Haphazard

di JohnnyMignotta
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Perché io so ancora scrivere. è_é ...Vero? T_T No, davvero, lo spero, perché vengo da tre giorni di febbre altissima, riemergo da due su tre esami rimandati alla seconda metà di febbraio e proprio non sopporterei l'aver perso le mie fuckoltà cognitive. ;O; Ergo, per rassicurarmi, ho deciso di lanciarmi in questa impresa titanica: Chi, con chi, che cosa facevano. Io... veramente consiglio a tutti di farlo, perché è divertentissimo anche solo mettere su i nomi e veder nascere i prompt - ed in più è multifandom, cosa vuoi di più? ;OOO;
Io devo ringraziare la solita Judine, che mi ha fatto vedere la pagina del challenge ♥ e mostrare a voi la list del project. u_ù Sì, come dico nell'intro: haphazard è un altro modo per dire random. Sapere l'inglese è una cosa indispensabile nell'era dell'internet, miei prodi, non dimenticatelo! è_é
Adesso: due cose brevi brevi su questa prima flash. Volevo che fosse una double drabble, ma alla fine, come sempre XD, non ce l'ho fatta. ;O; Tutto sommato però è comica a dovere, mi sembra, anche perché Sasori, Gaara e Sakura insieme mi sembrano abbastanza inediti e... provvidenziali, in un certo senso. Insomma: altri personaggi che si cagano così poco nel manga ce ne sono? Tipo: solo Itachi e Hinata si cagano di meno. XDDDDDD ...E sono nella mia prompt list, per farvi capire. ò_ò
E credo che sia tutto! e_e! Vi spammo as usual la mia pagina autore @ Faccia e Brain-shaped Glasses e vi saluto. Buona lettura. :3 ♥
ATTENZIONE! Ho impostato il rating della raccolta sul verde, per adesso, ma potrebbero esserci cambiamenti, conoscendomi, man mano che si va avanti. XD Il rating delle storie, di conseguenza, varierà di flash in flash: non vi fidate dei parametri di EFP, che fanno tutto d'erba un fascio. Thank you so much. u_u










Haphazard

#01. ~ Red wine
(Gaara e Sasori sono ubriachi e Sakura se ne approfitta @ Chi, con chi, che cosa facevano).

Sakura tolse la bottiglia vuota a Sasori e la rimpiazzò con un'altra, piena. Sorrise, furba, e si sistemò la gonnellina rossa, a pieghe, sulle cosce bianche bianche. Gaara, ormai del tutto incosciente, col trucco sciolto e la vestaglia aperta sul petto glabro e magrissimo, si versò un altro calice di vino e brindò con l'aria. "A-" accennò, persino, ma poi si ritrasse e bevve tutto d'un fiato, salvo ripempire di nuovo il calice immediatamente dopo. C'era una puzza di fumo insopportabile. Sasori sembrava fatto di legno e fango tanto era sfatto, di traverso sul letto come una bambola rotta.
Sakura, dentro i suoi vestiti sgualciti, non avrebbe aspettato un minuto di più, ma qualcosa le diceva che, se fosse rimasta in attesa ancora per un po', le cose si sarebbero risolte a suo favore. Sasori, infatti, si spinse verso il comodino, lentissimo, ed afferrò le sue sigarette. Fu Gaara, però, a parlare, seppur dal suo torpore quasi sonnolento. "Anch'io" biascicò, atono, come in trance, "fumare".
Un gesto semplicissimo, quasi scontato: Sakura si sollevò sulle ginocchia, facendo pressione sul parquet in ciliegio, e prese il pacchetto a Sasori, porgendolo a Gaara.
La reazione che provocò questo gesto spontaneo fu decisamente eccessiva.
"Sakura, non mi ero mai accorto di te!". Lei pensò, roteando gli occhi: consolante.
Gaara, incrociando le gambe, con la sigaretta spenta tra le labbra, "be', è sempre attaccata a Sasuke e Naruto come una cozza al suo scoglio". Eloquente, per essere completamente ubriaco. Sakura doveva decisamente tornare in cucina a prendere dell'altro vino.
"Hai ragione" rimuginò Sasori, grattandosi il suo piercing al capezzolo distrattamente, come se non fosse affatto un gesto sexy: "la luce di quei due offuscherebbe lo splendore di chiunque". Scosse la testa. Aveva le guance arrossate, la voce impastata, una strana cadenza. "Ma tu sei troppo gentile, Sakura-chan" fece, come profondamente scosso, sollevando la sua bottiglia, un'altra volta vuota, a mezz'aria: "dimmi che possiamo fare qualcosa per ripagarti".
A Sakura brillarono gli occhi. "Be'" sibilò, ammiccando, "se non vi è di troppo disturbo: sembrate avere così tanta dimestichezza con le tinture...".
Un barattolino di tintura Manic Panic, Infra Red, era già dentro la sua borsetta. Gaara porse il suo calice e, con un espressione quasi disgustata, stropicciandosi gli occhi col pugno già impiastricciato di nero, "alle donne" borbottò, "perché, con loro, puoi star certo che c'è sempre qualcosa sotto".


Haphazard Project: 1/31




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