My
fingers between yours
Le
dita di David sono grosse e callose, sempre bollenti.
Le
dita di Kurt sono lunghe e sottili, fredde come il ghiaccio.
Le
stringe tra quelle di Karofsky con tanta forza da far impallidire
ancora di più le nocche già di per sé
bianchissime, e sospira.
Perché nemmeno il suo cappotto grigio Burberry riesce a
dargli il
calore piacevole di quella mano.
La
neve cade attorno a lui in fiocchi sempre più grandi. Si
deposita
sui suoi capelli, sulle spalle, sulla giacca a vento di Dave, sulle
loro mani intrecciate. Ed è tutto così perfetto,
così giusto,
in questo silenzio che sa di attesa e dolcezza e perdizione, che Kurt
non riesce a riempirlo parlando, come farebbe di solito.
Inclina
la testa e la poggia sulla spalla di Karofsky, inspirando il suo
profumo.
Dave
gli circonda il corpo con un braccio, sciogliendo le dita per un
momento e congiungendole di nuovo alle sue qualche secondo dopo; Kurt
si sente caldo, protetto, amato come mai gli
è successo in
vita sua, ed è ironico pensare che il responsabile di questo
sentimento sia la stessa persona che fino a qualche mese non riusciva
a fargli altro che male.
Alza
il viso, gli occhi chiari che cercano quelli di David.
Quasi
non sente le sue dita calde sulla pelle della guancia, quasi non lo
vede chinarsi su di lui con una lentezza insolita, perché
troppo
perso nelle profondità abissali di quelle iridi scure. Le
sue
labbra, però, sono morbide e decise, e quando lo sfiorano
percepisce
un brivido scuotergli la spina dorsale, un brivido che lo lascia
senza fiato.
«Ti
amo, Dave». Sussurra.
Le
sue parole vengono inghiottite dal silenzio della neve che cade.
_Angolo
del Fancazzismo_
Massì,
dedichiamo una shot alla neve che in questo momento sfiocchetta
allegramente fuori dalla mia finestra! Seconda mia Kurtofsky, che
peraltro non mi soddisfa affatto – doveva essere una Klaine,
ma non
riesco materialmente a scrivere su quel pairing.
Non
ho molto da dire su questa shot, a parte che spero vi sia piaciuta!
See
you soon,
Roby
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