Letter from London

di Minima Immoralia
(/viewuser.php?uid=135711)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Shin,
grazie infinite per tutte le tue mail. Londra è bellissima. L’aria che si respira è un toccasana per le mie guance sempre pallide, un po’ meno forse per la mia delicata gola. In questo momento - sono le prime luci dell’alba - con la finestra aperta un anelito di vento mi sfiora i capelli e penso a te, alla tua innocenza. La delicata pioggia che sento sul viso e le nubi grigie mi fanno pensare alla tua pelle candida e ai tuoi occhi. Mi manca il tuo calore. Sarei quasi tentata di farmi spedire qui il tuo accendino. Quel favoloso accendino che a contatto con le mie mani mi fa sentire a casa. Sì, ormai sono a mio agio solo tra le tue braccia. Ricordi il filo rosso del destino? Beh, nemmeno io credo in questo ma, perché no? Perché dobbiamo vivere un’esistenza da soli, senza credere in questo, in qualcosa che ci porti via di qui? Che ci aiuti ad andare avanti. Penso spesso a come la mia vita abbia preso una piega migliore da quando ti conosco. Non sono più la ragazzina viziata che per qualsiasi cosa chiama il povero Yasu e si fa consolare e dire che tutto andrà bene . Non sono più quella stramaledetta persona. Ti ringrazio per avermi aperto il cuore; per il tuo sorriso e le tue labbra. Per la tua chitarra.
 
Con affetto,
                 Layla. 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=956636