Sette mesi prima
Come ogni mattina, per me era un vero strazio alzarsi;
soprattutto da
quando Liam se n’era andato. Era diventato famoso e aveva
molto meno tempo per la sua famiglia.
In certi momenti odiavo lui, odiavo la musica ma sopra ogni cosa odiavo
il suo gruppo, i One Direction, che praticamente non avevo mai sentito
cantare. Ormai ero abituata alla sua assenza, ma ci stavo ancora male.
Scesi in cucina, aspettandomi di vedere il solito tram tram mattutino -
mia mamma che preparava la colazione mentre mio padre leggeva il
giornale - ma quel che vidi mi fece spalancare gli occhi.
Cinque ragazzi in canottiera e boxer mi stavano fissando.
- Ehilà, tu devi essere Elizabeth, la sorella di Liam!-
urlò un ragazzo riccio con degli occhi… beh,
molto belli.
- Si, è lei, ma non torturatela -, mio fratello stava
lì, in canottiera e mi sorrideva.
Era da settimane che si faceva vedere a malapena la sera e di colpo
arriva e sconvolge il mio universo. Assolutamente no.
- Beh, si, emh, buongiorno a tutti.- e poi rivolta a mio fratello -
dopo mi spieghi tutto, ma soprattutto, dove sono mamma e
papà?! - Ero troppo presa a ispezionare i volti degli
invasori e mi ero accorta solo da pochi secondi che i miei genitori
mancavano all’appello.
- Sono dovuti partire stamattina. Un impegno urgente al lavoro.- mi
rispose continuando a sorridere. Odiavo il suo sorriso da
ebete-appenasvegliato.
Mio padre James e mia madre Catherine erano due persone veramente
splendide e si amavano veramente tanto. Dei genitori modello, insomma.
Si erano conosciuti sul lavoro e dopo 2 anni di corteggiamento mia
madre aveva ceduto, si erano fidanzati e poco dopo sposati. Tre anni
dopo nacque Liam e dopo altri due nacqui io, Elizabeth Catherine Payne,
16 anni, capelli castano scuro, occhi verdi e pelle ambrata. Ero
più o meno il sogno di molti miei compagni di classe, anche
se a me non interessava granché. Non mi fregava veramente
niente di mettere maglie attillate o gonne cortissime per farmi vedere.
Non ero quel tipo di persona. Preferivo starmene da sola o al massimo
con Hilary, la mia migliore amica. Una specie di angelo. Fisicamente
era l’opposto di me: capelli biondissimi, occhi azzurri e una
pelle chiarissima, ma di carattere eravamo praticamente uguali: gentili
più o meno con tutti se non quando eravamo arrabbiate. Io e
lei formavamo il gruppo delle “impossibili da
raggiungere”. Già, a nessuna delle due piaceva
farsi vedere, né tantomeno andare con tutti quelli che
capitavano, come facevano tante altre ragazze della scuola e certe
volte i ragazzi facevano anche delle scommesse su chi avrebbe portato a
letto prima una delle due. Perdevano soldi a palate, quelli.
Tornai alla realtà e mi accorsi che erano ancora tutti
lì a fissarmi con lo stesso sguardo da ebete di mio
fratello. Solo che mi stavano osservando il
“pigiama”. Indossavo una canottiera e le culotte, a
causa del caldo soffocante che stava inondando Londra. Già,
un vero e proprio miracolo.
Quando mio fratello si accorse degli sguardi che i suoi compari mi
stavano lanciando, tossì così forte che Luna, la
mia gattina, schizzò giù dalla sedia su cui era
accoccolata.
Tornarono tutti e quattro sulla terra e a quel punto mi accorsi di
quanto fosse bello quello con i capelli castani con il ciuffo un
po’ per aria, occhi verdi da farti svenire e un sorriso da
“ok, mi arrendo, sono tua”. Solo dopo averlo
contemplato per bene mi accorsi che stava mangiando una carota. Alle 8
del mattino?! Bah, le celebrità sono davvero strane.
Non conoscevo i loro nomi e non li avevo mai visti prima. Era luglio e
io avevo meglio da fare che stare a vedere cosa combinava mio fratello
nel suo gruppo, ma soprattutto da CHI era formato quel gruppo.
- Liam, chi sono questi tizi che stanno facendo colazione in casa MIA e
cosa ci fanno?!-, domanda piuttosto ovvia ma volevo sapere il nome del
ragazzo carino-mangiacarote.
- Ah, si giusto. Il padrone di casa ci ha buttati fuori
perché non avevamo pagato gli ultimi affitti e i nostri
genitori mi hanno permesso di trasferirmi qui con voi. Ma solo per
pochi giorni, tranquilla.- aggiunse dopo aver visto il mio sguardo
omicida.
- Lui è Harry - disse indicando il riccio che mi aveva
salutata quando ero entrata.
- Lui è Niall - indicando l’unico biondo del
gruppo.
- Lui è Zayn - e a quel punto mi lanciò uno
sguardo del tipo “non innamorarti di quello, ti
prego!”
- E infine Louis -. Bel nome per un mangiacarote.
-Beh, voi sapete già il mio nome, quindi sarà
meglio che vada a cambiarmi- indicando sovrappensiero il mio
“pigiama” e accorgendomi solo dopo che stavano di
nuovo fissando il mio corpo.
Poveri illusi.
Beh si insomma, spero vi
sia piaciuto come primo capitolo! Fatevi sapere, eh?! Volevo aggiungere
una cosa: Non sono una Directioner quindi se sbaglio non uccidetemi. (?)
Su twitter sono
@ValeMarghi
Grazie mille,
Vale
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