Sei ancora qui, non
credevo ci saremmo mai rincontrati. Invece, sei pronto a seguirmi di
nuovo lungo questo sentiero d'ombra.
Il circo dei sogni apre solo al
crepuscolo.
E per me la luce sta calando inesorabilmente, le tenebre stanno
sfumando i contorni di ogni cosa lasciando intatte solo le sensazioni,
antichi brividi che credevo ormai sepolti.
E' il mio crepuscolo,
perché il circo replica il suo ultimo spettacolo soltanto
per noi.
L'orologio sta girando sempre più velocemente, ma le sue
lancette girano in modo impossibile e ti trascinano, insieme a me, in
un vortice di sabbia che ci conduce di nuovo lì. Ah, Paris
com'era bella al tramonto in primavera, quando le luci iniziavano ad
accendersi nelle case e noi sapevamo che di lì a breve la
più sublime delle illusioni sarebbe entrata in
scena!
Le tenebre sono fitte intorno a noi ma lo splendore del fuoco ti acceca
"
Le Cirque des Reves",vergano
le fiamme sospese nel buio, non ti sei accorto dell'apparire dei
tendoni, ascolti una musica improvvisa e ti sorprende il dolce odore
dello zucchero filato.
Tutto questo non è incantevole? O forse farei meglio a dire
magico?
Ma aspetta, ogni cosa a suo tempo.
No? Non ce la fai ad aspettare? Il circo ti attrae irresistibilmente,
ti inghiotte nella sua fitta rete di inganni. Ed entri nel labirinto:
scivoli sulla superficie liscia delle carte, picche e quadri sfrecciano
vicino i tuoi polpacci, sollevate dalla tua folle corsa. Non ti accorgi
di un asso di cuori, eppure è proprio lì, davanti
ai tuoi
occhi che scrutano timorosi una minuta scala, non vedi nemmeno le due
lettere impresse all'interno di quel simbolo vermiglio. Una
C e una
M
intrecciate per sempre in un abbraccio che avrebbe voluto
condurre alla morte. Interessante allegoria
il labirinto, un dedalo di vie percorribili, ma una sola è
quella che conduce alla salvezza. Scegli la tua strada ma
c'è
un muro tra te e l'uscita, torni indietro o cambi direzione e
così via errore per errore. Ci vuole coraggio per
ricominciare e
nel labirinto della vita nemmeno i poteri magici potranno scegliere la
via giusta al posto tuo. La vita ha scelto solo in quale labirinto
farti entrare, il mio si chiamava "magia".
Una voce ti invita ad uscire dal labirinto, a smetterla di contemplare
questa candida foresta, un paradiso di biancore simile a
ghiaccio che impera in un vuoto oscuro. Da dove proveniva quella voce?
Tanti come te non si sono accorti di quella trascurabile scatola
nell'ombra, seguimi posso farti conoscere la sua regina, è
un privilegio concesso soltanto a chi, contemporaneamente,
è stato sovrano e prigioniero del circo. Il tuo viso
è immobile in un espressione di stupore, la bellezza di
Tsukiko ti lascia sbalordito quasi quanto la sua abilità di
contorsionista. La bellezza è una magia tutta umana, non ha
bisogno di particolari poteri, forse di un pizzico di buona sorte, ma
è un beneficio concesso a tempo, destinato a svanire, ma
finché rimane è ammaliante. Sei dolente
perché non puoi godere più a lungo della
vicinanza della bella Tsukiko, forse credi che non le venga concessa la
giusta attenzione, ma il circo ha le sue leggi e, come lei stessa ti
dice, lo spettacolo deve continuare.
Voglio condurti nella mia attrazione preferita, mi basta concentrarmi
qualche secondo e un tendone a strisce bianche e nere, tutto
è bianco o nero qui, si materializza davanti a te. Prego fa
ancora qualche passo e varcane la soglia.
Il giardino di ghiaccio, ti
accoglie tra le sue braccia gelide e ancora una volta un chiarore
sovrannaturale ti stupisce, avanzi ancora, incuriosito, sposti la
fronda di un albero da frutto, aggiri una siepe fantasiosamente
decorata, e continui a camminare, quasi corri. Dove finirà
mai questo giardino? Non se ne vedono i confini, e resti lì
intrappolato dai rampicanti ma senza il timore generato dal labirinto,
tutto questo candore ha qualcosa che ti scalda l'anima, un brivido
diverso ti travolge, non è freddo: è un' emozione
pura,sublime, a metà tra la paura e la gioia più
intensa. Ti vengono in mente le persone con cui vorresti
essere qui, le uniche che non guasterebbero questo spettacolo
con la loro presenza. Non c'è menzogna capace di
attraversare questo gelo, nel giardino di ghiaccio entra solo la parte
più vera di stesso. Non è bellissimo? No? Forse
hai ragione, la prima volta che ti trovi dinnanzi a uno scenario simile
puoi esserne spaventato
.
Io ci sono abituata, la rosa accanto a te l'ho vista rinascere molte
primavere fa, l'ho coltivata con un fiume di pensieri, siamo vecchie
amiche io e lei. Una rosa bianca nata dalla speranza di
uscire da un nero sentiero irto di difficoltà.
Dei passi destano la nostra attenzione, sembra un uomo emerso
dal nulla. Ti vede, mi riconosce, sorride.
"Il circo dei sogni non può svanire per sempre,
c'è sempre una notte prima o poi. Bentornata Celia"
Osservi il mio sorriso mesto, il mio sguardo sembra vagare in un luogo
lontano, lo stesso luogo da dove proviene Widget: un posto
chiamato passato.
"Stavolta non hai trucchi per me, amico mio. Tutte le tue parole
sarebbero superflue, per descrivere i miei trascorsi, soltanto per
stanotte, bastano gli occhi. La magia del circo popolava la mia vita
ieri."
Tu non vuoi sapere nulla del tuo passato, lo trovi noioso proprio
perché è già corso via. Non trovi
interessante nemmeno il fatto che Widget riesca a carpire i segreti che
vi hai sepolto, sei solo allarmato dal fatto che potrebbe rivelarli,
trascuri il fatto che solo un occhio allenato come il suo
può leggere i segni che la vita ti ha lasciato addosso
finora. A quante cose la gioventù non si interessa e quanti
misteri possono nasconderci uomini più grandi. Questo lo
sapevano bene i nostri spettatori, tutti vociferavano sul grande
Prospero, chissà quali trucchi non aveva ancora mostrato, si
dicevano. E chi era mai la piccola Miranda, una figlia apparsa dal buio
per brillare sulle scene?
Il mio vecchio amico dice di non sgridarti, far riemergere
ciò che è già stato è
più semplice. Poppet è la vera artista di casa,
lei anticipa il futuro.
Ti sorprendi, ancora una volta questa notte. Vuoi conoscere Poppet,
anche a me non dispiace rivedere quella chioma fulva, qualche ciocca
sfuggiva sempre al cappello bianco che portava in testa, suscitando le
ire di Prospero. Era tutto bianco e nero per lui, non c'erano
sfumature, era una sfida definitiva: o la vita o la morte, o Marco o
Celia.
Mi ascolti ma non comprendi, è una storia che non conosci,
una di quelle che ti narrerò per esteso quando sarai
più grande. E' giusto che ora tu ti goda lo spettacolo a
modo tuo: è la prima volta che osservi le stramberie del
circo dei sogni, io invece le conosco fin troppo bene, ho contribuito a
crearle.
Ecco Poppet, ci vuole condurre nel salone degli specchi, ti osservo
preoccupata, perché due attrazioni alla volta forse per te
saranno troppe. Ma no, tu vuoi entrare e vuoi parlare con l'artista.
"Quale sarà il mio futuro?" Le chiedi, ma la circense ti
sgrida perché non hai prestato attenzione al passato.
C'è sempre qualcosa che torna da lì, forse hai
vissuto troppo poco per saperlo, ma quel che era e quel che
sarà hanno un rapporto molto stretto, quasi fraterno, se non
conosci bene il primo non comprenderai mai la seconda. Questo continua
a dirti Poppet, negando alla tua curiosità una piena
soddisfazione, ti dice che la prossima volta, forse, ti
svelerà di più. E come a ribadire
quanto hai appena sentito gli specchi ti mostrano la loro versione, ti
dimezzano l'altezza, poi ti restituiscono un' altra visione di te ma
distorta al contrario, sei più alto, poi ti rubano una
sciarpa e te ne restituiscono tre allo specchio successivo.
Saluti i due artisti e ti allontani, mi prendi per mano. La tua testa
inizia a girare, troppe meraviglie in una sola volta, e anche la mia
è travolta da un pensiero inaspettato "
La prossima volta".
Per te il circo dei sogni apparirà ancora, oggi ha solo
iniziato a mostrarti le sue magie, forse perché solo oggi
hai iniziato davvero a sognare, solo stanotte la tua mente ha
cominciato a creare incanti, dipingendoli coi colori della speranza.
Almeno tu usali i colori, per molto tempo a me sono stati negati.
C'erano solo il bianco e il nero, e soltanto uno doveva resistere, ma
noi siamo stati più forti, ci siamo ribellati, Marco ed io,
un sorriso mi sfugge nel ricalcare momenti lontani, e tu mi guardi con
interesse, sono nomi che conosci bene ma il contesto ti è
ignoto.
Qualcosa dentro di me avverte lo scorrere del tempo, non manca molto
alla fine dello spettacolo.
Conosci la differenza tra l'illusione e la magia? Ti chiedo in fretta,
ansiosa di rivelarti il mio ultimo segreto.
L'illusione è una menzogna, ti fa vedere quello che non
c'è mai stato, è come una scultura fredda e senza
anima. La magia è un' altra cosa, la magia è
reale, un potere capace di aprire una finestra in un altro mondo, un
mondo di cui, altrimenti, ti sarebbe negato l'accesso.E' capace di dare
vita a una statua, farle scorrere sangue rosso nelle vene. Credi solo
nell'incanto, poiché quello è la chiave di tutto,
ma impara ad usarlo, è il mago che deve dominare la magia,
non il contrario. E impara a crearlo perché non ci sono
strade già percorse dove tutto è possibile, non
ci sono accessi sbarrati, non esiste l'impossibile. Sei libero,
completamente: puoi creare, manipolare o perfino abbandonare.
E' la prima ed unica lezione che desidero impartirti. Io ho avuto un
maestro che mi ha donato un' abilità maggiore di quella che
mai avrei sognato di raggiungere, ma in cambio ha preteso parte della
mia libertà, intrappolandomi in una tempesta nella
quale sono quasi affogata. Ma sono riuscita a riemergere da acque
gelide e non ero sola. Una magia ben diversa mi ha tratta in salvo:
l'amore.
La luce sta per raggiungerci.
Il circo dei sogni chiude all'
alba.
Tra pochi istanti tutto questo svanirà.
Siamo circondati da spettatori ebbri di stupore, le loro vesti bianche
e nere, le loro sciarpe rosse ci attorniano, ma riusciamo a uscire. Non
voltarti, tanti prima di te l'hanno fatto e non sono stati
più gli stessi dopo aver visto Le Cirque des Reves svanire
nel nulla come se non fosse mai esistito, come per incanto, come per
una realtà dissoltasi nel sogno.
Tesoro mio,
non credevo ci saremmo mai rincontrati all'inizio della notte, quando i
sogni prendono vita. Eppure sei ancora qui, qualcosa dei racconti che
ti narravo da bambino è rimasto dentro di te, permettendoci
di varcare la soglia di quei tendoni a strisce.
Ho avuto molti nomi: Miranda, Celia , mamma, ma tu devi sapere soltanto
che tuo padre ed io, amandoci, abbiamo combattuto una guerra senza
vincitori né vinti eppure piena di tranelli ed epiche
battaglie. Tutto per la magia, una scintilla invisibile in grado di
concretizzare, sulle scene del Cirque des Reves, i sogni che
albergavano nelle nostre menti.
E tu da stanotte hai cominciato ad alimentare il fuoco dei sogni, prima
che riuscirai a rendertene conto ci sarà già un
sogno ad indicarti la strada da percorrere, una visione onirica
soltanto tua, che si nutrirà di ogni tuo respiro, di ogni
battito del tuo cuore, e tu potrai plasmarlo secondo i tuoi desideri,
perché non c'è sogno che la magia non possa
concretizzare, perché da oggi il Cirque des Reves ha
riaperto il suo palcoscenico soltanto per te. Tu sarai il suo mago di
punta, l'attrazione più potente, perché la magia
si mescola al tuo stesso sangue come linfa vitale.
Il circo ha riaperto:
E' il tuo crepuscolo.
Ma per me è diverso, le repliche non hanno lo stesso gusto
del primo spettacolo. I miei sogni hanno già animato quelle
scene, e non c'è niente di nuovo che potrei dar loro. Il
circo è il tuo futuro, il circo è il mio passato.
Per te cala la notte, una fitta oscurità in cui le luci
risplenderanno, per me il giorno sta sorgendo e potrò
finalmente assaporare ogni colore.
E' la mia ultima notte
Il circo chiude
E' la mia alba