E se piove, dove vai?

di Halflight
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Il picchiettare incessante della grandine sul basso tetto della casa andava controtempo rispetto al ticchettio dell’ orologio blu appeso in camera, creando una cacofonia davvero snervante. 
 
Tuttavia Alex non vi dava peso, mentre ascoltava per l’ ennesima volta “L’ ultima notte al mondo”, che tanto le ricordava Christopher.

 Era incredibile come quella singola canzone riuscisse tanto a farla calmare, considerando soprattutto lo stupido commento di sua madre, che poi era solo un altro motivo per chiudersi in camera, lontano dagli occhi di tutti.

Adorava la sua camera, era il suo luogo utopistico, l’ unico dove si sentiva davvero al sicuro,( oltre quando era con il suo Chris ovviamente) e dove poteva essere chi voleva, dire ciò che voleva, guardarsi allo specchio e dirsi– Sono fiera di te, Alex. –

Suo padre glie lo diceva spesso, prima che scappasse con quella troietta. Le mancava suo padre. Ma ora l’ unica cosa che aveva in testa era il blu profondo delle pareti della sua stanza, e il contrasto che avevano con il castano chiaro degli occhi di lui.

Dio, quanto avrebbe voluto stringerlo in quel momento. La canzone terminò, e lei spense l’ MP3. Si tolse, le cuffie, si alzò dal suo letto che ormai era stanco di averla addosso, si sedette sulla sua sedia preferita e cominciò a scrivere.




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