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THE HARDEST CHOICE
Questa
fanfiction vede come protagonisti Damon, Stefan ed Elena e parte
dalla fine della 3x14.
La storia di TVD, gli originari, sacrifici vari
ecc. farà solo ed usclusivamente da sfondo alla
storia, non mi occuperò di
Klaus e co. ma solo di questo triangolo amoroso.
Elena deve affrontare i suoi sentimenti per i fratelli Salvatore, e
questo la porterà inevitabilmente ad una scelta.
Questa finction è ad impronta Delena, ve lo dico
già, ma essendo appunto un triangolo vedrete anche molto
Stelena.
Capitolo 1
-Pov.
Elena-
Mi svegliai di soprassalto con la fronte intrinsa
di sudore.
Non riuscivo a ricordare il sogno che mi aveva turbato, ma sentivo una
strana sensazione d'angoscia addosso.
Guardai la sveglia sul comodino che segnava le 6.00, rimettersi a
dormire non aveva senso, di certo non avrei ripreso sonno,
così
mi alzai dal letto trascinandomi in cucina per una buona colazione, era
quello di cui avevo bisogno.
La casa sembrava terribilmente vuota da quando Jeremy se n'era andato,
a questo si era aggiuta la mancanza di Alaric che era ancora ricoverato
in ospedale, ma mi resi conto che quella mattina ciò di cui
sentivo di più la mancanza era il buongiorno di Damon.
Aveva preso l'abitudine negli ultimi tempi di passare per darmi il
buongiorno, accompagnato da una buona brioche al cioccolato, come
piaceva a me.
Sapevo per certo che quella mattina non avrei visto
nè la mia brioche, nè tantomeno lui.
L'avevo fatta veramente grossa, non so nemmeno io da dove mi
erano
uscite quelle parole, di certo avevo lasciato il cuore a casa.
Damon mi
aveva detto ancora una volta che mi amava e io di risposta gli avevo
detto che era un problema. Ma cosa mi diceva la testa?
Lasciai la tazza di caffè e corsi a cambiarmi, dovevo
correre da lui e chiedergli scusa, almeno questo glielo dovevo.
I miei sentimenti erano così contrastanti, non ero di certo
pronta a rispondergli che lo amavo anch'io, ma la domanda era: non ero
pronta a dirglielo o non ero pronta ad ammettere a me stessa che
ciò che provavo per Damon non era semplice affetto?
Dopo meno di venti minuti ero davanti casa Salvatore, era ancora
presto, ma tanto i vampiri non avevano bisogno di dormire, e le mie
scuse non potevano aspettare.
Bussai alla porta nonostante avessi le chiavi e dopo un po' qualcuno mi
aprì.
La faccia di Stefan cambiò espressione quando mi vide.
"Che ci fai qua?" chiese rimanendo davanti all'ingresso, quasi non
volesse farmi entrare
"I-io" mi schiarii la voce "devo parlare con Damon"
"Non c'è" disse velocemente
"Come non c'è, Stefan?"
Era impossibile che Damon non fosse a casa, soprattutto a quell'ora.
Cosa mi stava nascondendo Stefan?
Lo sentii deglutire rumorosamente
"Elena non è il momento questo, credimi"
Lo guardai perplessa, non avevo fatto quella strada per niente, volevo
parlare con Damon e l'avrei fatto.
"Fammi passare" lo urtai volutamente ed entrai dentro casa
incamminandomi verso le scale che portavano alla camera di Damon
"Elena fermati" Stefan mi si parò davanti velocemente
"Che c'é?" urlai
Ero ancora nervosa per la nostra conversazione della sera precedente.
Stefan rimase in silenzio per qualche istante poi si fece da parte
"Fa come ti pare" disse.
Salii gli ultimi gradini quasi timorosa, il comportamento di Stefan era
troppo strano.
Mi trovai davanti la porta della camera di Damon, stavo per aprirla,
quando dall'interno qualcuno fu più veloce di me.
Tutto mi sarei aspettata tranne quello che mi si parò
davanti agli occhi.
Rebekah assunse un'espressione sorpresa quando mi vide, ma mai stupita
quanto la mia.
Dopodichè mi sorrise soddisfatta e in quel momento anche
Damon la raggiunse alle spalle e sbarrò gli occhi.
"Elena" disse
Sentii la gola ardere, deglutii un paio di volte per riuscire a dire
qualcosa ma le parole sembravano bloccate chissà dove.
Sentivo solo un fastidioso dolore al centro del mio petto, ma che
diavolo mi stava succedendo?
"Scusate" dissi voltandomi.
Corsi velocemente giù dalle scale, ignorando anche la voce
di Stefan
"Elena" mi chiamò un paio di volte ma io sbattei la porta
alle mie spalle ed uscii da quella casa.
Salii in macchina e presi un paio di respiri profondi.
Rebekah e Damon. Damon e Rebekah, insieme.
Avrei reagito allo stesso modo se l'avessi trovato insieme ad'un alltra
donna, una qualsiasi?
Non volevo ammetterlo a me stessa, cercavo di pensare che il fastidio
che sentivo era dovuto solo al fatto che Damon era stato con la donna
che voleva uccidermi, ma la realtà era ben diversa, avrei
odiato
chiunque avesse fatto l'amore con lui.
Percorsi la strada che portava di casa più velocemente di
quanto
fosse consentito dalla legge, ma una multa per l'alta
velocità
era l'ultimo dei miei pensieri.
Entrai in casa e corsi in camera mia, avevo bisogno di una doccia
ghiacciata o non mi sarei calmata.
Aprii la porta della mia stanza e mi bloccai di colpo
"Che ci fai qua?" dissi vedendo Damon seduto sul mio letto.
Si alzò in piedi e si avvicinò a me
"Sei corsa via come una furia" disse, ma io abbassai lo sguardo e mi
allontanai da lui
"Non volevo disturbare" dissi pungente
"Rebekah stava andando via" rispose e mi voltai di scatto
"Damon seriamente, che diavolo vuoi da me? Torna a casa"
Il vampiro si avvicinò ancora, ma lo vedevo timoroso, in
altre
circostanze mi avrebbe preso il viso tra le mani, l'aveva fatto
così tante volte che oramai ero quasi abituata a quella
reazione, l'unica cosa a cui non riuscivo ad abituarmi era il mio cuore
che minacciava di uscire dal petto ogni qualvolta lui mi si avvicinava
così.
"Perchè sei venuta a casa stamattina?" chiese puntando i
suoi occhi nei miei
"Non ha importanza" dissi voltandomi.
Iniziai a rifare il letto sfatto dalla notte, qualsiasi cosa andava
bene pur di evitare il suo sguardo.
Prima che potessi fare qualsiasi cosa però lui mi prese un
polso e mi obbligò a voltarmi
"Per me ha importanza" disse perforandomi l'anima ancora una volta col
suo sguardo
Presi un lungo respiro. Perchè mi faceva questo?
"Damon seriamente non ho voglia di parlare, ok?" feci per allontanarmi
ma mi tirò a se nuovamente
"La vuoi smettere? Perchè ti stai comportando
così?" disse usando un tono di voce più alto
"Io non mi sto comportando in nessun modo Damon!" urlai e con uno
strattone mi allontanai da lui.
Come potevo giustificare la mia reazione a lui quando non sapevo
nemmeno spiegarla a me stessa?
"Perchè sei venuta a casa stamattina?" Disse ancora
parandosi
davanti a me e intrappolandomi i polsi con le mani "Non ti
mollo
finchè non me lo dici"
"Perchè volevo scusarmi per quello che ti ho detto ieri!"
urlai "ma oramai non ha più importanza" dissi
Sbarrò gli occhi "Perchè non ha più
importanza?"
Rimasi in silenzio, non sapevo più che dire.
Damon mi lasciò libera e si allontanò da me in
silenzio.
E ora perchè si comportava così? Che avevo detto?
"Damon..." sussurrai
"Elena non so più che fare con te!" sbottò
guardandomi pieno di... rabbia?
"Che vuoi dire?"
"Non posso sentirmi in colpa per essere andato a letto con un'altra
donna, lo capisci? Io non ti ho tradito, noi due non stiamo insieme!"
urlò e i miei occhi iniziarono a pizzicare fastidiosamente.
Non
dovevo piangere davanti lui, non potevo.
"Infatti non devi sentirti in colpa!" urlai anch'io
"Ma lo faccio! E non va bene Elena, tu ami Stefan, non me, Stefan! E io
non posso continuare ad amare una donna che non mi vorrà mai"
Rimasi in silenzio, lasciandomi aggredire dalle sue parole
"Damon mi dispiace, non sarei dovuta venire a casa tua oggi"
"Già, non saresti dovuta venire perchè sono stato
bene
questa notte Elena, ho fatto sesso con una donna spegnendo
completamente i miei sentimenti, ho solo seguito i miei istinti da uomo
e stamattina sei arrivata tu, a ricordarmi, come un promemoria, che
prima o poi i conti con i miei sentimenti devo farli, non basta una
notte di sesso per dimenticare chi amo!"
Mi persi a guardare i suoi occhi cristallini che sembravano brillare
ancora di più quando era arrabbiato.
"Non so che dirti, Damon" sussurrai
"Non dire niente, ti chiedo solo di lasciarmi in pace se non pensi
di potermi dare ciò che voglio, poni fine alla mia
sofferenza,
lasciami vivere la mia vita Elena!"
Le sue parole mi colpirono in pieno petto e questa volta non potei fare
a meno di lasciare che le lacrime si impadronissero dei miei occhi
"Damon io non voglio perderti" dissi piano, quasi timorosa
"Devi, perchè tu ami Stefan, e sarà sempre
così, e
io sono stufo di essere la seconda scelta di tutti" le sue parole erano
piene di rancore.
Come potevo fargli questo? Chi ero io per essere l'artefice del suo
dolore?
"Va bene, non ti darò più fastidio,
sparirò dalla tua vita se è questo che vuoi"
"Non puoi sparire dalla mia vita, non essere stupida. Semplicemente
smettila di illudermi, smettila di guardarmi così!" disse
"Io non ti guardo in nessun modo" urlai
Damon si avvicinò pericolosamente a me, sentivo i suoi
respiri solleticarmi il volto
"Muoio ogni volta che i tuoi occhi mi guardano, lo capisci? Se ami
Stefan, se è vero che vuoi solo lui, allora spiegami
perchè ti sento fremere ogni volta che ti sfioro" disse e mi
accarezzò un fianco.
Si portò dietro di me e appoggiò il suo viso sul
mio
collo "Io ti sento fremere ogni volta che i nostri corpi hanno un
contatto Elena" sussurrò
Sentivo la mia lucidità farsi sempre più
distante, ma non
potevo illuderlo, non potevo perchè neppure io sapevo cosa
volevo veramente.
"Non provo niente di più che attrazione fisica per te" dissi
tutto d'un fiato, fingendo meglio di quanto avrei voluto. Sapevo che
non era solo attrazione fisica la nostra.
Lo sentii irrigidirsi e immediatamente rimasi sola in quella stanza,
sola con i miei pensieri.
Damon se n'era andato.
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