I lie awake and try so hard not to think of you

di Vespertilla
(/viewuser.php?uid=161143)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Quando mi voltai per lasciare la grotta, dopo aver dato le ultime raccomandazioni ad Abby e Bonnie, mi trovai di fronte Elena. Ebbi un tuffo al cuore: ma dovevo continuare a recitare la mia parte, soprattutto dopo aver saputo del suo bacio con Damon.
“Che ci fai qui?”
Domandai immediatamente, cercando di sembrare il più distaccato possibile,  ed altrettanto immediata fu la risposta di Elena.
“Bonnie mi ha detto che venivate qui. Devo parlarti.”
“Beh, non abbiamo niente di cui parlare. Ora mi interessa solo aprire questa bara.”
La gelosia mi stava consumando da quando mi fu confessato l’episodio del bacio, e non riuscii a nasconderlo molto bene. Sapevo che tutto quello che era successo era solo una delle conseguenze delle mie azioni, ma in quel momento provavo solo molto risentimento verso Damon, e tanta era la paura di perdere Elena per sempre. Le voltai le spalle e feci come per andarmene.
“Hai ucciso il medico legale?”
Questa domanda mi arrivò come una doccia fredda: tutto mi sarei aspettato tranne che questo. In quel momento ebbi la conferma certa che l’idea che Elena aveva di me era di un pazzo omicida senza alcun controllo. Mi voltai lentamente verso di lei.
“Perché pensi che sia stato io?”
“Forse perché non so più cosa sei capace di fare.”
Era esattamente quello che temevo, ma ormai cosa importava? Probabilmente non avevo più alcuna speranza di ottenere nuovamente la sua fiducia.
“Beh, credi quello che vuoi, Elena.”
“Non voglio crederci, Stefan.”
Non era vero, mi stava mentendo.
“Ma hai dovuto chiedermelo comunque”
Risposi, guardandola attentamente negli occhi.
“Stefan..”
Esordì lei, ma ripresi prontamente.
“Hai chiesto a Damon se ha ucciso qualcuno ultimamente?”
Elena restò in silenzio, e quel silenzio valse più di mille parole. Damon ormai era la sua àncora di salvezza, ed io ero solo il capro espiatorio a cui addossare tutte le colpe. Mi voltai di nuovo ed uscii dalla grotta, con la consapevolezza che la possibilità di un nostro riavvicinamento si faceva sempre più lontana.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=946364