“No,
non avete capito.” disse esasperato. Per più di
mezz'ora aveva
cercato di spiegare loro un concetto che aveva giudicato abbastanza
semplice, ma evidentemente non era migliorato con le parole; non era
mai stato bravo nell’esprimersi, aveva sempre preferito i
fatti.
O
forse, questa era una di quelle cose difficili da comprendere
finché
non le si vive sulla propria pelle.
“Naruto,
spiegati meglio. Smettila di agitarti e di farfugliare. Cerca di fare
una frase che abbia un senso logico.” Questo era Shikamaru,
sempre
lucido e pronto a sfoggiare grande logicità e raziocinio; ma
qui si
trattava di emozioni e sentimenti non di un calcolo matematico.
“Scusa
se sono un pelo agitato!” Naruto cominciava a spazientirsi;
non
perché lo irritasse il comportamento dei suoi amici, ma
perché
aveva un disperato bisogno di essere compreso; non consolato, solo
capito.
“Allora,
ricominciamo da capo. Due giorni fa ho trovato nel cassetto di mamma
una lettera dell'avvocato. Non è che stavo ficcando il naso
nei suoi
affari, stavo semplicemente cercando qualche soldo per andare in sala
giochi, e…”
Lo
interruppe Sakura, ‘l'anima morale’ del gruppo:
“Rubi i soldi a
tua madre, Naruto?!”
Il
ragazzo cercò brevemente di giustificarsi “No!
Cioè si, in
realtà, ma non è questo il punto!”
Ormai aveva cominciato a
sudare da un bel pezzo, ma adesso cominciava a non riuscire a star
dietro nemmeno ai suoi stessi pensieri.
“In
ogni caso, ho trovato questa lettera, nascosta sotto dei libri, e
be’, lo sapete, sono curioso, e allora l'ho
letta…”
Seguì
un lungo minuto di pausa, nessuno osava parlare; forse a causa della
tensione, o più probabilmente perché avevano
paura di far perdere
il filo del discorso all'amico, per la terza volta.
Tutti
lo guardavano con preoccupata curiosità; tutti tranne
Sasuke,
l'unico che non aveva ancora aperto bocca.
Aveva
continuato a fissare un punto imprecisato fuori dalla finestra, come
se non gli importasse quello che stava accandendo. Un comportamento
del genere avrebbe mandato su tutte le furie Naruto; si sarebbe messo
ad urlare ed additarlo anche non troppo giocosamente, ma non questa
volta.
“La
lettera era piena di strani termini che non ho capito, però
il senso
generale è che mia mamma ha fatto un'assicurazione sulla
vita per
me.”
Tutti
tacquero per un lungo istante.
Ovviamente
chi ruppe il silenzio fu Sakura: “non capisco…
Perché avrebbe
dovuto farlo? Tu stai bene, se uno dei pochi che conosco a non
essersi mai ammalato… Non hai mai saltato un giorno di
scuola!”
Naruto
agitava svogliatamente la testa: “no cara, non sulla mia
vita, ma
sulla sua…”
In
quel momento, Sasuke si girò lentamente, e fissò
l'amico. Ma Naruto
era troppo preso dal discorso per rendersi conto che quello che gli
era rivolto era uno sguardo di grande preoccupazione.
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