestito che portava alla tentazione, ma non faceva per me e poi non
potevo neanche permettermelo, visto l’enormità
della cifra. Sospirai distogliendo lo sguardo da quella seta lussuosa e
rivolgendomi a Jared dissi: “ allora si può sapere
che diavolo ti è preso?”
Ma
senza parlarmi mi prese per un braccio ed entrambi entrammo in quel
negozio.
“
Devi provare quel vestito..”- disse senza darmi il tempo per
controbattere. Non potevo permettergli una cosa del genere nella
maniera più assoluta, ma nonostante la mia testardaggine, mi
ritrovai a sospirare più volte nel camerino girandomi e
rigirandomi davanti allo specchio timorosa di uscire fuori e
presentarmi in quella maniera a Jared.
“
Ti vuoi decidere ad uscire?”- mi chiese nuovamente
spazientito. Mi stava aspettando, davvero lo stava facendo e quasi mi
venne un colpo. Cosa significava tutto quello? Era forse un modo per
dirmi qualcosa di davvero importante?
Lo
sperai con tutto il cuore e sorridendo uscii fuori leggermente
imbarazzata. La sua faccia fu indescrivibile e inizialmente non seppi
se scappare o prendere quell’espressione come un segno
positivo, ma poi lui parlò ed io mi sentii morire.
“
Sei davvero molto bella, il vestito ti sta di incanto!”-
esclamò mentre i suoi occhi faceva su e giù lungo
il mio corpo. Ne avevo quasi paura, ma riuscii comunque a sostenere
quella situazione con grande tranquillità, che non sapevo
avessi.
“
Sì tutto molto bello, ma non credere che lo
prenderò. Non saprei quando metterlo e poi..”- ma
non terminai la frase. Lui si era alzato e venendo verso di me mi prese
le spalle e disse: “ io so quando puoi metterlo. Stasera. Al
locale dove Shannon e Antoine suoneranno. Ti voglio vedere
lì.-” parlò come un telegramma ma il
suo messaggio fu limpido come le acque del mare.
“
Okay ma comunque sia io non lo prenderò..”- e
decisa mi voltai e andai in camerino. Spogliandomi lanciai senza uscire
il vestito che sicuramente Jared prese, ma quando uscii non lo trovai
dove l’avevo lasciato. Mi stava già aspettando
fuori e quando lo raggiunsi restai scioccata dal vedere che
l’aveva comprato, che aveva preso quel vestito e
l’aveva fatto per me.
“
Tu sei completamente matto..”- gli dissi senza parole.
“
Lo so ed è per questo che mi sei amica, no?”- mi
fece l’occhiolino mentre io mi sentii completamente
sciogliere. Mi sentivo davvero felice perché sapevo che quel
gesto era significativo, mi ero decisa che fosse così e
nient’altro. Avevo la strana sensazione che quella sera
sarebbe stata la più bella della mia vita.
Ma
quando raggiunsi il locale la cosa fu del tutto diversa. Non trovai
Jared da nessuna parte e prima che Shannon potesse dirmi addio,
annegandosi nell’alcol, gli chiesi dove fosse.
“
L’ho visto poco fa. Mi sa che è andato da quella
parte..”- e mi indicò il posto dove
l‘aveva visto scomparire. Prima che potessi andare Shannon mi
fermò e disse: “ Marina posso dirti una
cosa?”
“
Dimmi tutto..”
“
Sei davvero uno spettacolo e sento quasi la voglia di provarci
spudoratamente con te..”
Scoppiai
a ridere e dissi: “ Shan sei già partito? E io che
pensavo fossi ancora sobrio..”
Ci
sorridemmo e lo lasciai in mezzo al locale diretta verso il posto
indicato, sicura che avrei trovato Jared. Proprio in quel momento
sentii una specie di lamento che ad ogni passo si fece più
forte e capii che provenisse da una donna in preda al piacere
più sfrenato. Qualcosa dentro di me strinse con presa salda
il mio stomaco, come se quello fosse il presagio di una morte
spirituale che non tardò ad arrivare. Infatti coraggiosa
aprii la porta da dove proveniva quel rumore e vidi chiaramente che chi
rendeva “ felice” quella donna non era altro che
Jared. Chiusi infastidita la porta provando un senso di disgusto che
quasi mi fece piangere. Le lacrime però non tardarono ad
arrivare, per il semplice motivo che avevo pensato a qualcosa di
più di un semplice invito come tutte le altre volte.
Mi
ero semplicemente illusa di quella stretta ai fianchi, di quello
sguardo e di quei complimenti, pensando che nascondessero
più di quanto non avessi pensato. E invece era stato solo un
modo per ridurmi in tanti piccoli pezzettini che difficilmente si
sarebbero rimessi insieme. Era ovvio che la mia fantasia perfetta su
quella serata non l’avevo raggiunta e mai l’avrei
fatto. Jared era e sarebbe rimasto irraggiungibile per me..
Un altro giorno
era passato, ma per Marina era stato monotono come tutti gli altri
della sua vita, ancora di più ora che Jared era tornato ad
occupare gran parte dei suoi pensieri e delle sue viste. I suoi occhi
ancora ne risentivano per tutte le lacrime che aveva versato durante la
notte presentandosi al lavoro come un cencio. Jessie si era preoccupata
molto del suo aspetto e non le risultò difficile attribuire
quello stato all’unico uomo che Marina si ostinava ancora ad
amare senza essere ricambiata. A volte l’amore sembrava
essere così ingiusto, soprattutto nei confronti di chi lo
desiderava con tutto se stesso.
Era in camera
sua ed era intenta a scarabocchiare sul suo quaderno, non avendo altro
modo per mandare via i suoi soliti pensieri. Nel disegno aveva trovato
uno sfogo, ma comunque non durò a lungo. La sua finestra
faceva da comunicazione con quella di Jared tanto che molte volte
entrambi restavano nelle loro rispettive stanze e comunicavano con
grande tranquillità. Tante chiacchiere e tanti duri colpi in
quel modo aveva ricevuto Marina, ma a lei non interessava. Voleva
semplicemente farsi del male e nessuno poteva fermarla
dall’autolesionismo se non se stessa. Proprio in quel momento
i suoi occhi si spostarono sulla finestra di fronte nella speranza di
vedere Jared e proprio come d’incanto egli si
manifestò in tutto il suo splendore, ma non era felice e
contento come da parecchio tempo lo vedeva Marina. Era piuttosto
arrabbiato e sedendosi sul letto sbuffò sonoramente anche se
Marina non poté sentirne il suono, ma solo immaginarlo. Un
misto di tristezza e gioia si fece spazio dentro di lei. Triste
perché non amava vedere il suo amico in quel modo e felice
perché forse aveva lasciato la sua ragazza. Jared in quel
momento puntò i suoi occhi sulla finestra della ragazza che
lo stava ancora osservando ed entrambi stranamente si imbarazzarono,
perché in realtà non volevano vedersi e non
volevano che l’uno si accorgesse dell’altro. Marina
sorrise così come Jared poi la prima scrisse qualcosa sul
quaderno e mostrò il messaggio al secondo.
“
TUTTO OKAY?”
Jared si
alzò per prendere alcuni fogli e anche lui prese a scrivere.
“ SONO
STANCO E ARRABBIATO. MOLTO ARRABBIATO..”
“ MI
DISPIACE..”
“ MA
NON FA NIENTE, TANTO SONO SICURO CHE PASSERA’..”
Si sorrisero ma
proprio in quel momento Jared decise di punto in bianco di spegnere
quel collegamento comprendo la finestra con la tenda. Era davvero
arrabbiato e non aveva voglia di parlare con nessuno. Marina non se ne
era accorta perché era intenta a scrivere quello che
finalmente si era decisa di dirgli, anche se poteva risultare un modo
un po’ strano.
“ TI
AMO..”
Ma
restò nuovamente delusa da ciò che si era
ritrovata davanti agli occhi una volta che aveva alzato il suo
quaderno. Una chiusura totale dettata dalla tenda che aveva provveduto
ad impedirle di esternare quel sentimento. Ancora una volta Jared era
andato via.
“ Non
è destino..”- si disse sconsolata, ma stranamente
quella sera non pianse. Anzi accese la radio e la mise a tutto alto
volume scatenandosi come una matta. Jared incuriosito da quel baccano
spostò di poco la tenda e rise vedendo la sua amica saltare
sul letto con una spazzola che usava come microfono mentre disegnava
con le labbra le parole della canzone che si era diffusa largamente.
Non volle farla sentire in imbarazzo per questo Jared chiuse nuovamente
la tenda andando sul letto, dove prese un foglio su cui senza pensarci
tanto scrisse una frase che non rilesse, sicuro com’era di
averla scritta bene. Poco dopo spense le luci e cercò di
dormire, nonostante il baccano nella casa di fronte.
Marina esausta
si tuffò sul letto ma poi si alzò e spense la
radio.
Il giorno dopo
il sole batteva forte e la giornata si presentava garante di buone
notizie e di una grande positività. Marina almeno volle
convincersi che fosse così. Era il suo giorno libero e aveva
deciso di fare una lunga passeggiata per poi passare da Jessie e
restare con lei a fare qualche chiacchiera. Si sentiva stranamente
felice e volle credere che quel sentimento non l’abbandonasse
per davvero. Uscì di casa con in mano un libro che aveva
appena comprato e che avrebbe letto una volta che fosse arrivata al
parco. Aveva sciolto i capelli ancora crespi e privi di luce e come al
solito portava vestiti larghi nonostante non avesse nulla da
nascondere. Gli occhiali erano pronti a nascondere i suoi occhi blu e
ad incorniciarle il volto con la montatura nera e troppo grande per un
volto così esile come il suo. Non si piaceva e faceva di
tutto per martoriarsi in quel modo.
“ Vuoi
un passaggio?”
Sussultò
sentendo la voce di Jared, ma per una volta si decise a non prestargli
attenzione anche se le risultava abbastanza difficile se non
impossibile.
“ No,
preferisco fare due passi, è una giornata così
bella che sarebbe davvero un peccato non approfittarne..”-
rispose restando con gli occhi sulla strada.
“ Ehi
c’è qualcosa che non va?”- chiese Jared
che la seguiva piano piano con la sua auto, decisamente sconvolto e
colpito da quell’atteggiamento.
“
Nulla che debba nasconderti..”- rispose Marina.
“ Okay
penso che questo significhi che io non devo disturbarti..”-
in realtà Jared non voleva che quelle sua parole prendessero
vita, ma il silenzio di Marina lo rattristò e le
confermò. Davvero non voleva essere disturbata e la cosa lo
fece stare male.
“
Ciao..”- disse debolmente, chiudendo il finestrino e
dirigendosi da Melanie. Marina quasi fu sul punto di fermarlo e
scusarsi ma era troppo tardi, Jared era già andato via,
partendo all’impazzata.
Aveva
attraversato quasi tutta la città e stanca aveva deciso di
sostare su una panchina del parco. Altri pochi metri e sarebbe arrivata
a casa di Jessie. Si rilassò e godendosi la bella arietta
quasi estiva aprì il libro e si immerse in quella storia
senza dar conto a ciò che la circondava.
“ Sono
stato uno stupido! Quindi era questo il lavoro che ti portava a stare
lontana da Los Angeles eh?”
Marina a quella
voce inalterata che sentì alzò gli occhi dal
libro e voltandosi lentamente vide Jared scagliarsi con furia su due
figure: Melanie e un ragazzo che non aveva mai visto. Non le fu
difficile capire che Jared era stato oggetto di un tradimento e quasi
godette di quella prospettiva.
“
Almeno così sai come ci si può
sentire..”- si disse inalterata. Chiuse il libro e
andò via mentre sentì Melanie esclamare:
“ sei assente, del tutto assente con la mente in questi mesi
e io ho deciso di consolarmi in qualche modo. Ormai sono rari i momenti
bellissimi che viviamo! Senti non cercarmi più okay? Vivere
con te è umanamente impossibile. Chi ti riesce a capire
è un genio..”
Marina mentre
lasciò il parco e la scena sorrise. Lei era
l’unica che sapeva farlo e forse per questo era un genio. Si
sentì quasi orgogliosa di questa e pian piano la sua rabbia
lasciò spazio al dispiacere. Jared era di nuovo solo, quando
avrebbe trovato nuovamente la pace? Ormai quella l’aveva
lasciato da tantissimo tempo e sono la musica e gli Echelon lo avevano
salvato dalla depressione, lei lo sapeva bene, e forse anche lei era
stata un motivo per non mollare. Ma come al solito quella era solo una
sua idea, Jared non le aveva mai detto niente. A lei però
piaceva pensare che ci fosse anche lei.
“ Ehi
ben arrivata!”- esclamò sorpresa Jessie quando
aprì la porta e si vide una Marina sorridente di fronte.
“
Visto? Ogni tanto ti vengo a trovare..”
“
Quale onore!”
Restarono
insieme per tutto il pomeriggio chiacchierando come due amiche che non
si vedevano da anni.
“
Stasera però alla festa ci devi venire..”
“
C’è anche Jared, vero?”
Jessie
annuì e disse: “ e anche Shannon e Tomo, non so se
ci sarà anche Emma, però Jared è
sicuro..”
“ Beh
non esserne certa, perché ha appena lasciato Melanie e non
credo che dopo la batosta si presenti ad una festa..”- disse
pensierosa Marina che continuava a giocherellare con il pezzo di
cioccolata.
“ Tu
lo conosci meglio di tutti quanti, quindi sai bene cosa
farà, no?”
Marina distolse
lo sguardo dalla cioccolata e lo posò sull’amica.
“ Beh
sì probabilmente ci sarà perché
vorrà divertirsi e in qualche modo dimenticare..”
“ E tu
sarai lì pronta a divertirti con lui..”
“ No,
questo è fuori discussione, io non ci vengo. Non voglio
continuamente mortificarmi..”
Jessie le fu in
un attimo di fronte e accarezzandole il volto disse: “ Marina
è la tua occasione. Non puoi vivere in questa maniera.
Diglielo!”
Marina la
guardò a lungo e alla fine si convinse. L’avrebbe
fatto, avrebbe rischiato di morire per sempre.
Il grande
vociare precedette i passi di Marina lungo il locale che le si
presentava davanti. Uno dei soliti posti di Los Angeles in cui ci si
poteva divertire in qualsiasi modo. Sospirò ed
entrò circondandosi di musica e voci allegre. Scorse Jessie
seduta vicina a Shannon e la raggiunse sorridendo.
Quasi non
riuscirono a riconoscerla. Ci aveva messo parecchio tempo ma finalmente
si era saputa rendere irresistibile e fu soddisfatta
dell’effetto che aveva provocato nei presenti che la
guardarono a bocca aperta.
Un elegante
vestito bianco senza spalline le fasciava il busto fino a
metà gamba dove era più gonfio. I capelli biondi
erano stati trasformati in ricci che ricadevano morbidi lungo la
schiena leggermente scoperta e l’assenza di occhiali la
rendeva più bella di quanto già non lo fosse
mentre il trucco leggero le risaltava ancora di più i suoi
magnifici occhi azzurri.
“
Marina!”- esclamò scioccato Shannon.- “
io non posso crederci che sia tu..”
“
Stessa cosa vale per me..”- rispose Jessie con un filo di
voce che quasi non fu udito. Marina sorrise e salutò i
compagni con grande allegria. Proprio in quel momento la porta del
locale si aprì ed entrò Jared che aveva deciso di
stamparsi sul volto un sorriso per nulla sincero. Marina lo aveva
capito dal primo momento.
“ Ehi
Jay siamo qui!”- esclamò Shannon gesticolando per
farsi vedere dal fratello che immediatamente li raggiunse. Il cuore di
Marina era sul punto di scoppiare, ma coraggiosa si voltò
per guardarlo nuovamente.
“
Scusate il ritardo, ma l’auto non voleva sentirne di
partire..”
“
Quando ti deciderai a comprarne un’altra?”- chiese
Marina e Jared quasi ci restò secco quando la vide.
Nonostante l’evidente trasformazione l’avrebbe
riconosciuta fra mille altre donne. Lei era unica e lui non
l’aveva mai capito fino in fondo. Marina si alzò e
senza aggiungere altro andò ad ordinare una bibita
lasciandolo ancora una volta di stucco. La reazione di Jared fu quella
di raggiungerla proprio nel momento in cui la sala si riempì
di gente che aveva voglia di ballare. Faticò abbastanza
prima di poterla nuovamente rivedere e bearsi di quella vista
così strana, ma dannatamente bella. Marina era ancora a
pochi passi da lui e gli sorrideva dolcemente quando una mano lo
fermò. Si voltò e rivide Melanie.
“ Cosa
vuoi?”
“
Jared ti prego perdonami, non volevo dirti quelle cose e soprattutto
volevo scusarmi per quello che ti ho fatto..”
“
Parole al vento!”- esclamò arrabbiato Jared
liberandosi bruscamente da quella presa. - “ sono io ora che
ho capito di non amarti più, anzi non ti ho mai amato. Sei
stata solamente un’illusione. Stammi bene e
divertiti..”
Finalmente
raggiunse Marina e restò ancora un po’ a fissarla.
“ Hai
visto un fantasma per caso?”- chiese divertita.
“ No,
anzi tutt’altro..”- rispose Jared dolcemente.
Mentre il chiasso cominciò a farsi più assordante
fra di loro Marina estrasse il foglietto che non aveva più
mostrato a Jared e aprendolo lo mise in bella mostra.
“ TI
AMO..”
Jared
restò spiazzato, ma allo stesso tempo ne fu felice.
Finalmente aveva capito tutto, era riuscito a dare una spiegazione ai
suoi veloci cambiamenti di umore e agli strani comportamenti che
ultimamente aveva assunto con lei.
Lui le
apparteneva, forse da sempre.
E
così infilò la mano nella tasca dei pantaloni ed
estrasse anche lui un foglio che le mostrò con un sorriso
immenso.
“ TI
AMO..”
Marina
sentì che il cuore l’avrebbe lasciata da
lì a pochi secondi. Per lei quella scritta fu la causa di un
principio di infarto che però non arrivò mai. Il
suo cuore batteva all’impazzata tanto che quasi si
sentì mancare l’aria, perché era
felice.
Tutta la paura
in quel momento le passo avvicinandosi all’unico uomo che
aveva sempre amato in vita sua lo baciò ricambiata.
Mentre il caos
andava avanti fra di loro si era creata una sfera di pura
tranquillità e calma che li avvolse e li permise di
continuare quel bacio vero e tanto desiderato.
Dopo tutto quel
tempo nonostante avessero cercato entrambi di nascondere i loro veri
sentimenti in qualsiasi modo e provare a fuggire, erano riusciti a
vincere e a trionfare.
Era vero allora:
in amore vinceva chi fuggiva.
THE
END
Se siete arrivati fin qui vuol dire che avete letto e vi ringrazio del
tempo che avete sprecato per me *____*!!
Spero che vi sia piaciuta ^^ e cosa dirvi, beh alla prossima :)!!
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