Hitsuzen

di mamie
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Nota: partecipa alla challenge I difetti di Howl



#04. Ambiguo – Yuko
 
HITSUZEN
 

Hitsuzen. Quante volte aveva ripetuto quella parola. Fino all’ossessione. Hitsuzen sono le cose che vanno come devono andare, ad onta dei desideri, degli scambi, dei prezzi da pagare. Htsuzen. Tu, strega, che scambi i desideri, non hai mai detto quali sono i tuoi. Cos’è che desideri Yuko? Forse che il tempo ritorni finalmente a scorrere? E’ solo la potenza devastante di un desiderio che ti tiene così, in quel negozio che non è in un mondo né nell’altro, sospesa fra la menzogna e il dolore, a combattere qualcuno che forse non esiste nemmeno? Il tuo sakè, le tue risate, il tuo mondo imperturbabile, i fili dei destini appesi alle tue dita: non è tutto forse un’illusione? Ma che cosa non è un’illusione in questo mondo che si arrotola su se stesso e si morde la coda come un serpente? Cosa sono tutti quei desideri che vendi, che scambi, che conservi, se non le illusioni di poter in qualche modo sfuggire ai raggi di una ruota che inesorabile fa ancora un altro giro?
Non ce l’hai mai detto, Yuko. Dietro i tuoi occhi ambigui, dietro le tue parole che dicono sempre meno di quello che vogliono dire, dietro il fumo perenne delle tue sigarette. Cos’è che vuoi davvero? Forse quello che vogliono tutti: l’amore. Un desiderio così scontato, così banale, vero? Ma alla fine è quello che vogliono tutti. Amare. Essere amati. E basta.
Anche il tuo tempo è finito. Ecco, ha fatto uno scatto e si è rimesso in moto.
Verso la morte.
Verso di te.
  




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