Capitolo 3
Capitolo 3
Ma
si ormai possiamo dire che io aggiorno, quando il periodo invernale
è finito xD Anche se dal tempo gelido che c'è non si
direbbe .-. anzi fa più freddo ora che prima ><
Comunque non credo che interessi a nessuno .-.
Ho deciso di aggiornare, perché la mia luce è veramente
curiosa di sapere come continua questa storia, e se magari a voi non
interessa è lo stesso x°°°D
No dai scherzo, sapete che se mi dite cosa ne pensate della storia, mi
fareste immensamente felice *w* sennò come miglioro, nel caso
avessi sbagliato qualcosa? u.u
Basta .-. la smetto, e vi lascio al capitolo sperando che vi possa piacere! Ci sentiamo in fondo per i saluti! <3
Per Tao Len oggi sarebbe stato il primo giorno di lavoro da affrontare.
Un nuovo giorno. Per cambiare, per affrontare una nuova vita. Una nuova
vita, migliore di quella che stava passando adesso. Se quello che aveva
detto sua sorella era tutto vero, se uscendo e facendo altro, il dolore
diminuiva fino a non pensarci più, avrebbe finalmente smesso
di tormentarsi al passato e avrebbe pensato al presente e futuro.
-Len?? Scendi, è pronta la colazione! Oggi devi andare al lavoro
non te ne dimenticare!!- il cinese sentì la sorella che lo
chiamava giù dalla cucina.
Già, doveva andare al lavoro. Pensava se avesse fatto la scelta giusta di prendere esempio dalla sorella.
Era inutile tormentarsi ancora per molto, alzò le coperte dove
il suo corpo era stato intrappolato finora e si mise un accappatoio
per poi scendere giù, dove lo aspettava una Jun tutta sorridente.
-Fratellino! Finalmente sei sceso dal letto! Pensavo ti fossi
dimenticato che oggi dovevi andare al lavoro!- gli posò una
tazza di latte caldo. Era risaputo che Len Tao amava il latte in
maniera smisurata. Ogni giorno, ne beveva sempre tre tazze come minimo.
Prese a bere con lentezza il contenuto della tazza per non strinarsi, e
cercando di non osservare una Jun che era letteralmente entuasiasta.
-Andiamo Len, un po' di spirito! Non puoi presentarti al lavoro con
quel muso lungo, ti licenzierebbero all'istante!- ridacchiò,
perché sapeva benissimo che un sorriso era difficile vederlo
spuntare sul volto di Len. Erano due persone opposte Jun e Len. La
sorella era allegra, spontanea, sempre sorridente e pronta ad aiutare
il prossimo e sopratutto suo fratello. Lui invece era l'opposto:
taciturno, egoista, sempre serio e con grande difficoltà aiutava
il prossimo. Però anche se non lo dava a vedere, teneva a sua
sorella molto più di quanto la gente pensasse.
La colazione finì, come la maggior parte dei pasti, in religioso silenzio.
-Fratellino, torni stasera a cena d'accordo?-
-Si, credo di si, perché?- il fratello guardò la sorella, sorpreso dalla domanda.
-Ehm, ecco, visto che oggi è il mio giorno libero, e che
finalmente tu hai un lavoro, posso far venire il mio ragazzo stamani,
invece di andare sempre io da lui.. non ti dispiace vero?-
-Praticamente mi stai sfrattando fuori, fino a stasera.-
-No! Non dico questo! Volevo solo sapere, se tornavi a casa per pranzo
o se rimanevi fuori, almeno sapevo se mandarlo via prima o no!-
Gli veniva da chiedere, se mai un giorno avesse conosciuto il
fantomadico fidanzato di sua sorella. Non espresse questa domanda,
sennò sembrava che si interessasse a qualcosa, e non era da lui
interessarsi.
-No tranquilla.. rimango a pranzo fuori non c'è problema.- il
ragazzo si alzò per andare in camera sua a vestirsi, e per
potersi dirigere a lavoro.
Il cinese entrò dentro la biblioteca. Il proprietario gli aveva
chiesto di venire qualche minuto prima d'anticipo dell'apertura per
risistemare alcune cose, in modo che fosse tutto perfetto.
-Ehiiiiiii!! Buongiorno Len!-
Il ragazzo si voltò verso la voce. Di nuovo quel ragazzo
insistente e chiassoso. Si era dimenticato che ora avrebbe dovuto
passare molto più tempo con lui.
-Buongiorno.-
-Miracolo! Sono riuscito a farti dire questa parola! Ti sei svegliato
bene allora vero?- lo punzecchiò HoroHoro ridendo e dondolandosi
sui piedi. Len l'osservò attentamente: era proprio fastidioso.
Lui era venuto lì per lavorare, e non di certo per fare amicizia.
-Dobbiamo finire di sistemare i libri per aprire, non farmi perdere
altro tempo.- sentenziò Len, spostandolo spingendolo leggermente
di lato, per prendere dei libri rimasti sul tavolo dalla giornata precedente.
-Mmmmh, siamo antipatici come al solito. Ti ricordo, che adesso
sei sotto la mia tutela, visto che non sai ancora come orientarti in
questa biblioteca!- sentenziò il ragazzo dai capelli azzurri
convinto.
-Di certo imparerò più in fretta di quanto tu ci abbia
messo tu, testa vuota.- ghignò Len, sapendo di mandarlo su tutte
le furie.
-Testa vuota a chi???- esclamò furioso HoroHoro.
Fino all'apertura della biblioteca e mentre mettevano apposto i libri,
continuavano a stuzzicarsi così, cercando di provocare le ire
l'uno dell'altro, ma quello a perdere le staffe alla fine era sempre e
solo HoroHoro.
La mattinata, passò senza troppi intoppi e abbastanza
velocemente. Il ragazzo cinese si sorprese di quanto il lavoro potesse
tenere la mente occupata, e di quanto facesse passare velocemente il
tempo.
Da questa mattina, non aveva più pensato a nulla di doloroso.
Non ne aveva avuto l'occasione: c'era sempre qualcosa che lo bloccava e
stranamente, questo blocco, lo faceva sentire bene. Non sentiva
più l'oppressione pesante che aveva al cuore, non sentiva
più il dolore attanagliante che lo braccava ogni volta. Ma che
tutto ciò fosse finito, era troppo presto per dirlo.
-Ehi bell'addormentato nel bosco mi ascolti?- HoroHoro ridacchiò da solo per la battuta.
Il cinese alzò lo sguardo poco interessato, incontrando per una
seconda volta quelli vispi e pieni di vitalità del ragazzo.
-Torni a casa per pranzo?- gli chiese il ragazzo del Nord.
-No.- declatò senza entusiasmo l'altro.
-Ti andrebbe di pranzare insieme? Almeno cercherò di farti parlare!- sorrise HoroHoro sperando in una risposta positiva.
Len ci pensò un attimo: sua sorella che cosa gli avrebbe detto
di fare? Sicuramente lo avrebbe spinto ad andare a pranzo con lui, ma
se doveva seguire la sua testa, di stare dietro a quella testa vuota,
non ne aveva voglia. Però si sarebbe divertito a stuzzicarlo.
-D'accordo, andiamo.-
Len prese il suo cappotto e lo indossò, per uscire insieme all'amico, nell'aria fredda e invernale.
Il pranzo era finito abbastanza velocemente. Non avevano avuto molto
tempo per mangiare. HoroHoro, con le sue chiacchiere si era perso e non
sapeva più dove andare, mandando su tutte le furie il cinese, e
beccandosi un doloroso pugno sulla testa. Così che, quando
riuscirono a trovare il posto dove mangiare, dovettero farlo tutto di
furia, per tornare a lavoro in tempo.
-Non verrò mai più a mangiare con te, idiota!-
esclamò furioso Len, mentre camminava velocemente, ignorando le
lamentele dell'altro di andare più piano.
-Ehi, non è colpa mia se ci siamo persi! Volevo solamente farti
conversare, e non ho tenuto d'occhio la strada!- si difese l'altro,
correndogli dietro per stare al suo passo.
-Ma per favore, nella testa tu non hai un cervello, ma l'aria.
Sbrigati, cerca di starmi dietro e non perderti, dobbiamo tornare al
lavoro.- sputò velenoso.
-Si mamma.- ghignò di risposta HoroHoro, e beccandosi un'occhiataccia di tutta risposta.
Continuarono a camminare velocemente, mentre il ragazzo del Nord
tentava di continuare un dialogo con il collega, ricevendo risposte
monosillabe, o il nulla, fino a quando, esso troppo preso dal volerlo
far parlare, si prese un bel palo in pieno viso.
-Ahiahiai...- HoroHoro si toccò con dolore il naso.
-Ben ti sta baka.- ghignò per la prima volta divertito Len.
-Dovevo farmi del male per farti ridere...che spaccone.-
-Spaccone a chi???- Len iniziò ad innervosirsi nuovamente. Non
sopportava i modi idioti di quel ragazzo, non vedeva l'ora che la prima
giornata di lavoro finisse, per poter tornare a casa e staccarsi da
quell'imbranato.
Con grande loro fortuna, e senza altri colpi dolorosi, riuscirono ad
arrivare in orario alla biblioteca per poter finire l'orario.
-Ehi Len! Allora ci vediamo domani d'accordo?- lo salutò con una mano il ragazzo.
-Purtroppo si.-
-Il solito simpaticone...- mise il broncio, mentre guardava Len allontanarsi per tornare a casa.
Il cinese ripensò alla giornata che aveva passato, mentre mise
piede in casa e salutò un Jun molto ansiosa di sapere come fosse
andato il primo giorno di lavoro.
Non voleva ammetterlo, ma questa volta aveva avuto ragione la sorella.
Lavorare gli serviva per non pensare a nulla e lo aiutava a cambiare
aria. E non voleva nemmeno ammettere, che stare in compagnia di quel
tipo strano lo aveva aiutato maggior mente.
E ancora non voleva ammettere che da una parte, sperava che arrivasse presto domani, per non dover ripensare di nuovo a nulla.
Oh bene! Siamo giunti anche alla conclusione del terzo capitolo :3
Personalmente non so di quanto sarà lunga questa storia ._.
dipende da come strutturo lo svolgimento dei due, e in generale un po'
tutto.. ma posso dire che sarà su un medio-lunga. Perché
quelle corte non sono il mio forte semplicemente u__u
Allora, di che ne pensate di questo capitolo?
I personaggi vi sembrano abbastanza IC, vi è piaciuto? :3 insomma, fatemi sapere che io ne sarei felicissima <3
Ringrazio chi mi segue, chi mi recensisce, e chi legge anche e basta <3, io vi adoro!!
Al prossimo capitolo, sperando di non dover aggiornare in stramega ritardo x°D
Vostra XxX_GiuliaLoveless_XxX
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