Memorie dimenticate

di Ishyna
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L'aria quella notte era dannatamente fastidiosa... Come ogni notte ormai. I suoi occhi restavano fissi nell'oscurità, come a cercare un appiglio in tanto grigiore... Ma lui stesso si rendeva conto d'esser oscuro, nel suo cuore, nella sua anima. Era stato così, da sempre: scuro il suo futuro come le sue iridi, la sua chioma. Quasi prendendosi in giro pensò al secondo colore predominante nella sua vita: il rosso del sangue. Se le vite che aveva spezzato avevan un prezzo, certo ora lui lo stava pagando.
"Vegeta...."
Un flebile sussurro alle sue spalle attirò la sua attenzione, ma non così tanto da farlo voltare.
"Vegeta... a cosa pensi, mia oscura creatura?"
La figura si affiancò a lui e con un balzo si sedette sulla sottile ringhiera in ferro. A guardarla, l'unico aggettivo che ci si imprimeva nella mente era... oscena. Il sottile velo nero che le avvolgeva il corpo era a tratti trasparente, facendo risaltare le sue abbondanti forme. Il sayan la guardò senza interesse alcuno.
"Alla morte", sottilizzò infine, non permettendole di entrare nella sua mente.
La ragazza sorrise compiaciuta, fissando i suoi occhi sul suo volto... occhi ingannevoli e bugiardi, occhi più neri del buio che stava osservando fino a poco prima, nel vero senso del termine... giacchè le sue palpebre si alzavano danzando, solo il nero inghiottiva i suoi interlocutori. Il suo volto era... bello. Perfetto. Marmoreo... poichè era bianco come il marmo. E i capelli lisci e lucidi le incorniciavano quei lineamenti lattei e delicati.
Ma lui sapeva, sentiva... che era "sbagliata". Non aveva un aura, ma una pallida e glaciale sfera che l'avvolgeva e che non lasciava dubbi sulla sua natura.
"E morte sarà... Non temere... Ora ne hai il potere..."
Avrebbe dovuto gioire a quelle parole, ma il suo entusiasmo fu contenuto da quella sgradevole sensazione di schiavitù... Aveva fatto lo stesso errore di 5 anni prima, quando quella "M" si impresse sulla sua fronte... Aveva barattato la sua esistenza per avere quell'unica possibilità di riscatto nella vita. Gli era stato tolto tutto, non gli rimaneva che la vendetta... Kakaroth... era tutto ciò che gli rimaneva. E lo voleva vedere morto, schiacciato dalla sua nuova inesauribile forza. Sorrise d'un tratto, quasi follemente, ripensando alla sua inesauribile vena omicida di Saiyan, compiacendosi per la riconquista del suo orgoglio...
Nascondendo anche a sè stesso che tutto ciò che avrebbe voluto sarebbe stato che il suo ricordo fosse ancora presente...
Avrebbe voluto non mentirle quella sera...
Quando gli occhi della donna lo avevano scrutato e lui aveva negato ogni cosa, pur sapendo che era l'ultima volta che le avrebbe parlato....





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