I ragazzi dei quattro cristalli

di La Mutaforma
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Un vago scintillio azzurrino si fece spazio nell’aria rossastra di Crepuscopoli, insieme agli altri tre bagliori colorati che scintillavano, perfettamente allineati, come un gruppo di stelle. Le stelle del tramonto.

Roxas guardò il suo cristallo, soddisfatto, pieno nella vittoria e nell’amicizia.

Era una pietra azzurra dalle molteplici sfaccettature: la luce del sole vi si rifletteva e si scomponeva, come in un prisma, di mille bagliori luminosi.

Lì, nell’alta superbia della torre della stazione, nessuno avrebbe potuto raggiungerli.

 

Vincitore di Struggle. Vincitore di tutto.

Seifer era sconfitto, Sora era lontano un miglio dal suo pensieri.

Eppure lo sentiva vicino, parte della sua stessa ombra.

 

Assaporò il suo ghiacciolo a fondo, lasciandolo sciogliere tra le papille gustative. Era freddo, un po’ dolce un po’ salato. Non diverso dagli altri che aveva mangiato durante l’estate.

 

Da qualche altra parte di Crepuscopoli, qualcuno forse stava guardando quei quattro scintillii luminosi sulla torre della stazione.

Roxas sorrise.

Tutti in paese avrebbe detto che era lui, insieme ai suoi amici, ad essere la stella del tramonto.

 

Vincitore di Struggle. Vincitore di tutto.

E Seifer non poteva farci niente.

 

 

 





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