L'affogato

di masterteo89
(/viewuser.php?uid=49082)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Sento il canto del mare,
quel dolce mormorare
dei flutti argentati
che reca con se
gaudio e mistero.
Dolce il suono,
piacevole alle orecchie
dei teneri innamorati.
Ma io non posso udirlo,
nel blu profondo mi trovo
laddove il tempo è abisso crudele.
Non ho più lacrime
non ho più pensieri
ho solo rimpianti
ho solo tormenti
e l'amaro sapore del sale
per sempre scolpito sulle pallide labbra.
Sfuggivo per mare dalla nera signora,
scappavo dalla vecchiaia,
cercavo solo l'eternità poichè temevo la morte.
Forse ho peccato?
Forse troppo ho osato?
Oh, ma sono stato accontentato!
Dei pesci banchetto,
dei mortali reietto,
ho smarrito gli affetti
ho smarrito i ricordi
ho smarrito i rimpianti.
Orbite vuote
non posson che versare
lacrime trasparenti e vane.
E intanto,
in questo limbo senza fine,
il blu profondo per sempre mi avvolge.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=954296